Il ritorno del CINGHIALE: GRANDE FELICITÀ anche nel SUD SALENTO! Demonizzare i Cinghiali è una BESTEMMIA contro la Natura più generosa!

GRANDE FELICITÀ ANCHE NEL SUD SALENTO
IL RITORNO DEL CINGHIALE
ora c’è la prova video!

DEMONIZZARE I CINGHIALI COME QUALCOSA DA ERADICARE DAL TERRITORIO E’ UNA BESTEMMIA INAMMISSIBILE CONTRO LA NATURA PIÙ GENEROSA CHE TUTTO CI DA! CONTRO LA STORIA ED IL PAESAGGIO!

Una famigliola di Cinghiali alle Cesine.  Qui il video!
Finalmente!

La ripresa amatoriale sta circolando online da ieri sera 18 maggio 2018.

GRANDE FELICITA' ANCHE NEL SUD SALENTO IL RITORNO DEL CINGHIALE ora c'è la prova video!Una famigliola di Cinghiali alle Cesine.FinalmenteLa ripresa amatoriale sta circolando online da ieri sera 18 maggio 2018.A me è stata segnalata dall' amico facebook Alessandro Pede che ringrazio enormemente, son mesi, anni ormai che agogno che foto e video ne immortalassero questa presenza di cui da tempo ormai si vociferava! Del resto dalle aree appenniniche tanti animali grazie alle politiche protezionistiche degli ultimi decenni che han introdotto vaste aree protette e forse anche alle stesse associazioni venatorie convertitesi alle sagge politiche di reintroduzioni dopo anni di desertificazione artificiale da prelievo venatorio senza limiti e altre distruzioni per mano dell' uomo, diversi grandi mammiferi proliferati stan tornando in Puglia. E' il caso del Lupo (Canis lupus) giunto sin al Capo di Leuca, notizia attestata mesi fa, e tra le cui prede principali vi son proprio i Cinghiali, motivo per cui ora è certo quell' equilibrio tra selvatici in Salento che non si deve alterare preda-predatore Cinghiale-Lupo. Se si togliessero i Cinghiali i Lupi prederebbero infatti soprattutto nei gregge domestici, a rischio, per la fame, di dover affrontare i denti dei fieri coraggiosi Cani pastore! Le oasi naturalistiche in Puglia non son state di certo istituite per far disegnare le margheritine stilizzate sui cassonetti della spazzatura, ma proprio per questo, la conservazione della biodiversità presente di specie domestiche e selvatiche autoctone ed esotiche naturalizzatesi o meno presenti, e la rinaturalizzazione con ritorno delle antiche specie scacciate dall' uomo negli ultimi secoli, come il Lupo appunto che è nel simbolo della città di Lecce, antiche Lupiae (città urbe dei Lupi chiamata dai romani), e il Cinghiale che qui ancora era presente fino ad alcuni decenni or sono, e da sempre attestato nel Salento dal Pleistocene in poi. Ben raffigurato nel mosaico medioevale pavimentale della Cattedrale di Otranto, e proprio nel Castello di Acaja nel museo al suo interno si mostra un cranio di Cinghiale emerso negli scavi di Roca Vecchia, e resti ossei di Cervi, Caprioli e forse anche Daini sempre lì dissotterrati negli scavi archeologici curati dall' Università del Salento!Daino comunque attestato in Salento tanto nei secoli scorsi quanto nel Pleistocene.Oggi tutti questi animali ricostruiscono con le zone rimboschite ed inselvatichite tornate alla macchia mediterranea un minimo di quella che era l' antica Foresta di Lecce, ma tanto vi è da fare, reintrodurre o favorire il naturale ritorno di Cervi, Daini, Caprioli, Conigli selvatici, Scoiattoli, Istrici, ecc. ecc.Ma ora è fondamentale l' azione di ognuno di voi per difendere questi animali già presenti dalla speculativa biocida FALSA-ECOLOGIA malo-politica dell' inciviltà anti-naturalistica pseudo-scientifica!C'è chi tenta di nascondere tutta questa verità storica naturalistica e demonizzare queste tornate finalmente vive presenze con mille scuse ed il loro contrario,scuse sanitarie, di pericolo, di purismo verde addirittura, di razzismo verde, e ora che son animali incrociati con altri di razze e animali di zone diverse, pazzesco ma che significa, gli animali camminano e la specie è sempre quella, sempre Lupo (Canis lupus), sempre Cinghiale (Sus scrofa), e anche gli animali domestici con le