Italia: reintrodurre il Castoro europeo, non togliere la Nutria!

Italia: reintrodurre il Castoro europeo, non togliere la Nutria!

IL CASTORO EUROPEO STA PER TORNARE IN ITALIA SULLE SUE ZAMPE

RIFLESSIONI

Ora sono proprio alle porte. Riprese di castoro ( Castor fiber ) fatte in Carinzia a 3,5 km in linea d'aria dal confine italiano.

Gepostet von Pontarini Renato am Mittwoch, 29. August 2018

Ora i Castori sono finalmente proprio alle porte dell’Italia.
Riprese di castoro (Castor fiber) fatte in Carinzia, in Austria a 3,5 km in linea d’aria dal confine italiano. Video pubblicato su Facebook il 29 agosto 2018.

Pensate, da noi in Italia reintrodurre gli animali scomparsi da secoli come il Castoro eurasiatico (Castor fiber) è difficilissimo, (mentre Galles e Svizzera lo han reintrodotto in questi anni nel loro territorio), l’ ideologia della falsa-ecologia intrisa da animazzismo, (il falso-animalismo eutanasizzatore e sterilizzatore a tappeto degli animali con ogni scusa ed il suo contrario che vede la vita come sofferenza, un fanatismo di tipo religioso dilagato negli ambienti accademici e politici e strumentalizzato dai professionisti del biocidio servi di interessi speculativi vari), osteggia tutto ciò, naturalizzazione e rinaturalizzazione!

Tale fanatismo preferisce saper gli animali estinti che vivi, (allevati o selvatici che sia),
vi sfugge qualche bravo naturalista che riesce a spuntarla e impegnarsi in progetti di reintroduzione, e vi sfugge a tale veto il buon impegno delle associazioni venatorie che son le sole quasi che riescono a fare ripopolamenti di gran successo in Italia ormai, ma, per rivalità anche, fortemente osteggiate dal regime della falsa-ecologia con ogni denigrazione assurda sugli animali introdotti,
ad esempio se dei cacciatori lanciano dei cinghiali presi sempre in Europa ma al di là delle Alpi si grida all’inquinamento genetico, (ma come la specie è la medesima, Sus scrofa, diffusa in Eurasia e Nord Africa, i cinghiali diffondono anche sulle loro zampe in Europa potendo e nuotano anche in mare per chilometri?!), nei progetti invece autorizzati a virtuosi ecologi riconosciuti, ad esempio il bel progetto per reintrodurre la Gallina prataiola in Puglia, si va a prendere gli esemplari all’estero sovente, in Francia in questo caso dove ancora ci sono Galline prataiole, per allevarle qui e reimmetterle in natura, e in tali casi invece tutto ok, come giusto che sia ovviamente, (capite!?)!

Ecco allora in questo quadro fossilizzante che la spunta il ritorno di un animale se avviene sulle sue zampe, come nel caso dello Sciacallo dorato europeo, (che secondo alcuni paleontologi viveva nel Paleolitico già nel Salento), che in questi anni dal confine alpino si è diffuso in Italia.
In questo caso però dipende da chi dà la notizia per primo.

Così nel casso dello Sciacallo si è stati fortunati che sia avvenuta tramite gruppi di ricercatori virtuosi non animati da razzismo verde.
In altri paesi europei lo stesso evento viene descritto come orrore da combattere, eradicando lo Sciacallo!
Capite l’ opinabilità assurda con cui si giudicano questi stupendi eventi oggi nell’Occidente in preda al regime della falsa-ecologia?!
Per lo Sciacallo, sebbene non tutti siano convinti sia confermata la sua presenza nel Paleolitico in Italia (Puglia), lo aiuta il fatto che è una specie eurasiatica che si sta diffondendo sulle sue zampe.

