Il Rinascimento del Vero Ecologismo, in risposta alle devastazioni falso-ecologiste del paesaggio e dell’ambiente

Il Rinascimento del Vero Ecologismo, in risposta alle devastazioni falso-ecologiste del paesaggio e dell’ambiente

DOBBIAMO DIVENTARE NOI TUTTI I NEO-RINASCIMENTALI PITTORI DEL NOSTRO PAESAGGIO IN UN PROCESSO STORICO CHE DEVE ESSERE INVERTITO!

Dipinto di paesaggio lacustre pittoresco

 

Se prima il paesaggio urbano, rurale e naturale, ispirava i pittori per i capolavori riprodotti sulle loro tele, ora noi dobbiamo ispirarci idealmente ai paesaggi di quei capolavori, scrigni del tempo, e dipingerli sul paesaggio reale, ritrasferirli dalla tela alla nuova nostra tela che è il paesaggio reale che ci circonda a 360° nella quotidianità!
Questo quello che deve fare ogni sindaco virtuoso del domani Italiano, quale che sia la sua provenienza politica se vuol essere onorabile e stimato dai suoi con-cittadini, e lo deve fare da ogni punto di vista del suo feudo amministrato! Ogni associazione e comitato e ogni cittadino, dallo spazio privato allo spazio pubblico!

Guardare il paesaggio oggi e capire dove intervenire con delle pennellate reali per togliere orrori ed aggiungere bellezze naturalistiche, rurali e storico-architettoniche, restauri saggi, costruzioni tutte a modo, rispettose del Genius loci nelle molteplici stratificate suggestioni di stili identitari di quel territorio. Per recuperare ed incrementare il “pittoresco” che è la misura emozionale della qualità di un territorio!
DECEMENTIFICAZIONE, BONIFICA DAGLI INQUINANTI, RESTAURO, RISPETTO DEL GENIUS LOCI, RINATURALIZZAZIONE, FILOSOFIE DEL BIOLOGICO, ECC., SONO ALCUNI DEI PILASTRI DEL NUOVO ECOLOGISMO, DEL “NATURALISMO”!
Assunta questa filosofia, questo approccio, il processo virtuoso, che per intenderci abbiamo qui definito “neo-rinascimentale”, che di fatto ci unisce tutti ed ispira, sarà rapido e neppure costoso!

CHI E’ FUORI DA QUESTO APPROCCIO, DA QUESTO SENTIRE, E’ FUORI DA OGNI ECOLOGIMO E BASTA!

Lo spirito naturalista che anima i veri ambientalisti d’Italia, e che è diffuso in tutta la popolazione anche laddove appare sopito deve essere riaffermato per SCHIACCIARE LA FOGA TECNOCRATICA, INCIVILE, ASCIENTIFICA E PRIVA DI ALCUNA SAGGEZZA, SPECULATIVA E BIOFOBA che sta distruggendo il nostro BelPaese, nelle piccole cose, (come l’espianto meschino di un albero perché le sue radici danneggiano una strada, di fatto aggiustabilissima senza quelle stolte inutili barbare condanne a morte di alberi generosi ed innocenti, o la sostituzione di calde luci urbane riposanti ed accoglienti con orridi led a luce cromaticamente fredda da cui fuggire via, ecc. ecc.), come nelle grandi (pensiamo solo agli orrori assurdi incommensurabili del mega eolico, dei deserti artificiali di pannelli fotovoltaici, o delle centrali più inquinanti, ecc., ecc.)!
(Condivido anche qui questo messaggio scritto agli “ecologisti veri” d’Italia. Oreste Caroppo, 25 nov 2011)

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Estraggo da un importante documento preparato per il “Forum Ambiente e Salute” per un assemblea tenutasi a Bari il 7 luglio 2012 nel doverosa percorso di convergenza e collaborazione dei tanti virtuosi comitati civico-ambientalisti pugliesi e del meridione d’Italia.

PATTO TRA I Comitati Civici ambientalisti trasversali PER SALVARE PAESAGGIO, AMBIENTE E DIGNITA’ della Regione Puglia!

