IBIS SACRI da Salvare: FERMARE la Falsa-ecologia che vuol farli eradicare dall’Italia demonizzandoli a tal fine con ogni più vile scusa! E non solo gli Ibis sacri vuol eradicare … PAZZESCO!
IBIS SACRI da Salvare: FERMARE la Falsa-ecologia che vuol farli eradicare dall’Italia demonizzandoli a tal fine con ogni più vile scusa!
E non solo gli Ibis sacri vuol eradicare … PAZZESCO!
(Compendio di riflessioni da vari post facebook per approfondire)
All’attenzione urgente del Governo italiano
Ibis sacro – Threskiornis aethiopicusUna bella sorpresa oggi pomeriggio al capanno Roveri di Bentivoglio
Gepostet von Edmondo Rizzo am Mittwoch, 2. Dezember 2015
URL ad una foto su Facebook del grande fotografo naturalista Edmondo Rizzo
IL FALSO-ECOLOGISMO, INVECE DI FESTEGGIARE PER QUESTA GRADITISSIMA ARRICCHENTE PRESENZA, VUOLE ERADICARLI DAI CIELI ITALIANI!
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PREMESSA: OTTIMO ARTICOLO SCIENTIFICO su www.sciencedirect.com/science/article, che denuncia la falsa-ecologia che ha tentato di attaccare e demonizzare l’Ibis sacro in Europa senza vero fondamento scientifico a supporto della calunnia contro questa meravigliosa antica suggestiva specie del Vecchio Mondo!!! Giù le mani dagli Ibis sacri! Importante condividerlo con voi tutti perché sia conosciuto! Affinché l’ecologismo sia scientifico conservazionista e non fanatico e razzista verde!
Falsi-ecologisti professionisti del biocidio ne stanno chiedendo, pensate, l’eradicazione!
L’eradicazione, mentre gli italiani son felicissimi giustamente in ogni luogo ad ogni loro apparizione in Italia dai cieli, eventi accompagnati da numerosi belli esaltanti articoli sui giornali della varie regioni interessate, e mentre addirittura son in corso processi contro anziani cacciatori che ne hanno uccisi alcuni di Ibis sacri perché uccelli protetti,
tutto questo contesto, persino legale che li vede ad oggi animali protetti, non conta, o non conta più se adesso la Falsa-ecologia ha deciso che vanno eradicati dal selvatico in Italia, che non ne devono più nascere nei loro nidi. E c’è chi sui social network inneggi all’opera dei più efferati professionisti del biocidio in Europa che vanno presso i loro nidi e con un puntino ne forano le uova …
LASCIATEVI INCANTARE DALLA MERAVIGLIA DI QUESTA PRESENZA IN ITALIA: GLI IBIS SACRI
Poi pensate che i falsi ecologisti ce li vogliono eliminare-eradicare a fondi pubblici, sì avete capito bene!
In merito a quanto accennato potete leggere l’articolo del 3 luglio 2018 dal titolo “Ravenna, Ibis sacri uccisi. Bracconiere a processo”, al link: https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/ibis-uccisi-cacciatore-processo-1.4204383
e mentre vi sono associazioni che inveiscono contro quel cacciatore che ne avrebbe uccisi 5 di Ibis sacri secondo l’accusa, è certo un peccato, anche appunto perché essendo ancora rari, presenti in limitate aree italiane, è bene si riproducano e diffondono ancora di più,
questi altri, di queste altre associazioni che si dicono, pensate, ambientaliste, chiedono di eradicare la specie, ripeto vorrebbero ERADICARE LA SPECIE, non so se mi spiego!
Quale la scusa ecoterroristica?
Il fatto che si nutrono!
Una scusa con quale si potrebbe demonizzare ogni specie dato che ogni specie “mangia” qualcosa, ogni essere è un sistema che ha scambi e interazioni con l’estern0, è appunto parte di una catena alimentare.