Per animali giunti in Italia pur dal confine in questi anni, come

Cani procioni (sebbene asiatici, e l’Eurasia è un unico continente),

Nutrie forse anche (originarie del Sud America, dette Castoro sudamericano, che nel Danubio già ben convivono con i Castori europei, e che vedono nello Sciacallo dorato un loro abile predatore che ne contiene il numero) e

Procioni (provenienti dal Nord America, e di una famiglia, i Procionidi, originaria dell’ Europa, dove si son trovati fossili dell’ Oligocene – un animale che si nutre assai dei Gamberi rossi della Louisiana diffusisi anch’ essi tanto in Europa e Italia negli ultimi anni nei bei fenomeni di diffusione di nuove specie, come sempre accade in natura, e oggi più o meno aiutate dall’ uomo, Homo sapiens lui stesso esempio di specie dalla grande diffusione globale),

il professionismo del biocidio nostrano è riuscito a denigrali per farli eradicare, gridando, nel loro razzismo/purismo verde, all’animale comunque introdotto in Europa dall’uomo anche se tanto si stanno diffondendo sulle loro zampe, diffusione che viene taciuta dove possibile dando l’idea di liberazioni o fughe degli animali in zone italiane stesse, ma in realtà il fenomeno della loro diffusione, che può anche avere vari contributi locali per carità, è assai più esteso e parzialmente proprio naturale!

Il Castoro euroasiatico avrà, vi è da immaginare, maggiore fortuna in Italia, per fortuna, e anche questo è un buon post che va in quel verso, perché da tempo vari bravi naturalisti parlano dell’ importanza di reintrodurlo, essendo stato sterminato in Italia dalla caccia da alcuni secoli, e importante l’ opera di sua recente reintroduzione in Svizzera!

La Natura ce la sta mettendo tutta, noi dobbiamo solo aiutarla fermando i veri nemici della natura che oggi sono in primis animazzisti e professionisti del biocidio e chiedendo moratorie delle uccisioni verso le specie ancora a rischio estinzione locale ai cacciatori!

(Testi tratti dal mio post facebook del 29 agosto 2018 al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10217275638833063)

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Chiedetevi perché in Italia invece, dove pure ancora vivevano nel Seicento i Castori euroasiatici nell’Italia centro-settentrionale, sin dal Pleistocene (attestato in Molise paleontologicamente, vedi al link: http://www.archeomolise.it/archeologia/10114-il-sito-di-isernia-la-pineta-alla-luce-delle-recenti-acquisizioni.html), nessun progetto è neppure all’orizzonte per la reintroduzione del Castoro euroasiatico (Castor fiber)!

E altro che reintroduzioni rinaturalizzanti di ciò che l’uomo ha fatto sparire nei secoli, ma è solo un grida grida a sterminare speculativamente ciò che l’uomo ha introdotto o favorito a diffondersi nel tempo!
Vedi il Castoro sudamericano, (la Nutria), quando invece la stessa natura sta diffondendo o ridiffondendo in Italia un suo efficientissimo predatore, lo Sciacallo dorato, forse visto come concorrenza togli-lavoro dai professionisti del biocidio!
Chi ama la Natura chiede la reintroduzione dei Castori euroasiatici non lo sterminio delle Nutrie esotiche acclimatatesi in Italia.

Beaver (Castor fiber) in the Peene valley, Peene river, Anklam, Germany

 

In Galles come in Svizzera si reintroduce il CASTORO euroasiatico a secoli di distanza,

in Italia invece solo proporlo viene definito: «”eresia” da combattere!»
PERCHÉ?

Perché domina ancora qui politicamente la gestione faunistica e forestale una desueta lobby di appoltronati speculatori fanatici animazzisti, ben poco intelligenti e preparati, dormienti e non sognatori, che trasmettono ai nuovi la loro stessa sclerotica “forma mentis” volta alla persecuzione dell’ incubo di un deserto artificiale da realizzare in nome del razzismo verde e del mantenimento dello “status quo” di biodiversità autoctona degradata in ricchezza dall’uomo, senza alcuna reintroduzione da attuare! La innaturale fossilizzazione imposta insomma!

