L’origine dell’idea dell’immortalità dell’anima – Che cos’è la vita?

L’origine dell’idea dell’immortalità dell’anima

Fotogramma da ”La sposa cadavere” (Corpse Bride) film d’animazione del 2005 diretto da Tim Burton e Mike Johnson. Bellissima figura muliebre stilizzata a mio parere! Immagine dal link.
L’ Io ha la funzione di prendere decisioni importanti per il funzionamento del corpo di cui fa parte traendone dalla natura del suo stesso corpo buon piacere se opera nel verso più giusto, o dolore in caso opposto.
Ha in semigestione una creatura che è eterna in potenza: il nostro corpo è vivo dallo sviluppo della più semplice forma di vita da cui deriviamo nell’ evoluzione, originatasi sulla Terra, o altrove e qui giunta.
L’ Io umano compare non prima parrebbe di ogni fecondazione che origina un nuovo corpo col trasferimento di materia e informazione genetica per organizzare nuova materia utilizzando energia.
 
La vita poi crea sulla Terra un macro organismo, chiamato con il nome greco della dea della Terra, Gaia, che ha una certa capacità omeostatica complessiva, vedi le peculiarità conservate nel tempo dalla nostra biosfera a favore di un habitat pro vita, benché la Terra col Sole viaggi nella Galassia e la Galassia nello spazio del Cosmo andando incontro a possibili mutamenti delle condizioni circostanti planetarie cui la vita reagisce col complesso delle interazioni delle specie e loro evoluzioni per la preservazione nel possibile di un habitat terrestre vitale, (è la scientifica Ipotesi di Gaia).
 
Naturale, dall’ osservazione scientifica e mio istinto, mi è pensare che la vita voglia diffondersi, e almeno dalla Terra diffondersi altrove prima che il nostro Sole nella sua evoluzione stellare renda impossibile la vita sulla Terra.
 
Ora gli “Io”, ammesso che esistano, io posso solo ipotizzarlo ma non provarlo, non potendo mai immedesimarmi in un altro io, hanno il ruolo sopra detto volto a conservare al meglio in vita l’ organismo individuale (e facendolo riprodurre il più possibile), la sua famiglia, specie, e l’ intero ecosistema planetario, cui partecipa la buona stessa filosofia e pratica ecologista.
 
Per cui un buon io, evoluzionisticamente parlando, deve voler vivere. È l’ istinto di Eros contrapposto a Thanatos.
L’ Io ha alto istinto vitale, evoluzionisticamente ciò non meraviglia certo.
 
Può l’ Io allora accettare di essere mortale?
 
No, una tale idea potrebbe minare, nella sua razionalità, funzionale a prendere buone decisioni vincenti-vitali valutando il contesto e la storia-memoria, (da cui lo sviluppo della stessa Scienza), il suo servizio alla Natura!
Da qui l’ idea di un Io-anima immortale, e di una vita dopo la morte che l’ Io vede nella realtà attorno a lui e che da sillogismo socratico
 
“Tutti gli uomini sono mortali
Socrate è un uomo
Allora Socrate è mortale”
 
attribuisce in potenza anche a sé, identificandosi come uomo,
 
a meno di non credere di essere lui l’ unico Dio esistente e la realtà solo un suo sogno-creazione, (è l’ inestricabile paradosso “parmenideo” se la realtà che pensiamo di percepire esiste davvero).
 
Non credere all’ immortalità dell’ anima, (alla sua esistenza si crede già senza problemi de facto quando si accetta con il
“cogito ergo sum” catesiano
l’ idea autocosciente del proprio Io con cui l’ anima può ben identificarsi),
potrebbe indurre una ribellione alla Natura dell’ Io, con il suicidio del corpo-anima per decisione dell’ Io.
E forse talvolta succede.
 
