CANAPA SATIVA, è il momento di affermare i suoi diritti di essere vivente: Diritto ad esistere, Diritto ad essere coltivata, Diritto a diffondersi!

CANAPA SATIVA, è il momento di affermare i suoi diritti di essere vivente: Diritto ad esistere, Diritto ad essere coltivata senza brevetti monopolizzanti, Diritto a non subire artificiali modificazioni OGM, Diritto a diffondersi tramite l’uomo e spontaneamente!

 

Foglie di Canapa (Cannabis sativa)

 

LA CANAPA AGLI ALIMINI IN TERRA D’OTRANTO

Maria D’Angiò, regina di Napoli, emanò un decreto, (mi racconta lo studioso e amico Cristiano Donato Villani di Cannole), a tutela della Canapa che veniva prodotta, nella sua epoca, il XIV sec. d. C., nell’area dei Laghi Alimini in Terra d’Otranto, e pare lì stesso fatta macerare, e in gran parte esportata come materia prima. La coltivazione e lavorazione della Canapa per farne delle fibre di tessitura è stata in voga nel basso Salento per molti secoli, anche dopo il ‘300, e probabilmente era praticata anche prima! E quale luogo più idoneo, di un’ area palustre, quale quella degli Alimini per tale produzione. Non a caso ancor oggi la Canapa utile (Cannabis sativa) vive spontanea in Europa sulla foce paludosa del Danubio! Era una pianta diffusissima, autoctona pertanto anche in Europa, e si è stati in grado di farla estinguere e di estinguerne la coltivazione in Italia per becero assurdo proibizionismo! 

 

In Foto: dipinto di Theodor von Hörmann “hanf einlegen”, raccolta della canapa in Europa nell’ ‘800.
Nel dipinto poi si mostra credo proprio la macerazione che veniva fatta nella stessa palude, come anche Cristiano Donato Villani mi ha raccontato si faceva nelle e con le acque degli Alimini in passato, dove anche veniva fatta crescere e poi raccolta la Canapa, molto probabilmente della specie Cannabis sativa.

 

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Testo da un mio post delle ore 1.30 del 1 aprile 2011 su facebook sulla bacheca di CanaPuglia

Torna in Puglia la coltivazione della Canapa!
E’ una pagina di storia e di identità territoriale che si recupera!
Una riaffermazione del diritto naturale intrinseco di una pianta a vivere e propagarsi!

Conversano, inizia la semina della canapa.
È la prima semina ufficiale di Cannabis sativa certificata
«Useremo la coltivazione per informare anche le scuole» (Associazione CanaPuglia – una pianta, mille risorse)
L’iniziativa è finanziata dalla Regione Puglia

Link: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2011/29-marzo-2011/puglia-arriva-primo-campo-canapagli-ideatori-rassicurano-non-lucro-190333229579.shtml

Ai promotori dell’ importante ed encomiabile iniziativa di civiltà, che per questo sento il bisogno di ringraziare personalmente, dico solo:
difendete ora questa specie botanica, questa correlata pagina di storia rurale che si recupera, e questa iniziativa tutta, perché possa dare davvero e diffondere i suoi frutti, dalla mera e svilente “ideologia dell’energia falso-verde” e dalla speculazione inquinante della mala Green Economy Industriale, così come la state difendendo dal vilipendio causatole, tanto dallo sporco mercato illegale dello spaccio di stupefacenti, quanto, due facce della stessa identica medaglia, dall’ “ideologia di un acefalo e acritico proibizionismo” che ne aveva bandito la coltivazione, come quasi la sua stessa esistenza!
Al contempo però urge uscire da ogni tentativo di monopolizzazione e di mercato delle varietà brevettate, a favore delle varietà antiche tradizionali e con piena libertà di produzione anche del seme da ripiantare da parte dei coltivatori!

Affermo che:

OGNI PIANTA HA IL “DIRITTO NATURALE” DI VIVERE E DI POTER EVENTUALMENTE ESSERE COLTIVATA, INDIPENDENTEMENTE DALLA SUA EDULITÀ O NOCIVITÀ, UTILITÀ O MENO, INDIPENDENTEMENTE DALLE SUE COMPONENTI CHIMICHE E BIOLOGICHE

Assurdo trascinarsi dietro ancora nel XXI secolo pregiudizi zavorranti e mistificatorie strumentalizzazioni quali quelle che hanno portato, per finalità economiche o pseudo-sanitarie, alla scomparsa della Canapa dai campi d’Italia.