Il medesimo Castoro euroasiatico è scomparso dall’Italia solo da alcuni secoli proprio come in Svizzera e in Galles, ma lì si procede al reWilding reintroducendolo, qui guai se circolasse troppo questa notizia, qualcuno scoprirebbe in tal modo le esagerazioni strumentali che dai medesimi sono state messe artatamente in piedi per poter procedere al biocidio speculativo delle Nutrie definite come un flagello per i nostri fiumi con le loro tane scavate lungo gli argini, e che in realtà altro non sono che i Castori sudamericani, grossi roditori semiacquatici corrispettivi per convergenza evolutiva nel continente sudamericano dei nostri Castori euroasiatici. Nutrie che grazie all’uomo hanno accidentalmente preso il posto in Italia in natura in una nicchia ecologica in gran parte occupata originariamente dal Castoro euroasiatico fin da epoca pleistocenica (suoi fossili pleistocenici si sono ritrovati infatti anche in Molise) e dall’uomo fatto poi sparire a causa di una caccia esagerata e senza limiti alcuni secoli or sono!
Il più grosso Castoro eurasiatico costruttore di tane e di dighe non ha certo per i canali fluviali un impatto minore della Nutria, eppure altrove lo si reintroduce con virtù senza patemi d’animo e demonizzazioni strumentali pro psicosi collettive e volte al biocidio facile speculativo!

Pertanto quanta bugia pseudo-scientifica nella demonizzazione animazzista della Nutria come fosse un assoluto alieno al territorio fuori da ogni “ordo naturalis“, quando in realtà essa ha semplicemente preso il posto di una specie scacciata dall’uomo! Forza ricostruttiva della Natura!
Si reintroduca il Castoro euroasiatico in Italia pertanto e subito, anziché preoccuparsi di sterminare le Nutrie a fondi pubblici, che per fortuna resistono, decideranno poi i Castori euroasiatici più autoctoni, reintrodotti dalle aree più prossime all’Italia in cui ancora vivono, se convivere con esse, come già sta accadendo in alcune aree europee, o meno!
Questo vuol dire politiche di rinaturalizzazione, di rewilding virtuose da auspicare e favorire!
Questa la più virtuosa declinazione dell’ecologia operativa!

C’è sempre più virtù in chi opera per “aumentare” la biovarietà di un territorio reintroducendo le specie scomparse a causa dell’uomo e senza accanirsi contro le esotiche, rispetto a chi opera per “diminuire”.

P.S.: Grazie agli amici per la segnalazione di queste importanti notizie

ai link:

https://www.theguardian.com/environment/2017/jan/02/beavers-could-be-reintroduced-to-wales-after-centuries-absence?fbclid=IwAR20fs1zpXs1hvI8m1QXbgyzwNUhWJxznS9ZJSEU7RsXqiObj2HT6Je3QzM

https://www.lastampa.it/2015/06/25/societa/lazampa/animali/la-prima-cucciolata-dopo-anni-i-castori-tornano-in-inghilterra-1BAVanwUE34V5YViN4stoI/pagina.html?fbclid=IwAR2_rca_tkC0ZEslzqB3UQ__yTFUTLXcLkz4PsdTHt6M1OVh1HEshX_pi8c

Il Castor fiber (Castoro europeo) in UK – dove è stato reintrodotto – sta risolvendo vari problemi e creando habitats

https://www.theguardian.com/environment/2018/jul/24/beavers-forest-dean-possible-flooding-solution?CMP=share_btn_fb&fbclid=IwAR3dyVkJK0Zu4owIaoHjZkw6LIakRcWFoWv0AGw4TRFGm7L5BZipvY5C2EA

Notizie che danno altri schiaffo alla lobby animazzista che è certamente tra gli odierni peggiori mali in Italia!

E’ ora di reintrodurre in Italia, come ha fatto la Svizzera, i nostri Castori europei, viventi in Italia nel Pleistocene e fino ai secoli dell’epoca moderna, quando furono sterminati dall’uomo!

https://www.cdt.ch/la-fattoria-degli-animali/bio-diversita/62665/e-tornata-la-famiglia-castori.html

Introdurre ciò che di originariamente autoctono manca oggi a causa dell’uomo,
non eliminare ciò che c’è con la scusa esotiche di innaturalistico razzismo verde!