Ecco perché l’ idea della mortalità dell’ anima, in un individuo che deve agire individualisticamente pro vita per un istinto profondo inconscio, (tanto che anche certo altruismo si può leggere individualisticamente), diventa un pensiero tabù da coprire come un pericoloso pozzo di morte-suicidio con idee di ancoraggio dogmatiche mascheranti cui può aggrapparsi la psiche nelle sue vaste vitali eppur perniciose speculazioni, idee poi riprese e affermate dai sistemi religiosi, (paradiso di delizie per un’ anima immortale, ciclica metempsicosi-reincarnazione, dopo la morte del corpo individuale, dell’ anima in un altro corpo vivente), non a caso più affermatisi e storicamente vincenti!
 
Ma l’ istinto di Thanatos talvolta emerge nell’ uomo anche contro il suo stesso corpo come sacrificio per un ritenuto bene maggiore, ad esempio per salvare un figlio! Evoluzionisticamente è come una forma di apoptosi cellulare negli organismi pluricellulari, in un macro-organismo quale può essere vista la stessa società umana!
Nelle formiche ad esempio non è difficile riscontrare evolute forme di sacrificio del singolo e della sua stessa riproduzione a favore della vita e della continuità della sua comunità formicaio di appartenenza!
 
Se tutto questo ragionamento è consistente, le vere domande diventano:
-) perché la Natura ha bisogno della vita, o è solo la vita che vuole vivere nella Natura!?
(Testo dal mio post facebook del 17 luglio 2018, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.98/posts/1039323046221746)
Nota: ho riportato qui per iscritto tutta la dissertazione filosofica che ho snodato durante un avventuroso notturno giro in bici tra Maglie e Otranto passando per Montevergine, domenica 15 luglio 2018, in compagnia dell’amico giornalista Donato Nuzzaci. Filosofia, sport e avventura!
Questo testo, compendio di mie riflessioni, l’avevo quindi riportato  a commento dello stimolante post facebook del fisico italiano Vincenzo Zamboni che qui linko: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2141972475816897&id=100000124968348

COSA È LA VITA?

 

Pochi sono davvero esperti di vita, bìos, praticamente nessuno dato che ancora, per quanti sforzi possiate fare, io non ho mai visto una definizione soddisfacente scientificamente parlando di cosa sia la vita! O meglio di cosa si possa dire qui ed ora “vivo”!

E anzi se ne avete scrivetemele qui di seguito, senza timore di sbagliare, perché ne sono davvero molto curioso, interessato davvero alle varie idee e opinioni con filosofico spirito eclettico e sincretico.