Vedi a tal proposito

Canapa tutta la verità: “una pianta innocente e bella dai mille usi e proprietà messa ingiustamente fuori legge”

Video dal link: https://www.youtube.com/watch?v=e3v9ncB-HtI&fbclid=IwAR1rorG0ot-GnK1Sfsh1X2mryNi7AH83fQd8MZEqQ8ls_ywhVlCO2VUnvcw

DOPO TANTA INGIUSTA CONDANNA DI QUESTA PIANTA SI DOVREBBE AVERE PER LEGGE L’ IMPEGNO DELLO STATO ALLA

“SPONTANEIZZAZIONE DELLA CANAPA SATIVA”

E L’ AFFERMAZIONE DEL DIRITTO DI CIASCUNO, DAL FIORAIO ALLA NONNA, DI TORNARE A PIANTARLA IN GIARDINO COME IN PASSATO SCAMBIANDOSI I SEMI CON LA VICINA INSIEME A QUELLI PER PEPERONI E POMODORI?!

Pregiudizi la cui mostruosità si palesa nel catastrofico “genocidio vegetale” che una loro effettiva traduzione pratica operativa estesa su tutto il globo comporterebbe, portando alla scomparsa, all’estinzione della Cannabis sativa! E questo è intollerabile! Un crimine contro la Natura! Vale per la Canapa come per qualsiasi altro essere vivente.
Fermamente convinto di questo “diritto naturale intrinseco a vivere di ogni pianta”, non posso che accogliere in maniera positiva l’impegno dell’associazione CanaPuglia ed il vostro progetto di risemina legale qui in Puglia, della Cannabis sativa, ad iniziale scopo educativo.Auspicando ci si tenga lontani dall’avallo di ogni tentativo di monopolizzazione e ci si distacchi dall’avallo delle varietà brevettate!

Mi risulta che la Canapa fosse coltivata ancora nell’ ‘800 nel Salento dove era utilizzatissima per la fibra che se ne ricavava!

Personalmente non ho mai fatto uso di Cannabis come droga, non mi vergogno ad ammetterlo, ma ugualmente credo sia sinonimo di vera libertà, da difendere ed affermare, permettere che questa pianta torni a poter essere liberamente piantata! Torni a sopravvivere in pace, a vivere!

Possa anche spontaneizzarsi in natura!

La Canapa sativa deve essere rinaturalizzata in Italia. Lo Stato, se governato da veri ecologisti, deve provvedere con i suoi enti a questo virtuoso progetto! Non dunque uno stato che estirpa una tale pianta dai mille usi, o che favorisce varietà brevettate o sterili per il monopolio di pochi furbetti!
Immagino ovunque nelle paludi e valli fluviali Canapa sativa! E una Canapa sativa che si diffonde e autodiffonde più veloce di quanto taluni la estirpino!
Dalla pianura Padana, in Appennino e sino ai laghi Alimini in Salento!

 

Non è il diritto dell’uomo a coltivare la Canapa che affermo qui in primis fermo restando tale diritto di libertà naturalistica, ma il diritto della Canapa a poter essere liberamente coltivata! E’ il diritto della pianta, di questa come di qualunque altra specie a vivere, che io affermo, sebbene poi di conseguenza all’atto pratico il tutto si traduce nella genesi della libera possibilità dell’uomo a coltivarla. Il diritto della pianta stessa a propagarsi liberamente in natura, senza che la sua comparsa spontanea, a seguito della caduta di un seme, trasportato dal vento come da un animale, generi, come ancora avviene, vere e proprie psicosi collettive con interventi urgenti delle forze dell’ordine, di agenti di pubblica sicurezza trasformati per l’occasione in giardinieri, estirpatori, inceneritori di innocenti piantine, a offesa della loro stessa divisa, simbolo di azione in difesa del bene comune, che non può essere minacciato da una pianta, qualunque essa sia, ma anzi tutto il contrario, vista l’interdipendenza di tutte le specie viventi sul nostro globo, e la ricchezza costituita dalla biodiversità, tutelata dalla Conferenza Internazionale di Rio del 1992 ratificata dall’Italia.