Quando dietro i processi di rinaturalizzazione non ci son ecoterroristici professionisti del biocidio si ottengono bei risultati: “La Svizzera rivuole i Castori” https://www.montagna.tv/cms/4415/la-svizzera-rivuole-i-castori/

In Belgio:

Come si può far gestire oggi la nostra fauna a meri professionisti del biocidio che non si preoccupano minimamente di approfondire, non dico la paleontologia del Pleistocene che già mostrerebbe come le ossa di Castoro (Castor fiber) si son trovate in Molise vedi studi degli scavi archeologici condotti a Isernia, ma almeno quella dei secoli passati!
Per fortuna abbiamo testi che hanno approfondito la questione, libri dei nostri naturalisti che hanno dato grandi contributi veri nel secolo scorso, prima del dilagare di questa pazzia contro le esotiche dei nostri giorni, pazzia ecocida che addirittura poi vede includere tra le specie bollate nero su bianco aliene da eliminare persino animali tipici dell’Italia da secoli come ci viene dalla storia antica, come ad esempio il Daino (Dama dama) attestato in Salento anche nel Pleistocene oltre che nei secoli passati. Vedi a tal proposito:
GLI ALBERI IL CUI TAGLIO NON E’ UN MALE QUELLI RIPARIALI CHE TAGLIERANNO I TORNATI CASTORI EUROPEI IN ITALIA PER COSTRUIRE LE LORO DIGHE
(E loro non li eradicano comunque, per cui quando di specie ripollonanti persino rapidamente vengono rimpiazzati)
Inoltre con le loro dighe si creano microhabitat che fanno aumentare la biodiversità del territorio!
Interni della Farmacia Laterza in via duomo a Tarano. Riconoscete qualche famosa pianta medicinale tra quelle raffigurate e per gli animali? A me sembra di riconoscervi la rappresentazione di un Castoro, forse perché nei secoli passati si utilizzava una sostanza estratta dal Castoro anche in medicina, il castoreo, e fino al medioevo almeno il Castoro euroasiatico viveva ancora in Italia, pare addirittura fino al XVII secolo:
Il castoreo era considerato un importante farmaco anche da Paracelso (1493 – 1541) medico, alchimista e astrologo svizzero.
A Paracelso si deve anche la famosa frase in latrino che ancor oggi si legge sulle pareti di qualche farmacia in Terra d’Otranto:
«Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non fit
«Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.»
Trovo in internet questa foto di un manufatto in ceramica di Deruta (provincia di Perugia), dipinta a mana, un vaso da antica farmacia proprio con la scritta “castoreo”, un prodotto ricavato proprio dai castori. Ciò attesta l’uso e la vendita di questo prodotto anche nelle antiche farmacie italiane.

E SUL DISCORSO NUTRIE?

Nutrie anche dette Castoro sudamericano

 

Vedi questa notizia del 27 dicembre 2016 “Alessandria, la Provincia dà l’ok: via allo sterminio totale delle nutrie con trappole o a fucilate”, al link: https://torino.repubblica.it/cronaca/2016/12/27/news/alessandria_la_provincia_da_l_ok_via_allo_sterminio_totale_delle_nutrie_con_trappole_o_a_fucilate-154960813/?fbclid=IwAR3eyS1aJs9KuoRze1V1jufNulMrmDzCF43JNzTJcHzAznmMzDvF8JQWZyg

Urge una manifestazione con slogan:

-) SI’ ALLA REINTRODUZIONE DEI CASTORI EUROPEI
-) NO ALL’ UCCISIONE DELLE NUTRIE (CASTORI SUDAMERICANI)

altro che invasive, e dannose, le Nutrie da esotiche portate dall’uomo han solo preso il posto qui dei Castori europei scacciati dall’ uomo secoli or sono, tanto che la Nutria è pure chiamata Castoro sudamericano.
I soldi del biocidio Nutrie, vadan per la reintroduzione dei Castori europei (euroasiatici), dai siti più prossimi in cui son sopravvissuti. Svizzera e Galles dopo secoli li stanno reintroducendo con successo, idem è da farsi nella Penisola Italiana!

Decidano i Castori europei poi che farne delle Nutrie che occupano idem quasi nicchia ecologica, in quanto grossi roditori semi-acquatici evolutivamente convergenti in ambienti diversi.

In assenza dei nostri Castori autoctoni un tempo, la presenza delle Nutrie non solo è da tollerare ma da auspicare, ammirando il modo in cui la Natura si è servita dell’ uomo per ricolmare con una specie da lui introdotta sfuggitagli e naturalizzatasi in Europa una nicchia ecologica ben presente ma dall’uomo svuotata del suo adattato occupante da millenni cacciando i Castori fino all’estinzione locale secoli or sono!
Ergo altro che “danni” da Nutria all’ecosistema italico, il Castoro autoctono era anche più grande e dall’ “impatto” non minore,
ma “impatto” è in tal caso già termine di propaganda biocida-speculativa animazzista, si dica “impronta ecologica”: un costruttore di tane e dighe e quindi microambienti lacustri, pro biovarietà!