transumanze ad esempio per secoli han continuato da addomesticati quella ricerca di pascoli verdi che li spostava per chilometri e chilometri, e che vedeva gli erbivori anche seguiti ed insidiati dai carnivori! O addirittura la nuova scusa di purismo verde che sarebbero incrociati con esemplari domestici … ma la specie è la stessa, e finché agisce la selezione naturale anche il ri-incrocio con il "Cinghiale domestico" che è il Maiale nostrano, che altri non è che il Cinghiale addomesticato, non apporta alcun danno genetico nel lungo periodo!Si insegnino norme di convivenza, come non avvicinarsi agli animali selvatici, ammirarli e fotografarli da lontano, non toccare i cuccioli o la madre Scrofa potrà aggredirvi in loro difesa, o se Caprioli (speriamo presto anche nel loro ritorno) mimetizzati accovacciati nell' erba rischierete di lasciar loro odori toccandoli che porteranno la madre a non riconoscerli più al suo ritorno, prudenza sulle strade e cartellonistica di attenzione-pericolo ai loro bordi per moderare la velocità nelle ore notturne anche per l' attraversamento di fauna selvatica e domestica.E poi più Cinghiali più Tartufi sanno bene i tartufai, il tartufo si serve del Cinghiale che se ne nutre per diffondere le sue spore, e il Salento si è scoperto negli ultimi anni essere anche terra di tartufi.E la scusa dei danni all'agricoltura, ma se è l'agricoltura che si è inserita nell' ambiente selvatico, ergo è giusto che l' agricoltore e l' allevatore che tutto ricevono dalla natura considerino dei danni alla loro produzione come offerte pagane alla Natura: più di queste tasse alla Natura e meno tassazione, sgravi fiscali, e poi se i Cinghiali dovessero aumentare molto, non certo ora che son pochi e ben sfuggenti in sud Salento, ben contenuti dai Lupi par anche, si dovrà considerare quell' abbondanza come un dono prezioso della Natura e siano compensati in tal caso minori ricavati agricoli anche con dei capi di Cinghiale, ma sempre senza mai il pericolo di ri-estinguerli in loco! Giù le mani dei razzisti verdi – falso ecologisti – professionisti del biocidio – volontari dell' Apocalisse – sceriffi verdi – desertificatori artificiali – devastatori di vita e bellezza che li vorrebbero "eradicare" fare riscomparire, neppure fossero alieni, loro son il nostro ecosistema, non possono dunque distruggerlo in alcun modo, è casa loro da sempre!E attenti ai falsi-animalisti, con tutte quelle scuse potrebbero intervenire per chiedere di sterilizzarli, loro odiano la vita, la natura, la fertilità!Fertilità, vita, biodiversità, il Cinghiale con tutte le altre specie è ricchezza, "del Cinghiale non si butta nulla", e se cresceranno molto, si istituisca ad Acaja ogni anno la sagra del Cinghiale per gustare in autunno nel freddo dell' inverno alle porte la carne di Cinghiale felici per ciò che il Salento dona con la sua natura senza mai "eradicare" la specie!Le fiere del maiale in Salento in autunno nei suoi paesi e la macellazione del Cinghiale e del Maiale raffigurata nei tondi dei lavori agricoli dei mesi nel mosaico di Otranto per il mese di dicembre ci ricordano queste usanze legate al Cinghiale e al Maiale allevato delle nostre razze pugliesi antiche allo stato brado a mangiar le ghiande dei Lecci e di altre specie di Querce!UN GRANDE GIORNO PER IL SALENTO!MENTRE I FALSI ECOLOGISTI VORREBBERO PERSINO ESTIRPARCI GLI OLIVI, LE SPECIE ESOTICHE, GLI INSETTI AUTOCTONI COME LA SPUTACCHINA, LA NATURA CI REGALA QUESTO BEL SEGNALE PER CHI LO VUOL COGLIERE!Valore aggiunto per il Salento e soggetti fotografici ulteriori per temerari del teleobiettivo e delle fotografia naturalistica!#IoSonoAmbiente

Gepostet von Oreste Caroppo am Samstag, 19. Mai 2018

UN GRANDE GIORNO PER IL SALENTO!
MENTRE I FALSI ECOLOGISTI VORREBBERO PERSINO ESTIRPARCI GLI OLIVI, LE SPECIE ESOTICHE, GLI INSETTI AUTOCTONI COME LA SPUTACCHINA MEDIA,
LA NATURA CI REGALA QUESTO BEL SEGNALE PER CHI LO VUOL COGLIERE!

