Il tuo Albero di Natale sia vero vivo in vaso pronto per essere piantato dopo le feste natalizie in terra! SIA ANCHE LA FESTA NATALIZIA DELLA RINASCITA ARBOREA!

Il tuo Albero di Natale sia vero vivo in vaso pronto per essere piantato dopo le feste natalizie in terra!

SIA ANCHE LA FESTA NATALIZIA DELLA RINASCITA ARBOREA!

UN’ INTERA NUOVA FORESTA AD OGNI NATALE!

(DIFFONDETE)

Cartolina natalizia, paesaggio europeo innevato

 

Io ritengo che sia una bellissima tradizione quella di comprare l’albero di Natale, ma solo se si comprano alberi o arbusti di specie autoctone della zona con radice e vaso o comunque involucro di contenimento ottimale delle radici, da mantenere umido l’interno, per poi aver cura di ripiantarlo a gennaio in campagna o in un parco cittadino urbano o periurbano!
Le feste natalizie quindi non finirebbero con l’Epifania, ma nel “giorno della Rinascita Arborea” fissato immediatamente poco dopo l’Epifania! Una vera e propria festa densa di belle promesse e felicità in cui tutte le famiglie ripiantano i loro alberi natalizi con amore e massima cura e gioia, dopo averli tenuti in casa nel breve periodo delle feste facendo massima attenzione a non danneggiarli e stressarli, ad esempio tenendoli lontani da fonti di calore e posizionandoli possibilmente in luoghi illuminati di giorno da luce naturale, senza troppo appesantirli e soffocarli di ornamenti!
Un’ iniziativa privata virtuosa delle famiglie da promuovere, che raggiungerebbe l’apice della virtuosità civica e politica se accompagnata da iniziative pubbliche parallele per coloro che non hanno terreni privati dove piantar le piante a fine Natale!
Avremmo ogni anno boschi enormi, gratis per gli enti pubblici, crescenti di anno in anno, in ogni città, se i comuni e/o delle associazioni si preoccupassero di indicare una serie di vivai con le specie da consigliare, e ottenute dai vivai convenzionati, o comunque meticolosi, a partire dal germoplasma autoctono per le piante autoctone, e delle aree predisposte anno per anno dove aiutare le persone a ripiantare l’albero acquistato, in un certo modo e luogo a seconda della specie, invitando le famiglie a prendersene cura portandovi dell’acqua nei mesi più aridi nel primo anno almeno!!! Sia aree periurbane o rurali potrebbero essere così piacevolmente rimboschite collettivamente e con adeguate specie o anche il verde urbano mancante potrebbe essere presto rinvigorito con la giusta coordinazione nel verso dell’ idea dell’orto botanico diffuso.

Eviteremmo l’inutile assurda strage consumistica d’alberi cui oggi assistiamo inermi!

Nel Salento, ad esempio ottimi sarebbero, quali alberi di Natale, Cipressi e Pini, (Pini da pinoli e Pini d’Aleppo, eventualmente anche Pini marittimi, o Pini neri anche nelle aree interne), e Ginepri comuni o da macchia mediterranea costiera, ma anche Querce spinose, Lecci e Sughere, Corbezzoli, Carrubi, Allori, Lentisco, Olivo, Mirto, ecc., le tante sempreverdi mediterranee!

Pensiamo anche al bellissimo Olivo della cultivar rara nel Sud Italia a oliva bianca, detta varietà leucolea o leucocarpa, da ridiffondere con l’ occasione!

Anche l’Agrifoglio comune che dei botanici ottocenteschi dicevano presente in Terra d’Otranto!

[O sempreverdi per completezza citiamo anche il Tasso e l’Oleandro, (il Tasso specie autoctona pugliese che ben si ritrova ancora sul Gargano), ma avendo queste due specie sostanze nocive per l’uomo nei loro tessuti è bene non vi giochino i bambini; se si pensa a queste specie pertanto solo se per addobbi natalizi esterni. Fermo restando che son piante di grande importanza e bellezza che meritano il loro spazio nel verde urbano e nei rimboschimenti in Italia. Pensiamo al profumo non certo nocivo ma ammaliante delle fioriture di alcune varietà di Oleandro, come quella a fiore bianco, o quella a fiore rosa polipetalo, o alla produzione degli archi medioevali con l’ assai elastico legno del Tasso.]

E anche quando vi regalano il Vischio, non sprecatelo, finite le feste legatelo ad un albero perché gli uccelli possano diffonderne i semi!

Ma anche, perché no, piante esotiche ovviamente senza razzismi verdi, come la Sequoia sempreverde, di un genere, Sequoia, che nel Terziario prima delle glaciazioni del Quaternario viveva in Italia. Un bel ritorno con l’occasione di questo genere con questa specie che annovera gli alberi più alti del mondo, adattata al clima non molto dissimile da quello tipico mediterraneo delle zone costiere californiane dove vie.