Vedi questo articolo da fare accapponare la pelle per il palese tentativo di ribaltare nell’opinione pubblica la considerazione verso questa specie, articolo del 1 maggio 2018 dal titolo “Parco del Po, L’ibis sacro è una specie dannosa – Sono predatori onnivori; si nutrono di anfibi, crostacei, piccoli roditori e uova di uccelli”, al link: https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/parco-del-po-la-denuncia-di-legambiente-l-ibis-sacro-%C3%A8-una-specie-dannosa-1.3882155?fbclid=IwAR2uSMYC-1BQ18ARlIm7kGFsnJoBZKMUoNr0j0H_qXqM46NkcnMXu_mwSKM
O vedi questo articolo dello stesso periodo dove lo si definisce “invasivo” con toni denigranti, titolo “ALLARME Ibis sacro invasivo, occorre agire per contenerlo”, al link: https://rivistanatura.com/ibis-sacro-invasivo/
Q questo che titola, notate le parole scelte strumentalmente, “Specie invasive, l’Ibis sacro ospite sgradito nel Delta del Po”, al link: http://www.italiaambiente.it/2018/05/02/specie-invasive-libis-sacro-ospite-sgradito-nel-delta-del-po/
e chiedetevi se questa possa essere “ecologia”, “scienza”, “logos”!? Capite a che livelli siamo precipitati!?
E per di più ciò in siti che sfoggiano nomi come “ambiente” o “natura”, se la scienza fosse una religione queste sarebbero bestemmie! Ma è solo pseudo-scienza e interesse di ogni tipo meno che interesse ecologista per il paesaggio, la biodiversità, la storia!
Stiamo parlando di una specie assolutamente non sconosciuta nell’antichità mediterranea, e neppure in Italia; gli Ibis sacri venivano effigiati nella romana Pompei; erano il simbolo del dio egizio Thot, assimilita al dio greco del logos Ermete Trismegisto!
Ci rendiamo conto della gravità di quanto sta avvenendo oggi contro questi viventi beni culturali ed ambientali del nostro Paese, con la loro strumentale demonizzazione e la richiesta di “eradicazione”!? Eradicazione talvolta espressa esplicitamente, talaltra nascosta sotto il termine di “contenimento” della specie. Sono le trovate dialettiche della Falsa-ecologia per non urtare troppo l’auditorio quando sensibile e non incline invece, come talvolta, a dar sfogo al naturalissimo istinto venatorio nelle forme più idiote dell’estinzione della preda. La negazione totale di uno sfruttamento ecosostenibile delle risorse viventi è il loro prelievo fino all’estinzione senza dar loro il tempo, lo spazio e il numero per non estinguersi ma ben rigenerarsi.
Segnalo l’articolo “L’ Ibis sacro in provincia di Novara”, al link https://www.researchgate.net/publication/326870135_L%27Ibis_sacro_in_provincia_di_Novara e al link https://www.ebnitalia.it/QB/QB021/ibis.htm (in Archive.org).
Ibis sacri (Threskiornis aethiopicus) rappresentati nel mosaico romano con scena nilotica dalla romana Casa del Fauno a Pompei, mosaico traslato e ora esposto nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L’ Ibis sacro compare a Pompei, a testimonianza dei culti egizi, associato ad Iside di cui è animale sacro.
Dal tempio romano dedicato al culto di Iside a Pompei con Ibis sacro raffigurato:
Un ambiente della Villa di Tito Claudio Eutico nella romana Pompei presenta una elaborata composizione di grifoni e sfingi alati, ibis, cicogne, e figure fra cui si distingue Iside con fiore di loto sulla testa, Horus a testa di falco e Anubi cinocefalo.
Nella pompeiana di Casa di Octavius Quartius, il proprietario aveva addirittura allestito un grande giardino percorso da due canali disposti a forma di T, alimentati da tubature in piombo, che dovevano evocare un paesaggio nilotico, simulando la famosa inondazione del Nilo. Il giardino era ornato da statuette raffiguranti divinità egiziane accanto ad altre greco-romane, un ibis di marmo, e una serie di lucerne di cui due, in bronzo, decorate l’una con il busto della divinità Zeus-Ammon, l’altra con un fiore di loto.
(Vedi al link: http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=Gli+edifici+dei+culti+egiziani&idSezione=6959).
L’ Ibis sacro è specie che vive nell’ Africa sub-sahariana ancora per fortuna, ma addirittura estinta in Egitto pare. Oggi si diffonde in Europa, dove le Rondini fanno la spola con l’Africa ogni anni nelle loro migrazioni, e questi decidono che l’ Ibis sacro è specie aliena da cancellare! Ma che sia giunta in volo da sola o in volo da un allevamento, rilasciata ad hoc, o scappata “aufuga” da qualche allevamento in Europa, e poi naturalizzatasi nel nostro sub continente europeo e anche in Italia, è evento da festeggiare comunque:
il cielo appartiene agli uccelli,
STOP RAZZISMO VERDE!