A me è stata segnalata dall’amico facebook Alessandro Pede che ringrazio enormemente, son mesi, anni ormai che agogno che foto e video ne immortalassero questa presenza di cui da tempo ormai si vociferava! Del resto dalle aree appenniniche tanti animali grazie alle politiche protezionistiche degli ultimi decenni che han introdotto vaste aree protette e forse anche alle stesse associazioni venatorie convertitesi alle sagge politiche di reintroduzioni dopo anni di desertificazione artificiale da prelievo venatorio senza limiti e altre distruzioni per mano dell’ uomo, diversi grandi mammiferi proliferati stan tornando in Puglia.

Cinghiali (Sus scrofa). Scrofa con cucciolata.

E’ il caso del Lupo (Canis lupus) giunto sin al Capo di Leuca, notizia attestata mesi fa, e tra le cui prede principali vi son proprio i Cinghiali, motivo per cui ora è certo quell’equilibrio tra selvatici in Salento che non si deve alterare preda-predatore Cinghiale-Lupo. Se si togliessero i Cinghiali i Lupi prederebbero infatti soprattutto nei gregge domestici, a rischio, per la fame, di dover affrontare i denti dei fieri coraggiosi Cani pastore!

Le oasi naturalistiche in Puglia non son state di certo istituite per far disegnare le margheritine stilizzate sui cassonetti della spazzatura, ma proprio per questo, la conservazione della biodiversità presente di specie domestiche e selvatiche autoctone ed esotiche naturalizzatesi o meno presenti, e la rinaturalizzazione con ritorno delle antiche specie scacciate dall’ uomo negli ultimi secoli, come il Lupo appunto che è nel simbolo della città di Lecce, antiche Lupiae (città urbe dei Lupi chiamata dai romani), e il Cinghiale che qui ancora era presente fino ad alcuni decenni or sono, e da sempre attestato nel Salento dal Pleistocene in poi.

“Grotta del Genovese” detta, sull’Isola di Levanzo, nell’Arcipelago delle Egadi, dipinti con carboncino un Cinghiale e un Tonno. Datati al paleolitico superiore sono poi sulle pareti della medesima grotta dei graffiti di animali quali il Cervo odierno (Cervus elaphus), l’Uro (Bos taurus primigenius) e l’Asino selvatico otrantino (Equus asinus hydruntinus).

 

Cinghiale ben raffigurato nel mosaico medioevale pavimentale della Cattedrale di Otranto:

 

Per sconfessare chi crede assurdamente aliena la specie Sus scrofa in Italia: caccia al cinghiale, mosaico pavimentale medioevale nell’abside della Cattedrale di Otranto. Particolare.

 

 

E ancora: mosaico pavimentale medioevale della Cattedrale di Otranto, tondo dedicato al mese di dicembre. La macellazione del “Cinghiale/maiale da cui non si butta nulla!” recita un saggio modo di dire!

 

Tondo del mese di dicembre, mosaico pavimentale medioevale nella Cattedrale di Otranto.

 

Ancora oggi in Salento diffuse le “sagre” (feste) del maiale (“porcu“) in autunno in tanti paesi e comunque in occasione delle fiere religiose o meno di quel periodo, oltre al consumo di vino e castagne, tipica è la consumazione di carne di maiale preparata in vari modi. Si incameravano così grassi per superare la stagione invernale.

DEMONIZZARE I CINGHIALI COME QUALCOSA DA ERADICARE DAL TERRITORIO E’ UNA BESTEMMIA INAMMISSIBILE CONTRO LA NATURA PIÙ GENEROSA CHE TUTTO CI DA! CONTRO LA STORIA ED IL PAESAGGIO!