Sulla base di un nuovo motto:
“La tela da ridipingere è il paesaggio quotidiano che ci circonda a 360°”

Questa la filosofia nuova, la molla che muove tutti questi comitati civici:

Se prima il paesaggio urbano, rurale e naturale, ispirava i pittori, e più in generale gli artisti, per i capolavori riprodotti sulle loro tele e non solo, ora in un’ epoca di avanzata tecnologica, dove scienza, tecnologia e cultura, unite alla saggezza, ci permettono di recuperare e ricreare ciò che stavamo rovinosamente perdendo, e che è fattore irrinunciabile per la nostra felicità e benessere, noi dobbiamo ispirarci, idealmente, ai paesaggi di quei capolavori, scrigni del tempo, e “dipingerli” sul paesaggio reale, ritrasferirli dalla tela alla nuova nostra tela che è il paesaggio reale che ci circonda a 360° nella quotidianità! Non ha senso limitarci a contemplare il bel paesaggio, che ci rida serenità e pace, sulle tele di cui adorniamo le pareti interne delle nostre case, relegando il pittoresco della natura e della storia nella dimensione del sogno e nel chiuso del nostro spazio privato, mentre fuori lasciamo che tutto sia devastato insieme proprio a ciò che ha ispirato quegli artisti nelle loro opere! Ripristinare il “pittoresco” ovunque, che è la misura della qualità di un territorio.
Questo quello che deve fare ogni sindaco virtuoso del presente e del domani Italiano, quale che sia la sua provenienza politica se vuol essere onorabile e stimato dai suoi con-cittadini, e lo deve fare da ogni punto di vista del suo feudo amministrato! Ogni associazione e comitato e ogni cittadino, dallo spazio privato allo spazio pubblico!
Guardare il paesaggio oggi e capire dove intervenire con delle pennellate reali per togliere orrori ed aggiungere bellezze naturalistiche, rurali e storico-architettoniche, restauri saggi, costruzioni tutte a modo, rispettose del Genius loci nelle molteplici stratificate suggestioni di stili identitari di quel territorio. Per «recuperare ed incrementare il “pittoresco” che è la misura emozionale della qualità di un territorio!»
Assunta questa filosofia, questo approccio, il processo virtuoso, che possiamo definire “neo-rinascimentale”, che di fatto ci unisce tutti ed ispira, sarà rapido e neppure costoso!
Dobbiamo diventare noi tutti i neo-rinascimentali pittori del nostro paesaggio finché il processo storico sino ad oggi degenerativo vissuto da noi tutti venga finalmente invertito!
E non vi devono essere aree di seria A e di serie B, nel senso che le aree di minor degrado e già maggiore integrità vanno conservate tali e migliorate, ma è proprio sulle aree degradate che si deve di più intervenire, per riportarle ad un alto livello!
“La tela da ridipingere è il paesaggio quotidiano che ci circonda a 360°”
E il bravo amministratore sarà il bravo pittore che non impone il suo ego, o le dissonanze di una modernità esuberante e senza basi, alla sua cittadinanza, ma che guida promuove ed asseconda pur nella contemporaneità quello che è lo spirito estetico tradizionale, il Genius loci, dicevano i latini del suo territorio amministrato!

Una sintesi delle istanze che nel territorio pugliese hanno mobilitato e stanno mobilitando innumerevoli comitati spontanei e loro reti associative ci ha permesso di desumere e sintetizzare quelli che sono i condivisi “pilastri” dell’amministrazione veramente virtuosa, che diventa azione, se correttamente applicati, dagli effetti tangibili:

(Pilastri che sarà pertanto fondamentale inserire proprio all’interno della nostra comune Carta dei Principi)

 

I PILASTRI DELLA VIRTUOSA AMMINISTRAZIONE

-) Decementificazione

-) Stop al Consumo di Territorio
(esempio di buona pratica: biostabilizzatori dei rifiuti da convertire in impianti di compostaggio, con risparmio di suolo e risorse finanziarie, contro gli sprechi)

-) Ciclo Rifiuti Zero (favorendo il compostaggio domestico e rurale semplice e distribuito nei campi delle frazioni organiche senza bisogno grazie alla diluizione di impianti ad hoc)

-) Bonifica dagli inquinanti e non inquinare

-) Ingegneria naturalistica

-) Rimboschimento con piante mediterranee autoctone e No OGM

-) Rinaturalizzazione, con reintroduzione specie autoctone di flora e fauna ancora presenti, o localmente scomparse