Nutria. Eccezion fatta per la coda, assai simili ai Castori europei che ha invece coda piatta.

 

(Testi tratti da un mio post facebook e miei commenti ad esso del 17 gennaio 2017, al link:   https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10211976586960078)


 

SE UN UOMO FOSSE AL POSTO DI QUEGLI ANIMALI E ANDASSE A FARSI A DIFENDERE I PROPRI DIRITTI DA QUESTE ASSOCIAZIONI: ADDIO!

Leggi questa notizia del 9 febbraio 2018 al link:

http://www.triesteprima.it/cronaca/nutrie-le-associazioni-ambientaliste-stop-al-piano-di-abbattimento-9-febbraio-2018.html?fbclid=IwAR0Q9W_wweN9r-Dq1ZDsWSJQLipfNRGUfLjmUkxhxMBqefuwC0rW93jORgY

Nutrie (Castoro sudamericano), le associazioni “animaliste”(?) : «Stop al piano di abbattimento» E uno spera … invece secondo poi cosa chiedono???

Scrivono le associazioni in un comunicato congiunto: “contro il piano di eradicazione delle nutrie basato esclusivamente su metodi cruenti. Le associazioni non criticano la decisione di eradicare un animale estraneo all’habitat regionale, ma rifiutano categoricamente di utilizzare l’abbattimento.”
Ed esse propongono “metodi di controllo delle colonie effettuati mediante la sterilizzazione degli animali.
La scelta di utilizzare tali metodi evidenzia una mancanza di rispetto di diritti che dovrebbero esser inviolabili per tutti gli animali: il diritto alla vita e alla libertà”

Hai capito e la sterilizzazione sarebbe diritto alla vita??!!

Più che diritto alla vita questi sottointendono diritto ad una estinzione meno dolorosa! Ma nessun animale vuole o ha mai richiesto questo diritto!

Non solo, addirittura fanno notare come la sterilizzazione più dell’ abbattimento è efficace per un’ eradicazione totale, cioè estinzione territoriale più facilmente assicurabile!
Scrivono: “Motivo biologico: le condizioni ambientali non permettono che l’eradicazione possa esser fatta con metodi violenti. Con l’abbattimento si osserva l’aumento del tasso di nascite e la tendenza dei maschi non leader delle colonie rimanenti ad uscire dal territorio in cui sono nati ed a ricolonizzare i territori nei quali le nutrie sono state prelevate ed uccise”.

“ERADICAZIONE”, come si ritrova il medesimo lessico nella falsa-ecologia … non è lo stesso usato con scusa Xylella nella frode contro gli Olivi e non solo in Puglia?!
E sì!

P.S.: mica si preoccupano di chiedere di usare i fondi dei biocidi per reintrodurre invece i Castori euroasiatici, scomparsi in Italia da alcuni secoli a causa dell’ uomo …

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E LA NATURA MANDA LO SCIACALLO DORATO IN ITALIA A CONTENER IL NUMERO DI NUTRIE
Fermate l’ operato dei professionisti del biocidio speculativo delle Nutrie!

E si apprende che l’ europeo Sciacallo dorato, di cui è notizia di questi giorni la sua diffusione in Italia ora anche a sud del Fiume Po, è un gran cacciatore di Nutrie (il Castorino)!