 

Nel Castello di Acaja invece, nel museo al suo interno, si mostra un cranio di Cinghiale emerso negli scavi di Roca Vecchia, e resti ossei di Cervi, Caprioli e anche Cervi dal palco palmato sempre lì dissotterrati negli scavi archeologici curati dall’Università del Salento:

Resti di cinghiali e cervi di cui si cibavano i locali nell'età del bronzo

Gepostet von KLOHI ZIS – Salento Arcaico am Samstag, 26. Januar 2013

 

Ricordiamo poi che il Daino era comunque attestato in Salento tanto nei secoli scorsi quanto nel Pleistocene.

 

Pelike, ceramica apula a figure rosse, ca. 320–310 BC. Da Anzi. Il reperto oggi fa parte del cosiddetto “Tarrytown Group”. Possibile Daino con manto estivo.

Oggi tutti questi animali ricostruiscono con le zone rimboschite ed inselvatichite tornate alla macchia mediterranea un minimo di quella che era l’ antica Foresta di Lecce, ma tanto vi è da fare, reintrodurre o favorire il naturale ritorno di Cervi, Daini, Caprioli, Conigli selvatici, Scoiattoli, Istrici, ecc. ecc.

Ma ora è fondamentale l’azione di ognuno di voi per difendere questi animali già presenti dalla speculativa biocida FALSA-ECOLOGIA malo-politica dell’ inciviltà anti-naturalistica pseudo-scientifica!
C’è chi tenta di nascondere tutta questa verità storica naturalistica e demonizzare queste tornate finalmente vive presenze con mille scuse ed il loro contrario, scuse sanitarie, di pericolo, di purismo verde addirittura, di razzismo verde, e ora che son animali incrociati con altri di razze e animali di zone diverse, pazzesco ma che significa, gli animali camminano e la specie è sempre quella, sempre Lupo (Canis lupus), sempre Cinghiale (Sus scrofa), e anche gli animali domestici con le transumanze ad esempio per secoli han continuato da addomesticati quella ricerca di pascoli verdi che li spostava per chilometri e chilometri, e che vedeva gli erbivori anche seguiti ed insidiati dai carnivori! O addirittura la nuova scusa di purismo verde che sarebbero incrociati con esemplari domestici … ma la specie è la stessa, e finché agisce la selezione naturale anche il ri-incrocio con il “Cinghiale domestico” che è il Maiale nostrano, che altri non è che il Cinghiale addomesticato, non apporta alcun danno genetico nel lungo periodo!

Assai ridicole le ragioni di purismo/razzismo verde addotte per chiedere di eradicarli dall’Italia, ovvero che si tratterebbe di esemplari ormai ibridi tra cinghiali italici (detti talvolta “maremmani” perché in Maremma ne erano sopravvissuti alcuni gruppi nel ‘900, prima della felice ripresa della specie di questi anni di inizio del nuovo millennio) e cinghiali di zone d’Europa oltre le Alpi, questi ultimi introdotti dai cacciatori in Italia perché, si dice, più prolifici e più grossi. La specie è sempre la medesima Sus scrofa, dove starebbe il problema se fosse avvenuto così? Dove il problema poi se davvero fossero più prolifici naturalmente, la fertilità è ricchezza, di una tale risorsa poi come il Cinghiale del quale non si butta nulla come ben sanno i macellai della tradizione della norcineria italiana, persino il suo pelo ha un’utilità, ad esempio vi si producevano i pennelli. La prolificità del territorio va esaltata, valorizzata, gestita, utilizzando e vedendo il territorio come grande distributore alimentare democratico, contro i brutti allevamenti di Maiale industriali intensivi, e non invece bradi biologici “en plein air”, contro il volgare ecoterrorismo strumentale. E anche se i cacciatori han introdotto cinghiali extra italiani da altre zone d’Europa, e per questo andrebbero ringraziati da chi ama davvero la natura, non il contrario, dato il declino che nella seconda metà del novecento, a seguito della stessa pressione venatoria e dei disboscamenti pro agricoltura e urbanizzazione, il Cinghiale ha visto in Italia, quei lanci di ripopolamento andrebbero visti con felicità. In ogni caso però, con saggezza scientifica naturalistica, occorre far notare come i cinghiali si spostano anche da soli su lunghi tratti, e le Alpi non son certo barriere invalicabili per i mammiferi, e lo mostrano gli spostamenti dei Lupi, degli Orsi bruni, delle Linci, dei Cani procione, dello Sciacallo dorato, della Genetta (da poco documentata la sua presenza in Liguria, arrivata dalla Francia, e Penisola Iberica dove vive selvatica, vedi questo articolo del 12 settembre 2018 al link: https://video.repubblica.it/edizione/genova/animali-selvatici-in-liguria-e-arrivata-la-genetta/314169/314794), presto dalla Svizzera anche si spera l’arrivo del Castoro europeo già avvistato alle porte del confine con Svizzera, a 3 km circa dal confine, in valli alpine nell’agosto 2018 (vedi video al link: https://www.facebook.com/pontarini.renato/videos/10213999228667228/?__xts__[0]=68.ARBM9eAaMSWyOWyCc2kBwcdIzkX84E9YQWeyw9bA2YXfudpA6TxwVgkwHIYK_HxOytDaGOP5cCC-tcjeVfApMfcfu7MKWiGA0fqqk7xb50zvYbdBSW9841ikQ5fLInkcHM2wcZ6ViqmSl-elPaPaOTw63OlR90UpccjHfasBlLc-oRTtlez_Ufdw8sQzrTgR42btmX-03Wt3XTxkiiC1v2Ny1pAj17TSMmHGt_bUS-j8y150hj30qiPMWC0xLpgSqsZPMq2-EYDjB57UVjuFPo_TenXntt-FZPv2_WOIfO2hXcCqzooLPjmZnbVYS23v7WedJiR7n_JqYLvG-jdk3yvojDjIUTc6ixJoew&__tn__=H-R).