-) Recupero della biodiversità naturale e agro-pastorale, (senza alcun attacco alle specie esotiche comunque presenti nei territori, senza alcun razzismo verde contro nuove presenze)

-) Agricoltura incentrata sulle filosofie del biologico, un’agricoltura ovunque della salubrità e No OGM

-) Restauro storico-naturale del paesaggio nel rispetto del Genius Loci del territorio, restauro-ricostruzione dei beni culturali danneggiati, trafugati, distrutti di cui si abbia testimonianza e documentazione, tanto nelle aree urbane quanto in quelle rurali

-) Ispirazione al Genius loci dei territori per ogni intervento di amministrazione del territorio, urbano ed extra-urbano

-) Tutela dei Beni Comuni

-) Conoscenza partecipata del territorio

-) Risparmio energetico in primis, con tutte le tantissime possibili soluzioni non a discapito del comfort, ricerca scientifica e tecnica, e energie rinnovabili davvero eco-sostenibili ovvero prodotte con tecnologie ed implementazioni che non danneggiano il paesaggio storico-naturale né impoveriscono l’agricoltura, come il caso virtuoso dei pannelli fotovoltaici ubicati sui tantissimi tetti degli edifici recenti.

 

Testo che divulgai con il

Forum Ambiente e Salute del Grande Salento

#IoSonoAmbiente

GRAZIE a tutti Voi! Da soli non si può cambiare nulla, insieme si può cambiare tutto ed in meglio e rapidamente!

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Ma il VERO PROGRESSO è invece quello che voglio!
E il vero progresso passa dalla Bellezza del paesaggio storico-naturale intorno a noi, e dalla sua massima cura in tal senso!
Ci vuole progresso culturale elevatissimo per riconoscere il valore del bello e dell’utile insieme!
E poi il brutto, che è il dissonante con il “Genius loci” del paesaggio storico-naturale, con la wilderness per i paesaggi meno antropizzati, quanto pesa sulla propria qualità di vita, sulla salute, sull’armonia sociale stessa?! Quanto le periferie di cemento hanno alimentato la devianza giovanile, la corruzione, l’uso di droghe narcotizzanti, e quanto viceversa?!
Percorrendo una stradina di campagna, mi è capitato di percepire un senso di ansia e malessere sottile, alla vista dei pali di cemento dei cavi elettrici bordanti la strada, alla vista di cassonetti di immondizia, di antenne di telefonia mobile oscene ed alienizzanti nelle loro forme irrispettose del contesto, di discariche abusive, tanto quanto e forse più passando tra muri di mattoni di cemento,
e un senso di benessere invece nei tratti bordati da muretti a secco, e/o traboccanti di verde spontaneo, o con una staccionata lignea!
Abbiamo bisogno della bellezza del paesaggio per motivi sanitari, per il benessere psico-somatico, e sociale, per alimentare la curiosità alle scienze e all’arte, alla cultura, prima che per motivi etici ed economici, che pure vi son collegati, e tutto ciò implica una bonifica del nostro habitat quotidiano!
Abbiamo bisogno che la stessa medicina corrobori tutta questa ovvietà risaputa, e che lo faccia al più presto, perché ancora abbiamo una classe dirigente di ciechi poco sensibili e devastatori, signori ignoranti del brutto, e abbiamo bisogno di norme, fondate su basi scientifiche corroboranti ciò che è ovvio e scontato, per imporre per legge, ciò che dovrebbe essere naturale!

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È giusto far in modo che eventuali interventi antropici vadano ad essere eseguiti su luoghi già dall’uomo compromessi, ma bisogna tener conto anche di due altri aspetti che devono affiancare le politiche ambientaliste quando buone.

Le opere sono del tutto necessarie? Sì, queste allora devono essere eseguite in luoghi già compromessi e al contempo devono essere progettate in maniera tale il più possibile di valorizzare il luogo, (anche se compromesso), dal punto di vista del recupero storico-naturalistico, e anche se son opere di fatto impattanti. Devono inserirsi e fondersi nella selvaticità, nella wilderness, come idem le attività agricole.

Ad esempio: un impianto di raccolta delle acque piovane invece di essere un lager di cemento può essere trasformato in un bellissimo lago seminaturale con muretti a secco e cascatine, e quindi si assolvono insieme in tal modo con vera ingegneria naturalistica e attenzione al Genius loci, le funzioni urbane ingegneristiche e quelle di valorizzazione del paesaggio. Allo stesso modo un impianto di depurazione delle acque con la fitodepurazione ed una corretta progettazione paesaggistica può diventare un paradiso di biodiversità lacustre continuando ad assolvere alle sue funzioni ingegneristiche.