Metter una pianta fuori legge perché qualcuno la fuma è illogico, si dovrebbe mettere fuori legge ed estirpare la Cicuta solo perché il suo decotto è velenoso, ne fu assassinato il filosofo greco Socrate, o la Vite perché da essa si producono vino ed altri alcolici causa delle stragi del sabato sera, ecc. Ecco perché parlare della libertà della coltivazione di una pianta, dai mille usi poi come la Canapa, non deve essere assolutamente collegato a tematiche proibizionistiche.

Una cosa è la pianta ed il suo diritto naturale a crescere, vivere e propagarsi, e pertanto ad essere coltivata, un’altra il diritto o meno dell’uomo a farne certi usi che potrebbero eventualmente arrecare danni a cose o persone, per i quali usi invece è comprensibile e talvolta auspicabile l’intervento normativo, o anche repressivo!

E’ una pianta la Canapa, che immeritatamente, dunque, ha subito una campagna denigratoria e persecutoria che questa iniziativa pugliese riscatta!

Ma proprio perché questo riscatto sia vero spero che nessuno tenti di strumentalizzarlo!

 

La Canapa sativa è biodiversità e cultura! Immagine tratta dal post facebook al link, cui rimandiamo per approfondimento.

 

Mi auguro pertanto che,
in una Puglia sventrata, stuprata e devastata dalla falsa “ideologia dell’energia” prodotta industrialmente, che già produce, con grossi danni per il territorio e per la sua gente, energia in quantitativi ben superiori al suo fabbisogno, tanto da esportarla con grosse perdite di efficienza energetica,
in una Puglia trasformata schiavisticamente in sporca colonia energetica d’Italia, e dove la Green Economy Industriale delle biomasse, del mega eolico e dei lager deserti artificiali di fotovoltaico nei campi, imperversa devastando e tutto offendendo, speculando e frodando incentivi pubblici, ingannando e strumentalizzando un’ecologia vilipesa, e, cosa ancor più grave, offendendo le energie rinnovabili stesse, la loro filosofia buona, che le qualifica quali energie da produrre in forme tali da aiutare il Pianeta, non da devastarlo, ubicando i pannelli fotovoltaici e solari solo e soltanto sui tetti, superfici queste biologicamente morte e inutilizzate ed estesissime, e non nei campi agricoli, sugli specchi d’acqua dolce, o nelle aree di naturalità,
in questo quadro prettamente pugliese, della Puglia di questi nostri giorni,
spero che il vostro progetto, fermo restando la possibilità di utilizzare anche come combustibile la Cannabis sativa e i suoi oli derivati,
si tenga fuori dalla mala della Green Economy nelle speculative forme industriali, che imperversa in Puglia,
iniziando a valorizzare della Canapa i tanti altri aspetti positivi e prodotti da essa derivabili, tenendosi lontani da quanti cercheranno invece di gettarla immediatamente nelle fornaci dell’energia falsamente verde e della speculazione!
Non sarebbe un modo per dare dignità alla Canapa, ma un modo per screditarla ancora di più, se ci si servisse della storia di questa pianta solo per farne “coscienza dalla conoscenza” e per poi trasformarla in mero appiglio per quanti invece nella nostra povera Puglia mirano solo a creare speculative nuove centrali elettriche a biomasse, in aggiunta a quelle esistenti a combustibili fossili, che si stanno pur ampliando in Puglia anziché ridurre,
per produrre altra energia qui in Puglia, con i danni e gli impatti sull’aria e sui suoli che conosciamo, energia da esportare ed esportare sempre fuori!

Manca in Puglia un piano energetico, e il vero “drogato”, qui in Puglia, è il mercato incostituzionalmente deregolamentato dell’energia!
Avrebbero un senso le biomasse in Puglia, una vera dignità ecologica, se le stesse centrali già esistenti, che utilizzano i combustibili fossili, iniziassero a sostituirne porzioni con le biomasse, quali perché no, l’olio ricavato dalla Canapa stessa, o il biogas, un procedimento di riconversione semplicissimo e possibilissimo, ma ogni idea di costruire altre centrali, altri nocivi comunque “punti caldi” di emissione nella nostra povera Puglia sarebbe una speculazione ed un inganno della buona fede dei cittadini!

