L’UOVO DEL DRAGO nella costa delle marmitte dei giganti!

L’UOVO DEL DRAGO

nella costa delle marmitte dei giganti!

 

”L’Uovo del Drago” nella costa delle marmitte dei giganti in feudo di Otranto, con Roberto Aloisio. Foto scattata da Giovanni Monteduro il 20 settembre 2019.
Il suggestivo monumento geologico mi è stata segnalato da Roberto Aloisio ingegnere naturalista di Maglie, dopo averlo scovato durante un trekking esplorativo in solitaria il 15 settembre 2019.
Per il primo pomeriggio del giorno 20 abbiamo concordato di incontrarci lì sulla litoranea per una visita al grande masso. Per un disguido di orario son giunto sui luoghi appena Roberto e lo studioso Giovanni Monteduro avevano già terminato il pericoloso trekking al masso. Al che mi son avventurato da solo a cercarlo. Copio il mio commento entusista scritto la sera del 20 settembre 2019 su Facebook al ritorno dall’escursione condotta al fine di incontrare questo emozionante monumento geologico assai poco noto, data anche la difficoltà di raggiungerlo.
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Roberto Aloisio, dopo un caffè sono ritornato lì poco dopo, sul pianoro dove mi hai dato le indicazioni. E’ stato il trekking in solitaria tra i più pericolosi ed emozionanti mai fatti in Salento questo pomeriggio poco dopo l’ora di pranzo!
Ho prima visto i massi tondi più piccoli che mi hai fatto vedere in foto che son poco più a Sud lungo la costa, e poi come guidato da una forza magica, senza poter leggere sul cellulare scaricatosi la esatta posizione che mi avevi mandato, son giunto proprio ad intravvedere questo ciclopico masso bianco, dopo scalate e aspre discese in un paesaggio tormentato di enormi massi da frane dall’altura rocciosa e frastagliata, terremoti, da antichi tsunami, e modellati dal moto ondoso e dai venti carichi di salsedine, tanti dalle superfici taglienti come grattugie, altri levigati dal mare!
Che grandissima emozione; lasciata l’auto sulla strada litoranea poco più a Sud di Punta Palascia, a Sud della città di Otranto, percorso un alto pianoro stepposo battuto dai venti, con qualche arbusto pulvinato, qualche bassissimo pino d’Aleppo, in direzione del mare, d’un tratto si apre la enorme cavea di un inaspettato teatro naturale sull’orizzonte azzurrissimo, con il cielo percorso da cirri in questa prima fresca giornata di settembre!
Che luce, luce di Salento, nessun altra definizione è possibile per essa, per meglio descriverla nella sua unicità!
Le rocce, i fiori, l’erba verde tra i carboni degli incendi estivi.
E scendere, scendere, lentamente con grande attenzione, come in uno yoga in movimento, concentrati tra il proprio interno e l’esterno, un passo falso lì non è ammesso, la fretta sarebbe terribile compagna. Scendere tra la terra rossa bagnata dalla pioggia e poi quella pietrificata più antica adesa in strati tra i bianchi calcari compatti e fessurati. Pietre.

LE MARMITTE DEI GIGANTILungo la costa otranto/porto badisco, percorrendo un aspro sentiero fra erbe spontanee e rocce,…

Gepostet von Giovanni Monteduro am Freitag, 20. September 2019

 

Ecco alcune qualche foto scattate lì da Giovanni Monteduro disceso con Roberto qualche ora prima di me nella stessa giornata. 
Quindi dopo tantissimi passi in pendenza, l’erba, con i timidi fiorellini e i cespugli di macchia, il lentisco e il ginepro fenicio, lasciano spazio d’un tratto, dove il mare è signore seppure ancora il suo livello è più in basso di alcuni metri, alle rupicole da scoglio come il finocchio di mare, che ho mangiucchiato nell’impresa. Lì trovi il vero orrido, la vertigine sui grandi massi, fattisi da bianchi ora più grigi, quando guardi giù, negli abissi che si aprono verso altre rocce più in basso, eppur devi trovare la strada per scendere ancora, ora saltando di masso in masso con enorme attenzione, ora scalando con piedi e mani, ed ancora ed ancora, finché non giungi a intravvedere oltre la cortina di rocce aspre, i ciottoli dei giganti poco prima del mare, e poi a questo immenso masso che par l’uovo di un immenso drago deposto lì nel più impervio dei nidi, lì dove tutto si incontra, tra cielo, terra e mare!

Da qualche parte lungo la costa otranto badisco..Purtroppo non ci posso organizzare i trekking perchè si tratterebbe di…

Gepostet von Roberto Aloisio am Sonntag, 15. September 2019

Foto li scattata da Roberto Aloisio il giorno del suo primo casuale incontro con il masso, il 15 settembre 2019.
Le lucertole qui lasciano spazio ai granchi.
Poi un bagno veloce, impreparato e selvaggio, dopo tutta quella discesa impossibile e pur compiuta fino al mare, il richiamo dell’acqua è vitale. Purificazione.
L’acqua ancora calda. Sul promontorio il vento, al largo onde spumeggianti, ma qui la calma.
Uno sperone roccioso mi ferisce la pianta del piede destro, con il quale dovrò risalire verso la mia capanna, la mia auto, e il tributo di sangue è pagato a cotanto bellissimo infinito dal matematico dritto orizzonte!
Ma l’emozione maggiore proprio trovare e salire in groppa, come tu qui in foto, su quel monumento della natura lì semiaffiorante dalle acque, bianco, solidissimo, ricordo della perfetta sfera!
 