L’esempio virtuoso dell’impianto di fitodepurazione di Melendugno

 

Altro esempio, un ponte sul Tamigi è necessario? Sì certo, ma ad esempio prendiamo il ponte levatoio costruito su quel fiume a Londra e vedremo che è insieme un’ utile opera ingegneristica e poiché è stato progettato in tempi moderni ma in stile neogotico esso è diventato pertanto una delle attrazioni fotografabili più belle della città assolutamente inserito nel contesto storico naturalistico originario senza alcun impatto visivo!

Già in relazione a questo punto il neo porto di Otranto è stato progettato senza rispettare questi criteri.
Ad esempio esso si sarebbe dovuto sovrapporre interamente al molo di cemento già esistente del porto, invece ne sfrutta soltanto metà per poi indirizzarsi su aree oggi non cementificate della costa. Questo è uno spreco di suolo.
Inoltre nel nuovo porto non c’è alcun rispetto architettonico, nel progetto ad oggi in piedi, per il Genius loci del Salento, per le caratteristiche storico naturali del territorio, e pertanto si tratta di un progetto che in realtà potrebbe esser proposto alle Hawaii, come in Spagna, come sulla costa africana, come ovunque dato che si tratta di un prodotto totalmente svincolato dal rispetto del territorio in cui si colloca.

2) come secondo criterio a guida delle politiche ambientaliste bisogna anche poi considerare l’opportunità e la necessità di nuove opere soprattutto quando esse sono ridondanti e

in ogni caso occorre affermare l’importanza della RINATURALIZZAZIONE anche di luoghi già compromessi! Non bisogna far passare al 100% il concetto: “è già compromesso quel territorio continuate a comprometterlo ancora” perché bisogna anche iniziare ad invertire la tendenza, o assisteremo ad una continua erosione di territorio nel verso di una freccia volta alla distruzione di tutto. Così come per i Beni Culturali è affermato il concetto: “sono degradati? Ok, restauriamoli e ricostruiamoli “dove erano e come erano”, altrettanto deve valere per i Beni Ambientali e per quelli paesaggistici, solo in questo modo il patrimonio non si perde, né si degrada nel tempo!

Per un ambientalismo dell’utile e del progresso non negato, ma anzi avallato, guidato ed utilizzato anche a fini naturalistici, della saggezza ma anche della riconquista di territorio.

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Si può! Si deve! Un nuovo Rinascimento dalle macerie! Un rinascimento cultural-naturalistico!

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Non mi disgusta l’elargizione di denaro facile, da stato sociale o clientelare che sia, è sempre nobile il fine del denaro che alimenta le famiglie e non gli inutili e futili eccessi, il problema per me nasce dal punto di vista etico nel momento in cui per giustificare quel denaro pubblico si danneggia il territorio e la sua salubrità e quindi paradossalmente il bene comune persino dei fruitori di quello stesso denaro pubblico. Preferirei pertanto, se proprio non si ha la capacità di arrivare a capire che si possono fare cose buone per il territorio come qui ho descritto, che si costruissero delle grandi ruote che girano a vuoto come quelle in cui corrono falsamente liberi i criceti nelle gabbie, far girare anche solo quelle a tanti funzionari pur di evitare che facciano danni mettendo mano invece con il loro malo lavoro al territorio! Se proprio il nostro Stato deve essere fondato sul lavoro, e non sulla vita come io invece farei se potessi modificare il primo articolo della nostra Costituzione, meglio il lavoro inutile al lavoro dannoso!

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Possiamo far divenire il Salento, il passato e tanti segnali ci insegnano che è assolutamente possibile, e oggi con la tecnologia e con il vero progresso possiamo fare persino meglio, un Paradiso naturale e storico-paesaggistico di biodiversità e salubrità, che produca al contempo cultura, benessere e ricchezza economica! Tre pilastri della grandezza vera di un territorio e dei suoi cittadini. Quando anche uno solo di essi è messo in secondo piano e non è pienamente conseguito in equilibrio con gli altri due aspetti, quel territorio allora ha dei problemi che vanno risolti con il miglior impegno civico e amministrativo, avendo sempre nel paesaggio la cartina di tornasole, il metro di valutazione e giudizio delle varie scelte assunte!

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Dobbiamo entrare nella FASE 2 dell’ambientalismo salentino ormai ipercresciuto in consapevolezza in tutti noi: ORA VANNO FORMATI GIOVANI CHE DEVONO DIVENTARE SINDACI IN TUTTI I COMUNI, per i quali destra, centro e sinistra, siano ricordi storici da cui han tratto il meglio e riconosciuto gli errori dei padri, e al limite gusti estetici, perché solo tali gusti estetici, e nulla più, distinguono ciò che di quella destra e sinistra del passato è giunta a noi nei fatti

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Comunicare sempre quelle virtù amministrative e i nuovi paradigmi ambientali, nell’azione quotidiana di noi tutti, nel pubblico e nel privato, di cui abbiamo tantissimo urgente improcrastinabile bisogno!

DECEMENTIFICARE, DEINDUSTRIALIZZARE, RINATURALIZZARE!

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Il Mito di Prometeo, uno dei miti più belli e suggestivi da cui trarre sempre ispirazione e forza.

Non ripetiamo però l’errore di Prometeo, di cui lui non aveva colpe, la solitudine, essendo per suo destino l’unico a “pensare davanti”, (l’etimologia del suo nome greco), agli altri, ad essere previggente, nella sua epoca mitica! L’errore o la sua sventura quella di esser solo tra tanti, tanto che bastava incatenar lui solo al monte per evitare altre azioni virtuose per il bene dell’ umanità! Oggi nel Salento, terra di miti, dobbiamo essere in tanti a “veder prima”, ad agire previdentemente, come Prometeo e ad agire per far si che siano compiute mille azioni virtuose e cassate le viziose, ad affermare una nuova politica amministrativa e dunque una diversa etica pubblica e privata al contempo! I nemici non son mai le persone, anche se tante tendono ad uno strumentale vittimismo, (ma non fa nulla!), ma eventuali cattive idee che albergano in esse, e che possono essere cambiate nel medesimo “albergo” da un’ azione collettiva e unidirezionale di noi tutti. E le idee buone vanno incitate e fatti i complimenti a coloro, chiunque essi siano, indipendentemente dal loro vissuto precedente, che ora danno dimora sui loro piedi alle buone idee! Viceversa occorre agire contro le idee cattive! Ma per questo, per un’ unidirezionalità, per un’ azione più efficace e rapida, più produttiva, costruttiva e ricostruttiva anche del nostro paesaggio, del nostro ambiente, della nostra cultura e salute, dobbiamo riconoscere i valori che ci uniscono nel sogno di territorio che abbiamo, valori già in noi ma che esplicati diventano fari e guide in ogni vicissitudine, nella quotidianità come nell’emergenza! Tanto più oggi in cui altri o gli stessi valori, quelli sanciti costituzionalmente nella nostra Nazione vengono “costituzionalmente” erosi e cancellati!

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DOPO E INSIEME ALLA “RIAMBIENTALIZZAZIONE” DI PUGLIA,
DI CUI IL NO ALL’ INDUSTRIA NUCLEARE E LA CHIUSURA DELLE INDUSTRIE INQUINANTI ED ESTETICAMENTE IMPATTANTI PRESENTI SON TAPPE OBBLIGATE CON BONIFICA CONCRETA NON DANNEGGIANTE DEI SITI,
URGE UNA “RI-PAESAGGIZZAZIONE DELLA NOSTRA TERRA” IN STORIA E NATURA,
CON LO STOP AD OGNI SCEMPIO PAESAGGISTICO E AI BENI CULTURALI E INTERVENTI RICOSTRUTTIVI DI RESTAURO, RINATURALIZZAZIONE, RIMBOSCHIMENTO CON ESSENZE AUTOCTONE-MEDITERRANEE MA CON RISPETTO DELLE SPECIE ESOTICHE PRESENTI E SENZA RAZZISMI VERDI!

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(Testi tratti dal mio post facebook del 25 novembre 2011 e dai miei commenti ad esso risalenti anche agli anni successivi, al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2669183538882&set=a.1888805429917&type=3&theater cui rimando per la lettura degli altri miei commenti per approfondimenti)

 

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