Inoltre il Cinghiale nuota, è abilissimo nuotatore, e nuotando può affrontare l’attraversamento di grandi fiumi, ma persino bracci di mare, vedi a tal fine questo documento video caricato su Youtube il 28 settembre 2015, in Puglia in mare di fronte a Ginosa marina nel Golfo di Taranto, avvistato da pescatori a 6 km dalla costa un Cinghiale nuotante, l’evento viene dipinto come straordinario dallo speaker, ma da altri simili eventi documentati anche in Italia pare proprio che non sia una eccezionalità:

Ma sono innumerevoli i video di cinghiali colti con sorpresa in Italia mentre nuotano anche in alto mare.

Per chi poi andasse dicendo che le catene montuose, come quella delle Alpi ad esempio tra Italia e resto d’Europa, sono una barriera invalicabile per i cinghiali, guardate questo video:

 

Importante anche fare notare che la eventuale minore dimensione dei cinghiali italici, rispetto ai cinghiali che vivono in altre aree europee continentali  si deve al ben noto fenomeno di nanizzazione (o a volte il contrario gigantismo) da insularismo detto, che può verificarsi come adattamento evolutivo alla vita in varie specie non solo in isole ma anche in penisole come l’Italia, tanto più se con barriere orografiche a loro chiusura, anche se barriere non invalicabili, come le Alpi nel caso italico nel tratto di congiunzione con il resto del continente eurasiatico (che era congiunto a Suez anche a quello africano e da ponti naturali attraversabili anche al Nord America in tempi antichi). Per cui anche se si introducono o giungono dal resto d’Europa, dove son dimensionalmente maggiori, esemplari delle stesse specie che vivono o vivevano in Italia, non vi è nessun problema e nessun inquinamento genetico, dato che il territorio peninsulare italiano continuerà ad agire sulla loro prole, ibrida o meno con gli esemplari locali, portando nel verso di dimensioni minori! Ciò vale anche per gli Orsi bruni, per i Cervi, per i Lupi, come per i Cinghiali.

Considerazioni simili sul rapporto tra territorio e caratteristiche peculiari delle specie che vi vivono, ecotipi, si possono fare tenendo nel fenomeno del melanismo, colore scuro del mantello che aumenta negli Scoiattoli comuni della specie Sciurus vulgaris spostandosi dal nord al sud della Penisola italiana, passando dalla rossiccia varietà fuscoater al Nord, alla intermedia per colore del mantello varietà italicus, fino alla ancor più scura varietà meridionalis!   “Diffuso in Europa ed Asia settentrionale, dal Caucaso al Giappone ed alla Cina. In Italia è presente sia sulle Alpi che sugli Appennini con diverse sottospecie; assente sulle isole.
In Italia ci sono tre sottospecie di scoiattolo rosso: nel nord troviamo Sciurus vulgaris fuscoater, la sottospecie diffusa anche in gran parte dell’Europa centrale e orientale, mentre nel centro e nel sud vi sono due sottospecie endemiche, presenti quindi solo in Italia, rispettivamente Sciurus vulgaris italicus e Sciurus vulgaris meridionalis.
Le sottospecie del centro e del nord Italia sono caratterizzate da una colorazione molto variabile del mantello dorsale, così come indicato in precedenza, mentre la sottospecie del sud, presente esclusivamente in Calabria, è completamente nera con ventre bianco.” (Passo tratto dal link: http://www.agraria.org/faunaselvatica/scoiattolo.htm)