IUS SOLI ET IUS SANGUINIS per gli Ibis sacri cittadini veri d’Italia!
Stop RAZZISMO VERDE
E ancora dalla romana Pompei:
Due ibis sacri datati dal periodo romano dal I secolo a.c. o del I secolo d.c. rinvenuti a Pompei in mostra al Museo Archeologico Nazionale (Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Se qualcuno ora li ha introdotti in natura in Europa deliberatamente, ha fatto bene! Se son giunti da soli, bene idem! Se son scappati da zoo, idem bene bene! Giù le mani!
Attesi allora anche in Salento!
Questa quella forza della Natura, quella “vis vitalis” che gli xylellisti (fautori della terribile Frode della Xylella in Puglia) e tutti i falsi-ecologisti servi della morte vogliono fermare e abbattere!
E commentavo: “Loro odiano nel profondo la Vita, odiano sé stessi e le loro mostruose e brutte famiglie non fondate sull’Amore vero,
e farebbero umanamente pena se non fosse che hanno scelto di rovinare anche le nostre esistenze!
Muoviamoci subito ciascuno nel suo piccolo!!! CULTURA NATURALISTICA contro l’ oscurantismo falso-ecologista!
IBIS SACRO (Threskiornis aethiopiocus)28 giugno 2015 – Delta del Po (Rovigo)gruppo di 14 esemplari
Gepostet von Vanni Bellettato am Sonntag, 28. Juni 2015
IBIS SACRO (Threskiornis aethiopiocus)28 giugno 2015 – Delta del Po (Rovigo)la foto non è bella, ma vorrei farvi notare il color smeraldo delle punte delle ali.
Gepostet von Vanni Bellettato am Montag, 29. Juni 2015
MEGA NOTIZIA ! Una Spatola inanellata al nido nelle Valli di Comacchio nel 2011 è stata vista (letto l'anello di…
Gepostet von Menotti Passarella am Dienstag, 14. November 2017
STOP RAZZISMO VERDE!
Qui gli Ibis sacri li vediamo insieme ad autoctoni Aironi bianchi e Garzette, specie queste ultime due pure avvistate sovente nella aree umide salentine.
URL da Facebook:
La RISAIA .IBIS SACRO – GARZETTA – AIRONE BIANCO MAGGIOREParco del DELTA DEL PO – Ariano Pol. (Rovigo)12 set. 2015
Gepostet von Vanni Bellettato am Donnerstag, 17. September 2015
Grandiosa poetica eloquente immagine di convivenza con specie meno esotiche!
Non è raro vedere gli Ibis sacri (qui a destra) insieme a Mignattai (Plegadis falcinellus), questi ultimi sovente osservati anche in Salento anche negli ambienti acquitrinosi stagionali nel cuore del basso Salento (Parco naturale dei Paduli), appartengono entrambi alla medesima famiglia tassonomica, quella dei Threskiornithidae.
(Esposizioni Museo di Alezio in provincia di Lecce)Se non un Chiurlo o un Fenicottero, è con molta probabilità un Ibis
o un Ibis mignattaio o proprio un Ibis sacro!
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L' UNIONE EUROPEA PREPARA NUOVI BIOCIDI DI MASSA SPECULATIVI PER PROCACCIARE BIOMASSA FACILE E PER FARE SCORRERE IL…
Gepostet von Oreste Caroppo am Donnerstag, 7. Januar 2016
E pensate alla diffusione che nei decenni passati ha avuto nel bacino del Mediterraneo la Formica argentina (Linepithema humile), più esotica di lei, favorita dall’uomo nel suo arrivo in Europa! Ovviamente questi folli avranno in mente poi anche, per piena coerenza con la loro follia, di mettersi a eradicare pure quella! A me non ha mai dato fastidio, anzi, la Formica argentina. Pensate con questa scusa di mero folle razzismo verde quanti pesticidi chimico-industriali o magari a base di parassiti virus o funghi ingegnerizzati OGM la Falsa-ecologia farebbe vendere ed irrorare alle sue collegate multinazionali per epurare l’ Europa dalla sua presenza! Capiamo tutto e fermiamoli prima distruggendo i loro vani paradigmi strumentali, che dopo!