(E’ il testo di un mio post facebook del 6 luglio 2017, al link:
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ESTRAPOLO ALCUNI DEI COMMENTI DELLA DISCUSSIONE AL POST:
-) Da Vito Cirinesi: La vita è quella che vivi ogni giorno !! Semplicemente !! Senza ulteriori definizioni !!
-) Oreste CaroppoSi, questo se il problema filosofico fosse l’ interrogarsi sulla propria esistenza, e varrebbe bastante il meraviglioso cartesiano “cogito ergo sum”.
Ma riguardo ad altre creature, un virus, ora persino un prione, una spora batterica in stato di quiescenza da milioni di anni ma in grado di riattivarsi, un agnellino “vivo”, un pulcino “morto”, un cristallo di salgemma che si accresce mentre evapora l’ acqua di mare in una pozza costiera, come definisci ciò che è vita, o meglio VIVO, da ciò che non lo è o che comunque non lo è più?
Pensate quante importanti grandezze vi sono in Fisica, specchio della Matematica sulla Natura, per descrivere onnicomprensibilmente la realtà, il tutto percepibile con i propri sensi o con strumentazioni,
eppure nessuna grandezza che quantifichi o dia sostanza di esistenza nel mondo fisico a ciò che chiamiamo il vivente, in quanto vivo,
persino l’ immaginabile è concettualizzabile con l’ uso sempre della matematica,
eppure nessuna grandezza che quantifichi o dia sostanza di esistenza nel mondo fisico a ciò che chiamiamo volontà!
-) Da Raffaele Santo: “Vivo è ogni soggetto che riesce a muovere sè o una parte di sè in maniera autonoma.”
-) Oreste CaroppoSì, il concetto di movimento è importante ma se prendi una spora disidratata di batterio praticamente quasi immobile eccetto i movimenti atomici e subatomici anche essa è viva e aspetta solo che le condizioni al contorno cambino per tornare attiva.
Ma anche una canna secca morta può essere mossa dal vento.
-) Da Raffaele SantoNon è importante quanto e quando si muove, l’importante che scelga di farlo del tutto autonomamente.
-) Da Cinzia Dell’annaVivo è tutto ciò che si può replicare attraverso la scissione dei gameti… tutto ciò che ha un corredo cromosomico in grado di trasmettere la sua eredità genetica… la cosa più interessante e straordinaria del mondo vivente, proprio per la sua specificità e la propria specializzazione evolutiva.. .
-) Oreste Caroppo: Mi piace qui ricordare il saggio scientifico del 1944 del fisico austriaco Erwin Schrödinger intitolato proprio “Che cos’è la vita?“, basato su un ciclo di conferenze pubbliche tenute da Schrödinger nel febbraio del 1943, dove egli ben inquadrò la necessità dell’esistenza di strutture molecolari negli organismi viventi tali da contenere le informazioni genetiche. Nel 1950 questa idea stimolò l’entusiasmo per la ricerca e scoperta della molecola portatrice dell’informazione genetica, il DNA. Sebbene l’esistenza di questa molecola fosse nota dal 1869, il suo ruolo nella riproduzione e la forma elicoidale erano ancora sconosciuti al momento del ciclo di conferenze di Schrödinger.
E poi termodinamicamente c’ è da considerare i rapporti tra il vivente e l’ entropia. La vita crea in sé ordine.  Il concetto della neghentropia, chiamata anche entropia negativa, o sintropia,  Il problema è che scaricando disordine fuori da sé anche un cristallo che si accresce crea in sé ordine. Forse il solo rapporto con la grandezza fisica entropia non basta per definire il vivente.
Interessante è la considerazione tra vivente e conservazione, modificazione e replicazione dell’ informazione nella forma del materiale genetico, informazione anche diretta alla creazione di ordine in ciò che diciamo vivente, ma anche un cristallo che si accresce ordina la nuova materia che va a costituirlo secondo l’ informazione rappresentata dalla sua struttura cristallina all’ interfaccia di accrescimento.
Da Franco MeragliaL’uomo è hardware e software.
Una volta spento l’hardware, il software scompare.
Rassegnatevi! Vorrei avere le vostre certezze, signori. Ma non ci riesco…
Ah, dimenticavo: il software è salvato in RAM e non in ROM. Quindi…
-) Giovanni ScalisiIl software non scompare se salvato nulle memorie di massa cartacee, chiamate libri e non schede perforate
-) Oreste Caroppo: In RAM (la RAM è una memoria volatile del computer che quando non viene alimentata si svuota) la memoria, il biosoftware in ROM (una memoria del computer di sola lettura, tutto quanto presente nella ROM non può essere né modificato, né cancellato). Doveroso il parallelismo tra la vita biologica dell’ uomo e l’ informatica/tecnologia del computer, grazie Franco per averlo rimarcato! L’hardware come il corpo e il software come ciò che si chiama anima.
Mi permetto di scrivere che questo post nobilita facebook! Sono il più anziano dei partecipanti a questo scambio di vedute. Ho conoscenza del problema perché mi ci sono dedicato per tutta la vita. Non appena il computer dove sto appunto scrivendo un volumetto a titolo “La Matematica della Vita” rifunzionerà correttamente posterò, se vi interessa, qualche anticipazione. Intanto segnalo che alcune menti si sono dedicate all’argomento ed in modo impegnato: Alcuni nomi sono (non in ordine di importanza) Fantappiè, Severi, Pannaria, Platone sopratutto con il Timeo, Arcidiacono, Schrodinger ed altri ancora i cui nomi mi sfuggono. Se volete ne riparliamo.
-) Oreste Caroppo: Parlacene per quanto puoi anticipare, Grazie!
-) Da Francesco De Santis: Seguendo il discorso di prima: Mario Viscardini – L’universo, cellula vivente: lineamenti di una ipersofia, (con una appendice matematica). Mario Viscardini intratteneva scambio di epistole con Einstein.
Per mettere in relazione gli scritti degli “antichi” con le convenzioni moderne occorre almeno tener conto delle seguenti uguaglianze: per i quattro elementi acqua = massa, aria = energia, fuoco = campo, terra = materia; quintessenza = regole governanti il mondo creato + etere con le sue caratteristiche. Il Caos non è “confusione”, il caos non esiste nel mondo creato.. Nel mondo reale non è possibile separare i quattro elementi impunemente ad esempio una trasmutazione fisica di materia (fissione atomica, cambio di materie, difetto di massa, liberazione di energia, comparsa di campi di notevolissima entità). Esiste una matematica della vita ed una matematica pura. La definizione di “Vita” è impegnativa, ci riverrò una prossima volta.
-) Oreste Caroppo: Francesco, è un’ impostazione metodologicamente accattivante. Stimolante. Interessante. Quanto puoi dirci qualcosa in più e quando vuoi Grazie in anticipo!
Trovo in merito:
-) Da Francesco De Santis: Per continuare il discorso devo indicare che è necessario avere una idea chiara circa la differenza tra la massa e la materia. Non sono la stessa cosa. Nel mondo percepito, nel mondo “reale” appaiono sempre unite, unite ancora al campo ed all’energia, ma non sono la stessa cosa. Ci sono idee correnti che sono l’ostacolo principale alla investigazione più approfondita. In generarle occorre prima accordarsi sul significato delle parole per poter avere uno scambio di idee tra esse coerenti. Prossimamente trasmetterò i risultati delle possibili definizioni di Matematica e Vita. Sempre se interessa (e potrebbe non esserlo poiché sono dei rompicapo mica da scherzo) potrò poi farvi vedere un metodo che partendo dalla innocente successione di Fibonacci permette di vedere oltre le quinte e per esempio le interazioni del vivente con il passato, il presente ed il futuro. Sì il futuro, per assurdo che possa sembrare. Intanto, poiché ho recuperato il PC su cui stavo lavorando come già detto, trasmetterò in qualche modo un file pdf non troppo difficile che può informare almeno sul contorno del problema. Ma come mai più nessuno posta? Non vorrò aver interrotto uno scambio di idee che mi è parso bellissimo e quindi se ho fatto questo toglierò il disturbo con infinite scuse.