 

Tornando al discorso Cinghiali. Si insegnino norme di convivenza, come non avvicinarsi agli animali selvatici, ammirarli e fotografarli da lontano, non toccare i cuccioli o la madre Scrofa potrà aggredirvi in loro difesa, o se Caprioli (speriamo presto anche nel loro ritorno) mimetizzati accovacciati nell’erba rischierete di lasciar loro odori toccandoli che porteranno la madre a non riconoscerli più al suo ritorno, prudenza sulle strade e cartellonistica di attenzione-pericolo ai loro bordi per moderare la velocità nelle ore notturne anche per l’ attraversamento di fauna selvatica e domestica.

Segnale stradale di possibile attraversamento di animali selvatici. Nel Salento lungo le strade urgono questi cartelli, altrove in Italia ben noti, per suggerire prudenza al fine della salvaguardia della salute dei guidatori e non solo!

Vale per Tassi, Volpi, Gatti selvatici, Faine, Ricci, ecc., ma anche Daini, Cinghiali e Lupi, e si auspica presto anche per Caprioli, Cervi, Mufloni e Capre selvatiche riattesi anche essi in Terra d’Otranto!

Uno dei pochi segnali stradali di pericolo che trasmette un segnale di territorio vivo, ricco e salubre!

Oppure si può ricorrere ad un segnale ancora più specifico:

Segnale stradale di pericolo attraversamento Cinghiali.

 

 

Alcune immagini da internet per conoscere meglio il Cinghiale!

Cinghiali sub adulti ed adulti. “Neri” è nome dato ai cinghiali sovente, o a razze di maiali del sud Italia dal mantello scuro come i cinghiali, o maiali cinghialati incrociati cioè più recentemente con cinghiali selvatici dunque. Nel Bosco Belvedere nel cuore del basso Salento, si legge in vecchi catasti vi pascolassero i “neri”, e lì data l’abbondanza di ghiande vi erano sia cinghiali selvatici, sia un fiorente allevamento di “porci” (maiali domestici) allo stato brado. Gli abitanti del paese di Supersano che era nella foresta Belvedere son per questo ingiuriati ancora “porci“.

 

Biologia selvaggina, il Cinghiale

 

Cinghiali varie età e sesso

 

Cinghiali aspetto generale MASCHIO e FEMMINA. La femmina è detta scrofa o anche troia.

 

Etologia maschi adulti di Cinghiale. Verri son anche chiamati i maiali maschi non castrati destinati alla riproduzione.

 

Orme tipiche del Cinghiale

 

Orme tipiche di alcuni animali selvatici

 

Ovviamente se si aggredisce il Cinghiale, se lo si bracca, se non gli si danno vie di fughe, se lo si stressa, il Cinghiale si difende! Riportiamo qui tra virgolette la traduzione di un famoso passo omerico dall’Odissea:

Il giovane Odisseo (Ulisse) contro il Cinghiale (scena di caccia dell’Età del bronzo in area balcanica)

 

Ο ΟΔΥΣΣΕΑΣ ΣΤΟ ΚΥΝΗΓΙ ΤΟΥ ΑΓΡΙΟΧΟΙΡΟΥ. Opera del pittore Jan Styka del 1901, “Hunting Boar in the forest”. Caccia al Cinghiale nella foresta, scena di Ulisse ferito dal suino selvatico che uccide!

 

Intorno al cinghiale giunse il suono dei passi di uomini e cani,

che venivano a stanarlo; allora, minaccioso, dalla macchia,

con le setole irte e gli occhi infuocati,

stette davanti a loro; primo tra tutti, Odisseo

saltò, levando in alto la lancia dalla lunga ombra, con mano salda,

desideroso di colpire; ma il cinghiale più lesto colpì,

sopra il ginocchio, e strappò con la zanna un gran pezzo di carne,

di traverso saltando: ma non toccò l’osso dell’eroe.