Dove si sono spinti gli Sciacalli dorati se prima erano presenti numerose Nutrie, il loro numero si è abbassato considerevolmente (vedi: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Canis_aureus)
Per la diffusione dello Sciacallo dorato in Italia vedi:

LO SCIACALLO DORATO DIFFONDE VERSO SUD NELLA PENISOLA ITALIANA!La conferma data da questa ripresa video del giugno 2017Stupendissimo! Natura lo vult! Che avvistamento documento e notizia!E ora lo Sciacallo dorato, oltrepassato il Fiume Po, può scendere finalmente verso il Sud Italia!Naturalizzazione o rinaturalizzazione spontanea, (i primi studiosi di Grotta Romanelli a Castro in Salento gli attribuirono dei resti fossili paleolitici allo Sciacallo, odierni paleontologi han messo in discussione tale assegnazioni), fatto sta che un altro predatore europeo scende in Italia e lo fa con le sue zampe!Dai Balcani erano alcuni anni che se ne segnalava la presenza nel nord-est Italia.Vive anche in Albania (terra balcanica vicinissimo al Salento al di là del Canale d'Otranto), e da un giovane amico albanese che lì viveva in zone rurali di Fier, città prossima alla costa, non lontana e a nord di Vlore (Valona), mi son fatto raccontare da amici albanesi del tipico ululato malinconico emesso di notte dai branchi di Sciacalli dorati che lì scorrazzano. Erano mesi che non aspettavo altro che questa notizia!La diffusione naturale dello Sciacallo dorato documentata passo passo non permetterà questa volta ai professionisti del biocidio di mettere su facilmente una campagna di demonizzazione spacciando questa sua diffusione come attuata dall' uomo, facendo scattare i folli paradigmi biocidi falso-ecologisti speculativi del "razzismo verde" contro le specie esotiche, paradigmi in ogni caso da demolire alla radice di fronte a specie che mostrano un ottimo acclimatamento ormai da anni, diffusione e adattamento al territorio!Specie da difendere, ora che son ancora pochi i suoi esemplari in Italia, anche dai già folli piani di biocidio che in Italia vorrebbero già attuare contro lupi, cani randagi e ibridi cane-lupo, sempre i soliti professionisti del biocidio speculativo, e i cui esecutori, c' è da scommetterei non farebbero troppa distinzione tra uno sciacallo, un cane o un lupo prima di sparare!Tantissime Grazie per questa attesa notizia che mi fu data da Flavio Brand!Fonte video Sciacallo dorato, ripreso da Raffaele Gemmato, sera 5 giugno 2017, filmato in phonescoping nelle valli di Mirandolalink: https://www.facebook.com/raffaele.gemmato/videos/1397170117042882/

Gepostet von Oreste Caroppo am Montag, 21. Mai 2018

Ora pensate a tutti i professionisti del biocidio che stavano mettendo su tanti piani speculativi per far fuori i Castorini in Italia, poiché originari del Sud America, (per di più senza parlare mai dell’ importanza di reintrodurre i nostri Castori euroasiatici in Italia! “Sterminare Sempre, Reintrodurre Mai” è forse il loro nero motto di guerra alla Natura, date le loro azioni e intendimenti), e ora cosa faranno?

Si inventeranno qualche scusa per far fuori gli Sciacalli per poter continuare a far fuori loro le Nutrie e intascare denari nostri, demonizzando la Nutria ancora?
Forse diranno che lo Sciacallo entra in competizione con la Volpe, oppure con il Lupo, e quindi decideranno di voler favorire o uno, oppure l’ altro di questi animali autoctoni europei, di fatto poi nessuno dei due con altre scuse alla bisogna e in altri momenti, pur di mettere mani alla Natura e speculare.
Ma non si rendono conto che in maniera dinamica questi canidi si gestiscono da soli la loro distribuzione nel territorio senza che ciò debba passare dall’estinzione territoriale nelle macro-aree di nessuna di queste specie, cani randagi inclusi?!
Del resto nei vicini Balcani non vivono forse nelle macro-aree tanto Lupi, quanto Volpi, quanto Sciacalli e Cani randagi, e persino poi Orsi?

Se oggi dai Balcani in maniera naturale tante specie, come ora lo Sciacallo dorato, stanno tornando in Italia, non sarà anche questo forse un segno dell’ importanza che nei territori non sia presente il falso-ecologismo dilagato invece in Italia, e assente prevalentemente fino ad oggi nei Balcani?!
Riflettere è d’ obbligo oggi di fronte ai disastri della falsa-ecologia!

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NON HO PAROLE
SE QUESTO E’ L’ ECOLOGISMO 4.0
E’ MOSTRUOSITA’!
HANNO STERILIZZATO LE NUTRIE
LE NUTRIE
FINITI I CANI E I GATTI STERILIZZATI QUASI TUTTI ORMAI ORA PASSANO AI SELVATICI!

