Che fine ha fatto l’enigmatico cromlech di Cerfignano? I grandi cerchi di pietre megalitiche del Salento
Che fine ha fatto l’enigmatico cromlech di Cerfignano?
I grandi cerchi di pietre megalitiche del Salento
Questo cerchio di pietre in foto, un cromlech (dal gallese: crom, rotondo e lech, pietra, “stone circle” in inglese), è un’opera di neomegalitismo realizzata alcuni anni or sono nei pressi dell’antico Dolmen detto “Li Scusi”, dal nome del fondo di insistenza del monumento, in agro Minervino di Lecce.
Un cromlech senza tempo, non certamente da considerarsi un falso storico,
altamente suggestivo, indipendentemente dal fatto che sia stato realizzato recentemente.
Recupera grandi “cuti“, termine dialettale locale che indica i massi calcarei superficiali, provenienti da spietramenti effettuati nel territorio, e chissà se non già parti di monumenti megalitici antichi poi distrutti nel tempo.
La struttura presenza massi con bacinelle circolari, incavi a sorta di sedili, e oltre ai massi del cerchio perimetrale, tre massi son al centro e racchiudono lo spazio per accendervi un fuoco centrale.
Vedi anche questa sua bella foto al link: https://farm2.static.flickr.com/1123/5154420865_df7774b155_b.jpg
Il neo-cromlech è diventato anche ricercato luogo per manifestazioni culturali varie, un suggestivo proto-anfiteatro megalitico!
Cosimino Merola ha lasciato una preziosa eredità di studi, foto, segnalazioni e ricerche sul territorio, la sua storia e preistoria, la sua natura, la sua civiltà contadina, che mi auguro la cittadinanza di Minervino si adoperi per recuperare, raccogliere e valorizzare, evitando che i frutti di tanto impegno civico animati da grande amore per la patria natia vadano dispersi. Di certo non andrà disperso il suo ricordo, di cui anche una traccia forte è impressa nella anonima ad oggi opera di realizzazione di questo cerchio di pietre che tanto attrae con il suo fascino universale i visitatori che fantasticano persino sia un arcaico monumento!
Fu Cosimino Merola anche che individuò i vari massi in giro per il territorio, frutto di spietramenti agricoli ed altri interventi di scasso e cava, mi disse, per la realizzazione del cerchio di pietre. Un cromlech che va battezzato indubbiamente come “Neo-cromlech Merola” in sua memoria.
Dopo aver parlato di questo neo-cromlech di Minervino di cui ne innalzo l’importanza culturale per il territorio, anche a seguito di quanto diremo,
VENIAMO ALL’ ANTICO CROMLECH DI CERFIGNANO
Un “cromlech” ben più antico, un vetusto cerchio di grandi pietre, (dalla forma ellittica per la precisione in questo caso), su roccia affiorante, lo avevamo come salentini ancora nell’agro del comune di Cerfignano (Lecce), nei pressi della chiesetta della Madonna de l’ Itri, un enigmatico monumento megalitico lì presente fino a pochi decenni or sono … oggi nulla più parrebbe!
Dunque ben venga, ancor più, il neomegalitico “stone circle” di Minervino, paese non molto distante da Cerfignano.
Era una grande aia arcaica, un tempio sacro, luogo di incontri politici e sociali, un’agorà luogo per antiche fiere-mercato, o tutto questo insieme? Chissà!
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APPROFONDIMENTO
A Cerfignano, lì a Madonna dell’ Itri, si segnalavano anche i resti di un possibile dolmen, vedi al link, dove leggiamo: http://www.ilmiosalento.com/?p=3174
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DOLMEN MADONNA DELL’ITRI – SANTA CESAREA
Del monumento preistorico originale si possono osservare i resti del dolmen ai bordi della vicinale. La prima pietra in Calcarenite è di dimensioni 2 x 1 metro; la seconda invece è di metri 2 x 0.90 ed il lato più rastremato del lastrone misura cm 70
In passato, nella zona antistante la Madonna dell’Itri, dove appunto era sistemato il grande dolmen, si svolgeva una fiera. La frequentazione della zona può essere stata la causa del crollo del monumento. Provincia di Lecce
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Camillo De Donno, Decio De Lorentiis, Pier Francesco Liguori. – Galatina : Editrice salentina, 1981. – 186 p. ; 24 cm, vi è dedicato un intero paragrafo, con dettagliati dati metrici e descrittivi. Tanto che lo si potrebbe ricostruire quel cromlech, come si deve esattamente “dov’era e com’ era” se è stato sconsideratamente distrutto.
La Chiesetta mi dicono invece che è stata ben restaurata, e quando invece anni fa mi recai lì, nei primi del 2000, era ancor in rovinoso stato.
La Chiesetta sorse dunque in un luogo già punto di incontro per le antiche genti.
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Riporto da questo link http://www.parrocchiacerfignano.it/layout.asp?pag=cappellamadonnaidri.asp, dove vi son foto della Chiesetta prima dei buoni restauri recenti, questi dati:
“Sulla Cappella della Madonna dell’Idri sono fiorite leggende. Nello spazio antistante la cappella c’era, anni fa, una enorme lastra di pietra, forse un dolmen, rimossa poi per sistemare la strada. Si narra che sotto quell’enorme masso ci fosse una chioccia con i pulcini d’oro e che chiunque fosse riuscito, da solo, in una notte buia e tempestosa, a sollevare quella pietra, si sarebbe potuto appropriare del prezioso tesoro diventando così ricchissimo.
Quando la Cappella era ancora intatta, nel mese di marzo la si raggiungeva in processione e, soprattutto nei periodi di maggiore siccità, si invocava la pioggia. Questa celebrazione religiosa avvalorerebbe l’ipotesi seconda seconda la quale Madonna dell’Idri sarebbe Madonna dell’acqua, da hydro = acqua.”
(Fonte dei dati il testo dal titolo “Storia, Arte, Lingua – Cerfignano – Vitigliano”, Scuola Media Statale “G.Macchi” Minervino di Lecce, ricerche effettuate dalla III sez. A di Cerfignano, A.S. 1993/94)
Qui immagini del bel recente restauro della Cappella rispettoso delle suggestioni dell’architettura locale e del Genius loci, degli elementi della civiltà contadina e che non tradisce il gusto per piante sia autoctone sia esotiche come è tradizione dei giardini del Sud Italia dal buon clima. Sul retro hanno realizzato anche uno spazio aia-teatro circolare, chissà se ispirati dalla memoria di questo prossimo cromlech.
IMMAGINE DI GRANDE SPERANZA
che ci testimonia che “volere è potere” per il bene del nostro territorio!
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(Dal mio post facebook del 17 luglio 2014 al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10204433207620309)