-) Oreste CaroppoPotrebbero essere di un certo interesse all’ argomento le ricerche e teorie del Professor Emilio del Giudice che

-) Da Francesco De Santis: è disponibile in rete la serie di diapositive di un mio intervento ad un convegno di recente tenuto a Roma. “Una visione matematica dei serpenti cosmici” al link: http://www.zeta-zone.eu/serpenti-cosmici.html
-) Oreste CaroppoVedo interessanti approfondimenti sui serpenti cosmici mitologici ma anche interessanti approcci matematici legati alla spirale e ai numeri di Fibonacci.Enigma Numeri Primi: eccezionalmente svelato il loro sin ad oggi impenetrabile mistero! Scoperta la legge deterministica, lo schema regolarissimo che ne implica la loro solo apparentemente "strana" collocazione in seno ai numeri naturali, e...
Ti linko qui un mio studio sui numeri primi che probabilmente potresti trovare interessante e dalle innumerevoli aperture nel verso riflessioni filosofiche più ampie (dentro anche il link ad un altro mio sito di studi sulla Fisica dove gioco forza tanto compare la figura matematica dell’ elica-spirale): Enigma Numeri Primi: eccezionalmente svelato il loro sin ad oggi impenetrabile mistero! Scoperta la legge deterministica, lo schema regolarissimo che ne implica la loro solo apparentemente “strana” collocazione in seno ai numeri naturali
 al link:
http://lamatrixdeinumeriprimi.altervista.org/la-scala-degli-dei-che-risolve-l-immenso-arcaico-enigma-dei-numeri-primi/