Piante di Cannabis sativa.
Foto al link: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/db/Cannabis_sativa_001.JPG

 

Qualche botanico ha detto poeticamente, ma fa riflettere, che non sono le piante al servizio degli uomini sul nostro pianeta, ma sono gli uomini al servizio delle piante evolutivamente parlando, senza di esse noi uomini non esisteremmo. Quando l’uomo coltiva delle piante per la loro utilità in realtà contribuisce a che crescano e si diffondano, come un uccello mangiando i frutti diffonde i semi o un’ ape bottinando il nettare permette la fecondazione tra fiori. Idem quando gli uomini si innamorano delle piante per fini ornamentali e le ripropagano. E’ inammissibile interrompere ora tutto questo nel folle proibizionismo maschera di interessi meramente speculativi, con rischi estinguenti verso specie vegetali, quali esse siano!

Immagino un monumento fatto di una gabbia dorata bella ed elegante, liberty, a pianta circolare, con dentro piantata della Cannabis sativa che vi cresce rigogliosa, posta su un isolotto in un laghetto in un parco verde, a simboleggiare lo stato attuale del proibizionismo monopolista speculativo contro la libertà di quella pianta ad essere liberamente coltivata e diffusa e contro la libertà dell’ uomo a coltivarla in libertà e diffonderla, e ciò vale ad estensione a stigmatizzazione di ogni scusa e situazione in cui anche altre specie vivente subiscono attacchi di apartheid e/o eradicazione!

PER APPROFONDIMENTI: vedi i miei commenti al mio post facebook corrispondente da cui ho tratto questi testi, al link https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200108964916944&set=a.1888805429917&type=3&theater

 

Oreste Caroppo      1 dicembre 2012

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CANAPA SATIVA: finché si parlerà ancora di obbligo di piantare solo semi certificati ovviamente siamo ancora nella FRODE!

Hanno tolto la Canapa sativa con delle scuse varie e in maniera coatta ai popoli, in Italia e anche in Salento coltivata per secoli, vietato il libero scambio dei semi, il possesso atavico dei semi da parte delle genti; libertà naturalistica di piantarla, diritto dei popoli soppresso calpestato!
Poi acconsentono con varie scuse alla commercializzazione dei semi e coltivazione controllata di questa varietà intanto brevettata da ditte furbette, immagino multinazionali. E ho sentito la dicitura orrenda di “Canapa industriale”!
Io son felicissimo che almeno ritorni nel paesaggio, sperando possa produrre seme non sterile e tornare anche a naturalizzarsi in Italia, ma dobbiamo capire che non è questo ancora l’ optimum!

L’ optimum vero di civiltà cresciuta è capire che ogni divieto di coltivazione su qualsiasi cosa, velenosa o meno che sia, e di allevamento, deve cadere!
E’ UNA VIOLAZIONE DELLE LIBERTA’ NATURALISTICHE DELLE GENTI
E va contro ogni protezionismo vero ecologista dato che coltivare, allevare, far riprodurre, propagare, ripropagare è una delle principali declinazioni della parola protezionismo delle specie viventi e loro varietà!

E poi “la stessa Canapa ha il diritto di essere liberamente coltivata dall’ uomo, e di inselvatichirsi!

Diritti negati anche a lei
OGGI DA RIAFFERMARE!

LA VERA LIBERTÀ NEGATA NON È FUMARSI I FIORI DELLA CANAPA
MA PIANTARE I SEMI DELLA CANAPA

 

Oreste Caroppo      4 marzo 2018

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Ma anche se non la Canapa non avesse le proprietà terapeutiche che le attribuiscono essa è una pianta, è anche bellissima,
BELLA,
è un concetto che ha ancora una patria nel mondo la BELLEZZA?
Prima aveva l’Italia e la Grecia come patria il concetto.
E la Vita, la biodiversità, qualcuno ricorda il valore della biovarietà, anche economico per tutti, senza pregiudizi vergognosi tra specie domestiche e selvatiche, autoctone ed esotiche più o meno naturalizzatesi nei territori?!
Già solo questo deve bastare perché sia autorizzata non solo la liberissima coltivazione della Canapa utile (Cannabis sativa) da parte di tutti come in passato in Italia e Salento incluso, senza brevetti di rapina e senza controllo del mercato dei semi, anche piantata nelle isole di traffico cittadine, (e orgoglioso se sarà salentino il primo comune virtuosamente ribelle in tal senso), ma di più:
AUTORIZZATA AD INSELVATICHIRSI
dove vorrà!

 

Oreste Caroppo      23 giugno 2018

 

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