Grazie tantissimo per questa segnalazione!
Da qui sono risalito, se ben riconosco lo scorcio, mentre sono sceso dall’altro teatro sul mare poco più a sud oltre lo sperone roccioso più frastagliato, la cui cavea naturale è più bella ancora di questa, davvero pare un teatro greco naturale ma con scenografia l’orizzonte.
 
Proprio in questi giorni cercavo la più nota marmitta dei giganti, un simile maxi-ciottolo ma credo più piccolo, che si trova sotto Torre Sant’Emiliano poco più a Sud di questo, e che con il tempo e il moto ondoso si è scavato un cilindro nel fondo della conca in cui affonda. Non l’ho ancora scovato, qui un articolo in merito: http://www.salogentis.it/2015/08/10/la-marmitta-dei-giganti-di-torre-santemiliano/
e un video che trovo in rete curato dal bravo Alessandro Romano:
Video tratto da questo ottimo articolo di Alessandro Romano a censimento delle marmitte dei giganti lungo quel tratto di costa salentina e con anche la spiegazione geologica del fenomeno:
Il masso ciclopico subsferico, qui suggestivamente battezzato “l’Uovo del Drago”, lo troviamo censito nel precedente articolo dello scrittore Alessandro Romano, con  foto dello studioso Raffaele Santo, non solo anche al ricercatore Armando Nuzzone non era sfuggito il caratteristico masso durante un’attività di perlustrazione speleo-trekking dei luoghi, insieme ad altri amici, anche documentata nella rivista TREKKING con lo speciale sul Salento “la terra dei due mari”.
Dopo l’ampia fama assunta dall’Uovo del Drago a seguito dei post facebook dell’ingegnere Roberto Aloisio e i trekking che ha organizzato per divulgarne ancora di più la presenza anche la Rai vi ha dedicato un servizio.
Osserviamo pertanto come la pietra arrotondatasi, pur essa nel complesso una marmitta dei giganti per tipologia del fenomeno geologico, e qui battezzata l’Uovo del Drago, è riuscita a scavarsi anche essa la sua “pentola” nella roccia, ma ancor non tanto profonda come per la marmitta dei giganti di Torre Sant’Emiliano. Il termine marmitta infatti solitamente recipiente di cucina, più ampio di una grossa pentola, impiegato di solito per la preparazione del pasto in una comunità.
In compenso ho visto lì un grande levigato masso ovoidale incastonato sospeso tra due scogli come fosse stato sollevato e scagliato per lì incastrarsi ad opera di uno tsunami.
Volevo fotografare la marmitta dei giganti di Torre Sant’Emiliano per il concorso fotografico 2019 dei geositi di Puglia organizzato dall’ordine dei geologi, mancava una sua degna eloquente raffigurazione!
Ma in questi stessi giorni, anzi nello stesso giorno in cui cercavo la marmitta dei giganti tu indipendentemente, eppur per chissà quali coincidenze misteriose, hai scovato sulla stessa costa e poco più a Nord questo masso ancor più suggestivo poiché semiaffiora dalle acque, forse persino più grande, mentre quell’altro vi affonda del tutto, seppure di poco.
Manda Roberto assolutamente questa tua foto di oggi al concorso, è molto molto suggestiva, magari aggiustala un minimo in photoshop, e metti titolo:
 
“L’UOVO DEL DRAGO nella costa delle marmitte dei giganti!”
Otranto tra Punta Palascia e Torre Sant’Emiliano
 
Era di sicuro questa la magia che andavo cercando e che tu hai ben scovato ed impresso!
Grazie ancora!
Una foto che fa storia del nostro territorio!
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L’ ”Uovo del Drago” durante la mareggiata a Otranto del pomeriggio del 3 settembre 2020. Riprese di Roberto Aloisio:
La mareggiata a Otranto, il tratto di costa dove è presente l’ “Uovo del Drago”, pomeriggio del 3 settembre 2020. Riprese di Roberto Aloisio:

Il nostro mare in tutta la sua potenza..

Gepostet von Roberto Aloisio am Samstag, 3. Oktober 2020

Che luoghi asprissimi, luoghi da pescatori da scoglio dell’estremo e da Foche monache speriamo ancora: 

NEL MARE DEL SALENTO: ritornino le FOCHE MONACHE, (e No a trivellazioni, gasdotti, condotte di reflui, cemento, reti a…

Gepostet von Oreste Caroppo am Freitag, 13. Dezember 2013

settembre 2019 (e integrazioni successive)
  Oreste Caroppo

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