Sempre in difesa delle esotiche ti segnalo anche questo mio post facebook sempre con i miei commenti ad esso:
Una Quercia rossa (Quercus rubra) nella selva di San Cataldo di Lecce,e riflessioni sulle specie alloctone, con frecce…
Gepostet von Oreste Caroppo am Sonntag, 18. Oktober 2015
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RIMANDIAMO PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI ALL’ARTICOLO:
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Questo a seguire un testo di allarme che scrissi di getto alla lettura dell’articolo su “Il Resto del Carlino” dal titolo “Parco del Po – L’ibis sacro è una specie dannosa”.
COSA VI DICEVO? VOGLIONO IMPOVERIRE L’ ITALIA
E FAR SPARIRE QUESTA MERAVIGLIA DAI NOSTRI CIELI
ECCO LA CAMPAGNA PER FARLI SPARIRE DALL’ ITALIA!
FERMIAMO TUTTO CIO’
CONDIVIDI SENZA STANCARTI MAI A TUTTI I TUOI CONTATTI CHIEDENDO CHE LO STATO CANCELLI OGNI SOVVENZIONE A QUESTI PIANI E ALLE ASSOCIAZIONI CHE LI SOSTENGONO
STOP RAZZISMO VERDE !!!
W L’ IBIS SACRO IN ITALIA
GIÙ LE MANI DAGLI ESEMPLARI E DALLA LORO FERTILITÀ E LIBERTÀ
LEGGETE QUANTA MISTIFICAZIONE PER DIRLI PERICOLOSI E IMPURI E PROCEDERE
INVECE DI FESTEGGIARE PER QUESTA STUPENDA PRESENZA
A CANCELLARCELA INVECE
È FALSA-ECOLOGIA !!!
Fuori dall’ ITALIA ed Europa tutta la Falsa-ecologia!
Chi mi spiega perché quel vecchio cacciatore viene perseguitato per averne sparati alcuni,
“Spara a cinque Ibis sacri protetti” (vedi al link: https://www.ravennaedintorni.it/societa/2015/12/15/spara-a-cinque-ibis-sacri-denunciato/?fbclid=IwAR0iBrVakIzGyQS73CzgwLb7E8wFw83_wT96PslCF07f-boQY77DKTHj5bs)
e questi istituti (di cui chiudere tutti gli uffici coinvolti, o rinnovare interamente il personale) e queste associazioni, che si dicevano un tempo “ambientaliste” (da cancellare da ogni elenco di associazioni da sovvenzionare pubblicamente), possono chiedere di STERMINARLI tutti?! TUTTI! Migliaia!
(Vedi sopra l’articolo assurdo da “Il Resto del Carlino” e non solo)
Non me ne frega nulla del modo in cui li farebbero sparire, se li fanno sparire dai nostri cieli è per noi sempre estinzione, è impoverimento di biodiversità!
STOP RAZZISMO VERDE
Qui si è persa ogni misura!
-) Febbraio 2017 gli italiani festeggiavano con articoli alcune loro nidificazioni in Italia, leggiamo: “Dal fiume Nilo all’Oglio, l’Ibis Sacro nidifica a Soncino – Non è un fatto negativo e non sono di passaggio. Hanno letteralmente rapito l’attenzione dei soncinesi con la loro maestosità ed eleganza. Uccello è molto raro nel nostro territorio: originario dell’Egitto, dove era considerato in tempi antichi una divinità. Nel Nord Italia vive in riserve protette, come nel parco veneto del ‘Delta del Po’. Non si tratta di un fenomeno passeggero e secondo gli esperti questo non è affatto negativo. I maestosi uccelli africani avrebbero scelto la Pianura Padana, e oggi Soncino, come nuovo nido: «Ne sono stati avvistati diversi ultimamente, sono tutt’altro che di passaggio, stanno nidificando qui da noi», afferma un naturalista e docente universitario all’ateneo di Pavia.”, al link: http://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/160126/dal-fiume-nilo-all-oglio-l-ibis-sacro-nidifica-a-soncino.html E così io commentavo: BENE la gente e più nello specifico naturalisti seri uniti nella salvaguardia degli Ibis sacri in Italia,
mentre invece la sottocultura animazzista-biocida dell’ ecologismo nero li vorrebbe sterminare tacciandoli di essere esotici, stesso atteggiamento dobbiamo assumere in difesa di tante altre specie che con le medesime scuse invece il medesimo animazzismo del razzismo verde vorrebbe sterminare-estinguere nel nostro paese speculandoci pure sopra!