A me la tradizione dell’albero di Natale piace molto più di quella del presepe; con quest’idea semplice, ma efficacissima, quella che è oggi un’ inutile strage silenziosa o/e agonizzante di migliaia di abeti ed altri alberetti, post e pre natalizia, diverrebbe una grande opportunità di “rimboschimento partecipato” di grande richiamo se ben pubblicizzata e attuata senza troppe speculazioni (perché ormai tutto ciò che è “eco” tende oggi ad infarcirsi di speculazione da parte di furbetti falso-ecologisti, ma qui almeno si avrebbe la possibilità visiva di vedere nella propria stessa città, o poco fuori, quanto davvero tutto viene condotto secondo morale)!!!
Inoltre il tutto dovrebbe esser fatto con alberi a costo più basso degli alberi natalizi attuali a parità di dimensione per invogliare verso questa scelta più etica proposta. Nel Salento, nel sud della Puglia, anche i Cedri, specie di aree circum-mediterranee o himalayane, potrebbero ben sostituire il classico Abete per Natale; ma garantisce forma a cono anche il Cipresso mediterraneo e i giovani alberelli di Pino d’Aleppo e Pino Marittimo. O le esotiche Tuie, o l’esotico Calocedrus decurrens aureo-variegata, ecc.

Se Abete per chi vuole ottemperare in tutto alla tradizione, considerando le specie italiche, può provare il Peccio (Abete rosso), che in Salento solitamente stenta a crescere ma comunque sopravvive e progredisce se trova qualche favorevole ristretto microclima, o ad esempio per il Salento ancor più osabile, e leggerete perché, un Abete bianco (Abies pectinata o Abies alba chiamato scientificamente) diffuso anche nel Sud Italia e da piantare in terra a fine festività!
Sarebbe bello anche piantarne con quegli alberi un boschetto appenninico nel cuore più freddo e piovoso del basso Salento (Parco dei Paduli-Foresta Belvedere), tenendo conto degli stimoli e degli studi del forestale salentino del secolo scorso Raffaele Congedo, per i quali rimando a questo mio articolo “L’ABETE BIANCO NEL CUORE DEL SALENTO?! Un enigma celato tra le pagine scritte da un dottore forestale del secolo scorso”, al link: http://naturalizzazioneditalia.altervista.org/labete-bianco-nel-cuore-del-salento/

E poi vi son tante specie arboree ed arbustive, anche tante specie di conifere, del Sud Italia, anche magari di aree montane o collinari e non solo costiere mediterranee, su cui orientarsi. E se qualcuno gradisce arricchire il suo giardino con qualche esotica particolare, perché no, non bisogna certo avallare razzismi verdi.
Un’ iniziativa che deve diventare una tradizione irrinunciabile del Natale italiano e mondiale, che ha davvero in sé tutti quei valori natalizi della Rinascita, e del buon-augurio, che la strage degli alberi natalizi non ha!
“Porta sfortuna immensa tagliare un albero per farne l’albero di Natale, o se in vaso non ripiantarlo dopo le feste!”
“Tanta più FORTUNA si acquista invece quanti più alberi anno per anno
si ripiantano e si riesce a far ben attecchire nel terreno dopo Natale!”
Cartolina natalizia, paesaggio europeo innevato

 

Con la scusa di salvare gli alberi dal taglio si è diffusa la moda falso-ecologista degli alberi sintetici o degli Alberi non alberi di Natale:
Non denaturiamoci con falsa-scusa persino la tutela della natura!
Da qui anche questo post!

DIFFONDETE E PUBBLICATE OVUNQUE, FATE VOSTRA QUESTA INIZIATIVA MOLTO IMPORTANTE!
Seminate questo piccolo seme che vale milioni di semi e di nuovi alberi in pochi anni in Italia e non solo!
GRAZIE e Buone Feste!

Oreste Caroppo      10 dicembre 2011

 

Oreste Caroppo 10 dicembre 2011

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Tratto da due miei post facebook del 10 dicembre 2011, cui rimando per approfondire leggendo i miecommenti lìal link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2779951828020&set=pb.1534895340.-2207520000.1544252114.&type=3&theater, e al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2780651725517&set=pb.1534895340.-2207520000.1544252114.&type=3&theater)

Estraggo questo mio commento del 18 dicembre 2017:
Si è assistito ad una corsa negli ultimi anni nelle piazze salentine a chi fa l’ Albero di Natale meno albero!
Spezzo una freccia per certi “coni di Natale” in qualche piazza, come chiamarli in quanto di forma conica, bella figura geometrica e in quanto dunque simbolico bethilos, quale è l’ Albero di Natale, che partecipa del medesimo archetipo che è nel menhir, nell’ albero sacro, nella piramide, nel campanile, obelisco, ecc.,
ma apprezzo di più come Albero di Natale ciò che è fatto di albero, vero, vivo, non sintetico, e con vive radici in un vaso, (quando non è un albero già lì in terra!), pronto ad essere piantato a fine feste dal comune o dal cittadino nel terreno per continuare a donare verde gioia e semi a tutti!
TANTISSIMI AUGURI A TUTTI DI BUONE FESTE!

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