Dopo una visione veloce adesso delle tue slide mi riprometto di leggerle con maggiore attenzione.
In merito aggiungo questo facebook post di Vincenzo Zamboni:

Secondo alcuni l'intero universo è creato dalla mente, e nello stesso universo si ritrovano le menti che hanno cooperato…

Publiée par Vincenzo Zamboni sur Mercredi 3 janvier 2018

-) Da Francesco De Santis: Mi fa molto piacere vedere che ti occupi anche tu di Numeri Primi. Il tuo schema coincide con quello da me trovato per altra via. Con un procedimento derivato dalle mie formule trovo grossomodo 1000 numeri primi all’ora senza processi iterativi computerizzati. Ma ho ancora da lavorarci sopratutto per mettere in relazione matematica il numero d’ordine del numero primo con il suo valore. Leggerò con estremo interesse il tuo lavoro in dettaglio. Grazie – Le cose che io ho scritto sui numeri primi sono La Sinfonia dei Numeri Primi:
-) Oreste Caroppo: Una bellissima convergenza di interessi di menti curiose! Grazie! Guarderò con grandissimo interesse!
Io da anni, dopo un lunghissimo percorso, ho oramai una visione animistica della vita. Come dicevano gli antichi sciamani (e non solo) noi siamo un tutt’uno con l’universo. Ciò non contrasta assolutamente con le visioni religiose quali il cristianesimo. E’ l’Uno che può essere chiamato Dio o chosmo di cui noi siamo parte integrante e collegati. La scienza moderna (quella vera) stranamente tende anche essa sempre più verso questa direzione….
-) Oreste Caroppo: La visione animistica è forse tra le più democratiche visioni possibili e corrisponde a personalità che non amano la solitudine! 😉
Chiedo però a chi ha maggiormente approfondito di voi questi aspetti filosofici: la visione delle monadi di Leibniz potrebbe essere paragonata ad una visione animistica arcaica?
Mentre la versione che elabori tu Francesco Manni, sembra da un lato animistica ma solo nelle apparenze, ma un’ animismo che si riconduce all’ Uno, e che un po’ mi ricorda certe visioni neoplatoniche delle emanazioni dall’ Uno: la pluralità appare come la pluralità delle facce di un poliedro unico e che è una visione che forse può essere paragonata a quella dei Serpenti cosmici mitologici dalle mille teste cui accenna Francesco De Santis nel suo intervento.7
Una visione di sintesi della pluralità nella unicità questa cui pure approdai anni fa e che ci sembrava una valida soluzione, nelle speculazioni serali post liceali con amici, (tra i quali l’amico Massimo Cesari della mia stessa città Maglie), contro la gabbia filosofica del solipsismo!
-) Da Francesco Manni: Si Oreste hai ragione. Infatti è un percorso di sintesi… non a caso ho scritto che ci si può trovare molto altro tipo anche il cristianesimo. Se vogliamo è proprio l’esperienza neo platonica rinascimentale che ha tentato di mettere insieme la filosofia greca con il monoteismo cristiano. In più, ci aggiungerei le scoperte della fisica avanzata che, come scrivevo prima, sembrano confortare una tale ipotesi…
-) Oreste CaroppoPer ora la fisica teorica non può far altro che seguire la filosofia, e ora una corrente ora l’ altra, a causa dei grandi problemi di fondo che essa ha per la contraddizione intrinseca delle sue due principali teorie su cui si fonda oggi, la fisica quantistica e la fisica relativistica, che, contrariamente a quanto forse qualcuno divulga ogni tanto, sono due teorie che fanno tra loro a pugni proprio nei loro fondamenti di base e nella loro diversa visione della realtà che le ispira.LA RINOBILITAZIONE FISICO-MATEMATICA DELLA NON-LOCALITA’ E IL PARADOSSO PARMENIDEO NEL PRINCIPIO DI REALTA’
Argomenti che molto pertanto mi incuriosiscono.
In questo paragrafo dato che qui siamo passati dal concetto di vita a quello di spirito avevo toccato l’argomento del solipsismo filosofico cui sopra accennavo:
Da Francesco Manni: A tal proposito vorrei citare esperienze sincretiche quali quelle di Raimon Panikkar, sacerdote cristiano poi avvicinatosi all’esperienza induista e buddista senza mai abbandonare quella cristiana: “Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindú e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere cristiano”.
-) Oreste Caroppo: A priori filosoficamente anch’ io son per l’ eclettismo o sincretismo, l’ uomo in realtà nella filosofia come della matematica come nell’arte come nella tecnologia esplora tutte le strade possibili, per cui a volte alcuni vedono alcune cose che altri ancora non hanno visto, oppure entrambi vedono le stesse cose ma le descrivono magari in modi solo leggermente diversi e con linguaggi diversi e sotto differenti cornici.
A proposito di buddismo che hai citato solo una veloce digressione comunque sempre inerente la vita:

L’ ho definito “BUDDISMO IN SALSA OCCIDENTALE”:
SETTE DEI SUICIDI DI MASSA e FALSO ANIMALISMO STERILIZZATORE ED EUTANASIZZATORE DEGLI ANIMALI
Le sette dei suicidi di massa di qualche anno fa ve le siete scordate?
Io vi vedo non pochi legami psicologici con le attuali sette della sterilizzazione seriale degli animali:

trattasi sempre di ciò che definisco “BUDDISMO IN SALSA OCCIDENTALE”, una ideologia religiosa fanatica e de facto violenta, mascherata sotto mille soffuse, che vuole liberare le anime dei viventi, dando per scontato che esistano, dalla carne che esiste e che è vista da loro come soltanto possibilità-fonte di sofferenza!
In “salsa occidentale” perché questi non mirano ad una elevazione spirituale per uscire dal Samsara, (il ciclico continuo reincarnarnarsi dopo la morte), nel verso del loro agognato annichilimento nel nulla totale, il Nirvana, come nel buddismo orientale tradizionale, che comunque personalmente non mi affascina, ma mirano, che malefici furbi, all’uccisione delle specie-estinzione per evitare che le anime abbiano corpi che si riproducono nei quali reincarnarsi!

-) Da Francesco Manni: esattamente come si può trasportare pari, pari la fisica idraulica in quella elettrica o meccanica. I principi sono gli stessi…

-) Oreste Caroppo: La grandezza di Maxwell fu adoperare questo approccio per approfondire gli studi di comprensione del campo elettrico e del campo magnetico con risultati importantissimi tra i più grandi sicuramente in fisica!
Incuriosito ho seguito con attenzione un po’ di conferenze del fisico contemporaneo recentemente scomparso Emilio del Giudice (1940-2014), come questa al link https://www.youtube.com/watch?v=mhCaLwDKxAc&feature=share, le sue idee affascinano e apprezzo l’ idea di indagare ancor più l’ importanza dell’ acqua per la vita, e il cercare possibili comportamenti coerenti di più molecole negli organismi viventi, sono invece più scettico nella possibilità di utilizzare prettamente l’ Elettrodinamica Quantistica, come lui fa, per procedere nel verso di questa ricerca, e ciò per i forti dubbi che ripongo nel costrutto teorico di tale teoria della fisica moderna che non son solo io a criticare e guardare con grande sospetto!
Trovo qui un tentativo interessante che studia, mediante modelli matematici e con l’ uso del computer, se, per via deterministica a partire da certe condizioni di partenza, fissando per una sorta di particelle dette qui primordiali delle caratteristiche, proprietà di interazione e delle leggi di moto, sia possibile osservare comportamenti d’ insieme con emergenti proprietà ricordanti cellule e la vita cellulare, riproduzione e loro morte inclusa:
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“Come parlare ai bambini della morte senza spaventarli?”
chiede l’amico grande studioso di filosofia Romualdo Rossetti.
La mia risposta:
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Puoi utilizzare il sillogismo aristotelico in maniera parmenidea:
riprendi il famoso sillogismo
Tutti gli uomini sono mortali
Socrate è un uomo
allora Socrate è mortale!
Ma in maniera parmenidea gli fai capire che il bambino non potrà mai entrare nel corpo di altri che lui vede intorno a sé e riconosce uomini e crede che lui sia uomo come loro, tutta la realtà che crede concreta potrebbe essere una sua immaginazione, come nei suoi sogni, quindi in realtà il bambino può indurre dalla realtà vedendo quello che accade che “tutti gli uomini sono mortali”, ma non potrà mai con certezza scientifica affermare di essere anche lui come tutti gli altri uomini.
Per cui non può concludere per sé stesso quello stesso sillogismo valido per Socrate che è altro da lui.
In ogni caso poi se pure questo non basta a rassicurarlo
allora lo puoi fare rassicurare in termini epicurei dicendogli: “non c’è da preoccuparsi in quanto se la morte c’è tu non ci sei, se tu ci sei la morte non c’è!”
(Testo tratto dal mio post facebook del 4 novembre 2020 al link)

COSA MANCA ANCORA ALLA ROBOTICA?

 

Riporto qui la mia risposta a questo stimolante quesito lanciato a tutti e che rilancio, formulato dal grande fisico Vincenzo Zamboni, su cui invito tutti a riflettere ed esprimere la propria opinione.

Sondaggio Universale Tecnologico-scientifico.

Quali tratti comuni individuate e quali differenze fondamentali tra le biomacchine a motore naturali e il sottoinsieme di quelle artificiali, prodotte dagli esseri umani ?

Rispondete liberamente, qualora lo vogliate, prego.” (Dal post facebook di Vincenzo Zamboni al link del 9 ottobre 2016)

È una domanda apparentemente sulla sola tecnologia umana, ma in realtà essa tocca anche quesiti importante più profondi: “che cos’è davvero la vita? Cosa la distingue? Cosa poi connoterebbe distinguendole quelle specie, come l’uomo, che consideriamo superiori rispetto alle altre?”

Oreste Caroppo: “Al momento per le macchine artificiali non si son seguiti percorsi implementativi volti a copiare la dinamica conscio-inconscio che si riscontra nell’ uomo, e probabilmente in molti altri animali, (e forse altri esseri viventi, non sappiamo).
Del resto non sappiamo ancora bene noi i veri principi di funzionamento e le leggi profonde della nostra dinamica psichica, motivo per cui non deve meravigliare questo ritardo in termini di progettazione delle macchine artificiali.
Si aggiungano le censure consce nei confronti dell’ accettazione dell’ esistenza di un umano inconscio, ergo ancor di più si comprendono questi ritardi nel progresso cibernetico.
Abbiamo macchine artificiali iper efficienti nella motilità; inoltre iperveloci nelle operazioni, percezioni consentite da sensori artificiali, decisioni, che estremizzano in funzionalità certe operazioni e funzioni che sembrerebbero proprie dell’ emisfero cerebrale umano sinistro, ma le capacità del destro fanno ancora la differenza.
Del resto quasi tutto il progresso tecnologico umano, (come anche ciò che chiamiamo “arte”, che in Griko, il dialetto greco-salentino traduciamo ” tenni”, proprio dal greco “tèchne”), parte dall’osservazione della Natura nel verso di una sua copia secondo il principio di massimizzazione dell’efficienza, pertanto anche nell’ambito dell’intelligenza artificiale non si può tener fuori troppo a lungo l’inconscio nella Natura esistente!”

(Testo tratto dal mio post facebook del 12 ottobre 2016 al link)

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