Se c’ è da sterminare sono prontissimi,
se invece si devono introdurre specie autoctone di un tempo spariscono!
diritto di cittadinanza per tutte le specie esotiche naturalizzatesi in Italia
STOP FALSA-ECOLOGIA BIOCIDAVorrebbero oggi eliminare con questa scusa prezzolatamente persino gli Ibis sacri dall’ Italia!
Ibis sacro nel Delta del Po-Agosto 2017
Gepostet von Bruno Biscuolo am Mittwoch, 30. August 2017
URL da Facebook
In merito mi piace ricordare le parole di presentazione del libro dal titolo “Elogio delle vagabonde. Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo” del paesaggista francese contemporaneo
Panace di Mantegazzi, porracchia sudamericana, fico d’India, papavero sonnifero, poligono del Giappone, erba della Pampa… trasportate dal vento, dagli animali o dalle suole delle scarpe, anche nelle nostre contrade le erbe vagabonde hanno conquistato, con coraggio e vitalità, giardini, scarpate e terreni incolti. Eppure, le erbe vagabonde non hanno buona nomea: le si chiama anche erbacce, piante selvatiche, piante infestanti e spesso si vieta loro un diritto all’esistenza. Piante nemiche, ma davvero così pericolose? Gilles Clément, paesaggista francese e inventore del “giardino in movimento” nel quale coltiva felicemente queste piante dai nomi esotici, in questo libro sceglie di farne l’elogio. Di queste erbe racconta la storia, le origini, il modo in cui le ha incontrate. E spiega come l’uomo, i diserbanti, il cemento, i dissodamenti e le coltivazioni industriali abbiano permesso a queste piante randagie di insediarsi e crescere. Coniugando il talento del giardiniere a quello scrittore, in nome della difesa della mescolanza planetaria, ci consegna un libro dove letteratura e botanica coesistono a difesa della diversità. Un libro che è insieme una filosofia del paesaggio, e della relazione tra uomo e piante, e un manuale per imparare ad amare anche le erbe senza fissa dimora.”Urge la difesa delle varie specie esotiche che in Italia vogliono sterminare! E poi non son pure neppure tutte esotiche, prendi il Panace di Mantegazzi che non da fastidio a nessuno se non toccato, altrimenti è irritante per la pelle, e bene viene dal Caucaso, ma sanno dove è il Caucaso? Sanno dove son i confini orientali dell’ Europa?! (https://it.wikipedia.org/wiki/Heracleum_mantegazzianum)
E questa gente che vuole lo sterminio delle esotiche poi si dice contro la caccia! Contro la caccia anche di poveri cristi per il nutrimento della gente e a favore di questi folli olocausti speculativi incensati da studi feccia ad hoc! Sarebbe pura contraddizione se non fosse che un’analisi piscologica ed economica riporta tutto nella razionalità interpretativa: SPECULAZIONE E PSICOPATOLOGIA!
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ma anche soldi per radiocollari, aerei ultraleggeri, ecc., ecc., un po’ eccessivo ma va beh, sia, il fine è più che nobile.
Non possono essere gestiti come animali telecomandati, i progetti di studio ok, sapere dove stanno con il GPS e semmai aiutarli, ma non possiamo finanziare che ogni anno andiate a ripigliarli in ogni parte del mondo!
Fermo restando che a parità di budget pubblico meglio incommensurabilmente dare a questi i denari visto che fanno nascere creature (Ibis eremita) comunque, e le fanno volare nei nostri cieli, rispetto a quelli altri che vogliono eradicare le creature (Ibis sacri) che già volano e si riproducono liberamente in natura in Italia!
Dobbiamo finanziare che dalle coppie riproduttive negli allevamenti ne produciate e liberiate in gran numero, questo sì!
No alla costruzione di animalistiche storie da telenovelas! E pensate, fior di soldi pubblici per reintrodurre l’Ibis eremita,
con radiocollari, ecc. ecc. , e sia, nobilissima cosa … sempre che taglino sto benedetto cordone ombelicale costosissimo e inutile, dannoso anzi alla loro libera piena rinaturalizzazione,
Uccelli liberi nei cieli sin dal tempo dei dinosauri e dicono l’Ibis eremita autoctono, e ok, l’Ibis sacro, già raffigurato nella romana Pompei, no!??