E da vicino lo ferì Odisseo, colpendo la spalla destra;

la punta della lancia splendente lo trapassò da parte a parte:

cadde nella polvere grugnendo e lo spirito volò via.

 

 

Il verso del Cinghiale, il grugnito. Il termine italiano “troia”, che indica la femmina del Cinghiale o del Maiale, (che è sinonimo dunque di “scrofa”che pure indica la femmina del Cinghiale o del Maiale), lat. medievale troia, si ipotizza etimologicamente sia una voce espressiva che imita il grugnito del maiale.

 

E poi più Cinghiali più Tartufi sanno bene i tartufai, il tartufo si serve del Cinghiale che se ne nutre per diffondere le sue spore, e il Salento si è scoperto negli ultimi anni essere anche terra di tartufi.

Vedi in approfondimento questo articolo ad esempio, intitolato “tartufi e tartufai a difesa dei cinghiali”, al link: http://www.laceno.net/tartufi-e-tartufaie-a-difesa-dei-cinghiali.html

E la scusa dei danni all’agricoltura, ma se è l’agricoltura che si è inserita nell’ambiente selvatico, ergo è giusto che l’agricoltore e l’allevatore che tutto ricevono dalla natura considerino dei danni alla loro produzione come offerte pagane alla Natura: più di queste tasse alla Natura e meno tassazione, sgravi fiscali, e poi se i Cinghiali dovessero aumentare molto, non certo ora che son pochi e ben sfuggenti in sud Salento, ben contenuti dai Lupi par anche, si dovrà considerare quell’abbondanza come un dono prezioso della Natura e siano compensati in tal caso minori ricavati agricoli anche con dei capi di Cinghiale, ma sempre senza mai il pericolo di ri-estinguerli in loco!

Giù le mani dei razzisti verdi – falso ecologisti – professionisti del biocidio – volontari dell’ Apocalisse – sceriffi verdi – desertificatori artificiali – devastatori di vita e bellezza che li vorrebbero “eradicare” fare riscomparire, neppure fossero alieni, loro son il nostro ecosistema, non possono dunque distruggerlo in alcun modo, è casa loro da sempre!
E attenti ai falsi-animalisti, con tutte quelle scuse potrebbero intervenire per chiedere di sterilizzarli, loro odiano la vita, la natura, la fertilità!

Fertilità, vita, biodiversità, il Cinghiale con tutte le altre specie è ricchezza, “del Cinghiale non si butta nulla”, e se cresceranno molto, si istituisca ad Acaja ogni anno la sagra del Cinghiale per gustare in autunno nel freddo dell’ inverno alle porte la carne di Cinghiale felici per ciò che il Salento dona con la sua natura senza mai “eradicare” la specie!
Le fiere del maiale in Salento in autunno nei suoi paesi e la macellazione del Cinghiale e del Maiale raffigurata nei tondi dei lavori agricoli dei mesi nel mosaico di Otranto per il mese di dicembre ci ricordano queste usanze legate al Cinghiale e al Maiale allevato delle nostre razze pugliesi antiche allo stato brado a mangiar le ghiande dei Lecci e di altre specie di Querce!

Valore aggiunto per il Salento e soggetti fotografici ulteriori per temerari del teleobiettivo e delle fotografia naturalistica!

 

Stupendi branchi di cinghiali sulle Murge in Puglia

 

Basta con questi falsi-ecologisti professionisti del biocidio bestemmiatori snaturati e snaturanti, che non sanno con coscienza neppure da dove viene il prosciutto degli antipasti da cui si ingozzano quotidianamente, e invece di chiedere prelievi saggi misurati esaltando l’ecosostenibilità al fine della rapida ripresa numerica della specie che è ricchezza democratica potenziale continua per tutti, chiedono di “eradicare”, cioè estinguere i definiti da loro strumentalmente e mistificatoriamente “alieni” e “dannosi” cinghiali e basta con questi falsi-animalisti che per non far ingozzare di carne quelli vorrebbero estinguere con la sterilizzazione a tappeto, chimica o chirurgica sotto sedativi che sia, tutti i cinghiali! Basta agli agronemici che gridano ai danni come se tutto dalla natura fosse loro solo dovuto senza dar nulla ad essa!