Notizia del 26 luglio 2018 dal titolo “Conclusa la prima fase di sterilizzazione delle nutrie a Torino” al link: http://www.quotidianopiemontese.it/2018/07/26/conclusa-la-fase-sterilizzazione-delle-nutrie-torino/

Che profondo schifo la falsa-ecologia all’opera, parlando strumentalmente di “emergenza”, invece di esaltare la bellezza naturalistica della presenza delle Nutrie:
 
Il Ministero dell’ Ambiente non può permettere che sul territorio italiano avvengano con dispiego persino di forze operazioni così disdicevoli per l’estinzione territoriale di specie ormai ben insediate
IUS SOLI ET IUS SANGUNIS
per queste specie!
Ma a parte questo, a parte questo, ma ci rendiamo conto, le han monitorate, con droni addirittura, seguite, studiate, catturate, e zacchete: evirate, castrate, sterilizzate!
La Nutria è nelle sue ovaie, nei suoi testicoli tolti, lì la loro vera vita nel tempo, la loro immortale specie!
Quindi questi sacchi di cellule richiusi dopo esser stati vivisezionati delle gonadi, corpi su cui si è compiuto il più sadico dei misfatti, il più terribile degli stupri, il più avvilente dei delitti, e così son stati rilasciati a vivere, “vivere”?!
No! La Nutria è morta con i suoi resi non più funzionanti organi di riproduzione! E le han dato pure un nome proprio, che vergogna!
Che mostruosità! Che tradimento!
 
Se non ti indigni, non è solo che non hai rispetto delle Nutrie, anche se tu le avessi mangiate il tuo rispetto sarebbe stato superiore, se non ti indigni non sei davvero vivo più nello spirito! Non sei parte viva e attiva della Natura, ma uno zombie, un animazzista, un volontario dell’Apocalisse, un professionista del biocidio!
 
Ogni speculazione è brutta cosa, questa però lo è assai di più!
Ed è solo l’inizio secondo loro!
INDIGNATI
FERMIAMO A LIVELLO GOVERNATIVO CON DECRETO TUTTO IL MOSTRUOSO RAZZISMO VERDE
TUTTA LA FALSA ECOLOGIA!
 
“Segui la pista dei soldi” (G. Falcone)
 
Incommensurabilmente più rispettosi coloro che ne mangiano senza estinguere la specie. Sterilizzare e rilasciare in libertà uguale creare uno zombie che se vive sottrae risorse e nicchia ecologica ad altre Nutrie che invece fertili assicurerebbero negli anni la continuità e presenza della specie!
Seguite i soldi troverete la eco-mafia.jpg

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Anche con la Nutria invece si può e deve convivere!
Bel post saggio e scevro dal fanatismo del prezzolato oggi razzismo verde!
I Lupi in Italia mangiano le Nutrie.

Vedi la notizia con foto dell’8 dicembre 2017, dal titolo “Ad Agazzano (Provincia di Piacenza) – Lupo di  a caccia: nessuno scampo per la nutria.” al link: http://www.liberta.it/news/cronaca/2017/12/08/venerdi-di-caccia-per-il-lupo-di-tavernago-nessuno-scampo-per-la-nutria-foto/?fbclid=IwAR076MgVyKGfnxewpMUIGo8hcYhMXwXOMAmX8UC-7VwcdWM8ZbNcz_s-XKM#

 

Altro che animali in diffusione senza naturali predatori le Nutrie, come sono dipinte in Italia dalla mala-falsa-ecologia! Sciacalli, Lupi, ecc. se ne nutrono! Anche Aquile minori recentemente documentate fotograficamente a mangiar Nutrie sul Delta de Fiume Po.

Nella loro ampia diffusione in Eurasia, anche se favorita dall’uomo, va riconosciuta comunque la forza della natura! Si son diffuse in natura persino nell’isola della Sardegna!

Pensiamo a far tornare le specie scacciate dall’uomo, anziché operar da accaniti svuotatori come vorrebbero facessimo i professionisti del biocidio oggi contro quel poco giunto, più o meno favorito dall’uomo e prima esotico, oggi evidentemente non più tale se si è naturalizzato!

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#IoSonoAmbiente

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