STOP RAZZISMO VERDE!
DALL’ ACCESO SCONTRO CON DEI PROFESSIONISTI DEL BIOCIDIO IN FACEBOOK RIPORTO QUESTI MIEI COMMENTI RIVOLTI LORO E A TUTTI IN REALTÀ:
Ma finitela con la barzelletta pronta per ogni specie per sterminarla!
E dopo lo stermino poi al cambiare della sensibilità generale dovremmo reintrodurre ciò che ora invece per fortuna abbiamo! Magari poi si impegneranno nei progetti da finanziare per le reintroduzioni gli stessi che oggi son impegnati negli olocausti verdi!
Questo Ibis sacro si sta ben diffondendo a costo zero, magari tutto partito da primi esemplari scappati “aufughi”, forse no, e nessuno si è arricchito per questo con progetti e progettini di introduzione,
ed ecco la campagna di demonizzazione: “sono scappati!” Randagismo di ibis sacri diranno magari!
Non è neppure detto, che siano davvero tutti gli originali aufughi, ma se fosse??
Non ce ne frega più della mera curiosità storico-naturalistica dei fatti!
Ci sono?
Ci piacciono!
Son belli!
Son vivi!
Volano!
L’ Africa è vicina, potrebbero raggiungerla in poche ore di volo se han “mal d’Africa”
ergo STOP FALSO ECOLOGISMO DEI BIOCIDI SPECULATIVI
STOP RAZZISMO VERDE!
Sei d’accordo a reintrodur in Italia il Macaco silvano attestato in centro Italia e sud Italia (vedi Molise ad esempio) nel Pleistocene?
Spero di sì si tratta poi anche di una scimmia europea oggi relitta o comunque presente da secoli a Gibilterra (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Macaca_sylvanus), ma non mi meraviglierebbe invece dicessi che sei ipercontrario!
IL FALSO-ECOLOGISMO VUOLE ERADICARLI DAI CIELI ITALIANI!Falsi-ecologisti professionisti del biocidio ne stanno…
Gepostet von Oreste Caroppo am Mittwoch, 9. Mai 2018
Sono istituti da chiudere come tutte le associazioni falso ambientaliste che sono colluse con tutto ciò! https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10215938924496040&set=a.10215501812728519.1073741866.1534895340&type=3&theater
Gepostet von Oreste Caroppo am Donnerstag, 10. Mai 2018
E che dovremmo poi dire della Sula bassana, uccello di climi nordici e atlantici che ha scelto negli anni recenti di nidificare invece in Italia?
Gepostet von Jari Frank Salamone am Sonntag, 12. November 2017
Vedi al link: http://naturalizzazioneditalia.altervista.org/ma-chi-e-il-professionista-del-biocidio-della-falsa-ecologia-e-che-legami-ha-con-i-falsi-animalisti/
E CHE LEGAMI HA CON I FALSI-ANIMALISTI?
Va tutto fermato prima! E se davvero le cause son della attuale politica UE e se non si dovesse riuscire a risolvere il tutto dall’ interno dell’ UE politicamente, speriamo di uscirne, Exit, prima che queste orde di eco-zombie possano fare danni alla biodiversità presente che voglion depauperare!
Di reintroduzioni delle specie scomparse nei secoli a causa dell’ uomo neppure a parlarne, per i professionisti del biocidio cresciuti nel paradigma anti-naturalistico del purismo al metro quadro fossilizzante allo stato presente, sarebbe anatema!
In Africa si spostano giustamente gli animali su migliaia di chilometri tra aree protette quando serve, in Italia anche solo spostare un animale per il ripopolamento ad un chilometro di distanza sarebbe considerato oggi blasfemo e non corretto!
Siamo alla totale follia semi-istituzionalizzatasi!
Parlarne, sapere cosa sta avvenendo, fare tesoro di conoscenze e sensibilità è oggi fondamentale per resistere e reagire in difesa del nostro territorio, la sua biodiversità storica e naturale, il suo paesaggio!
Gepostet von Jari Frank Salamone am Sonntag, 12. November 2017
Non si può consentire la fossilizzazione della natura impedendo ad essa le sue dinamiche più meravigliose come oggi questo arrivo sia spontaneo o aiutato dall’ uomo che sia stato!
Oggi ci sono ergo “IUS SOLI et IUS SANGUINIS” per loro!
Piuttosto chiediamoci che giro di denari che c’ è dietro la loro demonizzazione interessata!
Segui la pista dei soldi diceva il buon giudice Giovanni Falcone per capire …
C’ è spazio anche per Ardeidi già autoctoni e per il ritorno anche dei Pellicani nel Delta del Po.
Bisogna solo impedire oggi i piani di biocidio interessato!
Diffondono visioni ecoterroristiche. Non va bene. Se fossero vere queste visioni, dato che gli ibis sacri non si son evoluti ieri ma esistono e si spostano in volo da millenni e millenni oggi sulla terra ci sarebbero solo loro. Poco poco di spirito naturalista in più non guasterebbe nel giudizio.
Ne si può consentire che eventi da gioia territoriale e prima pagina come questi, la presenza degli Ibis sacri, siano infangati da queste interessate mistificatorie visioni biocide!
I fossili si studiano nella scienza non si creano, questa è fossilizzazione dello status quo che è quanto di più innaturale e antropizzante si possa perversamente progettare!
Bisogna rigettare la falsa-scienza del professionismo del biocidio odierno. Forma assurda di razzismo verde, ben poco naturalistica.
Chiedetevi quanto finanzia tutto ciò l’ UE (Unione Europea)!!!
E capirete la caterva di studi spazzatura contro le esotiche (o dette forzatamente tali!) sciorinati in questi anni.
E leggeteli quegli studi, c’ è da inorridire per le distorsioni tendenziose, che uno dice dopo aver letto il trionfo delle conclusioni: ma che è sta roba!
È Pseudo-scienza per legittimare i prezzolati piani di controllo monitoraggio biocidio!
Al via la mattanza, anche degli Ibis sacri e del Giacinto d’ acqua
IL REGIME DELLA FALSA ECOLOGIA!
Non si possono avallare queste porcherie suicide-depauperarti in nome del ricatto occupazionale!
La questione è anche politica, perché vi è tutto un paradigma che deve essere cambiato prima di arrecare altri danni e perdere altro tempo e denaro,
e chi è più intelligente comincerà a diversificare prima degli altri i servizi professionali offerti nel verso della rinaturalizzazione senza biocidi! Questione di adattamento!
Questo è inammissibile e sgradevole, fondamentalista. Non fosse altro per la storia che la loro presenza racconta oggi e questo è un argomento che ha pari dignità di qualsiasi altro.Per cui, poiché sono dell’idea che l’uomo deve fare la sua parte nel territorio, si deve tornare ad una normale visione pacata non fanatica ma saggia, ad esempio nella di gestione del bosco con approvvigionamento di legno in maniera ecosostenibile e dando al bosco le massime capacità di rigenerazione, aiutandolo anche in tal caso con rimboschimenti, nel massimo rispetto della biodiversità autoctona e senza accanimenti contro le esotiche nel verso dell’affermazione della loro estinzione territoriale! E così per ogni altra viva risorsa.
APPROFONDIMENTI ANTROPOLOGICI
IBIS SACRO E ISIDE A LECCE ?!
APPROFONDIMENTO SU
Papiri e Carta
o anche chiamato Cyperus involucratus).
Viale di Gelsi tra seminativi di graminacee, verzieri e carciofeti.Valle della Cupa, nei pressi di Monteroni, via per Lecce, Strada Provinciale SP6. 11 aprile 2018
Gepostet von Oreste Caroppo am Samstag, 14. April 2018
Il Sacro Loto d’acqua indiano (Nelumbo nucifera) una presenza da tutelare in Italia contro la Falsa-ecologia che lo vorrebbe eradicare-estinguere!
RIMANDIAMO PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI ALL’ARTICOLO:
Il Fior di Loto sacro un fossile vivente per l’Europa, amato dai Romani, bentornato oggi in Italia!
"EFFETTO LOTO" su foglia di NASTURZIOPianta: Nastrurzio (Tropaeolum majus)originaria del Perù. Nel Seicento, questa…
Gepostet von Oreste Caroppo am Samstag, 12. Mai 2018
originaria del Perù. Nel Seicento, questa pianta commestibile fu importata in Europa ed anche utilizzata contro la carenza di vitamina C (scorbuto).
Al Nasturzio sono oggi attribuite, in erboristeria, proprietà antibatteriche.