Proposte furiose rabbiose psicopatologiche speculative che con tanta meschina propaganda, ora falso-pietosa, ora demonizzante, vediamo nei nostri media a ritmo battente con cinghiali ed altre specie! Mostruosità!

Dove si dovrebbe solo dire: Grazie Natura! Grazie Cinghiale magnifico pittoresco spirito di selvaticità!

 

Stupende immagini sulle potenzialità faunistiche della nostra Puglia!
ORA URGE AGGIUNGERE
CAPRIOLI, DAINI, MUFLONI, CERVI, CAVALLI E ASINI IN SELVATICO, URI DA MUCCHE PODOLICHE RINSELVATICHITE, BISONTI EUROPEI, MUFLONI, LINCI PARDINE E COMUNI, CAPRE SELVATICHE/INSELVATICHITE, ECC., LEOPARDI DA AGGIUNGERE AL LEOPARDO MELANICO-PANTERA SEGNALATO GIORNI FA IN PUGLIA (nel 202o e 2021), OTARDE MAGGIORI, AVVOLTOI EUROPEI, in esemplari fertili e di ambo i sessi! Memori della ricchezza faunistica del passato pleistocenico del Sud Italia e con apertura inclusiva per le nuove specie dell’Antropocene olocenico. Idem approccio per la parallela rinaturalizzazione riforestante!
Aspettando l’arrivo dello Sciacallo dorato, guardando con spirito di valorizzazione al randagismo canino.
Quindi gestendo tutto come dispensa da non esaurire prelevando il giusto ecosostenibilmente!

#IoSonoAmbiente

 

(Tratto dal mio post facebook e miei commenti ad esso del 19 maggio 2018, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/videos/10216481955551477/)

 

APPENDICE

Si stemperano inoltre qui le troppo ingigantite problematiche attribuite all’ibridazione con cinghiali di altra

Studio genetico del Cinghiale in Italia FRONTESPIZIO POWER POINT.

provenienza ma sempre della stessa specie. E anche il maiale domestico in Italia è alla fine nulla più che un cinghiale addomesticato e allevato nei secoli più volte tornato a incrociarsi con i cinghiali selvatici.

Lo studio mostra come i cinghiali nelle zone alpine di confine tendano anche naturalmente a migrare verso l’Italia e viceversa.
Sono flussi prevedibili naturali, (i cinghiali tendono a spostarsi anche parecchio sulle loro zampe e possono nuotare anche per chilometri e chilometri in mare), ai quali si è aggiunta qualche operazione di ripopolamento ad opera antropica.
Dalle aree confinanti i cinghiali giungono in Italia e qui subiscono evolutive diversificazioni peninsulari. Sono i territorio a generare le subspecie del cinghiale nell’ambito della medesima specie europea, il Sus scrofa.
Studio genetico del Cinghiale in Italia.
ERGO cinghiali da guardare come una risorsa da sfruttare e proteggere in presenza e fertilità!
A parte qualche fuga di maiali da allevamenti che possono ibridarsi con i cinghiali, è altamente probabile che dalle aree murgiane derivino i cinghiali di cui oggi si parla tanto in Salento, e che hanno riportato la loro specie nei nostri territori da sempre caratterizzati in passato dal cinghiale, eccetto negli ultimi decenni.
E con i cinghiali sono tornati anche i lupi che nel cinghiale hanno una loro preda d’elezione!
Ci sono dunque ricercatori onesti e saggi che non strumentalizzano e mistificando i dati per avallare biocidi e sterilizzazioni di razzismo/purismo verde falso ecologista!
Studio genetico del Cinghiale in Italia CONCLUSIONI.
E infatti poco si è saputo dei risultati di questo studio, ordine di scuderia nell’informazione di mainstream: non parlarne! I cinghiali devono essere demonizzati con ogni scusa di sicurezza pubblica, agraria, sanitaria e persino la scusa della purezza della biodiversità!
Tanto più adesso che si vorrebbero diffondere persino vaccini sterilizzanti con esche di cibo che colpirebbero questo ricco patrimonio di geni autoctoni dei nostri cinghiali estinguendoli
PER LA SPECULAZIONE POLIEDRICA DELLA FALSA ECOLOGIA!

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *