“Razzista è negare che le razze esistano!” – Riflessioni sul verbicidio anti-scientifico nel regime del mainstream occidentale

“Razzista è negare che le razze esistano!”

Riflessioni sul verbicidio anti-scientifico nel regime del mainstream occidentale

 

Le razze umane esistono e costituiscono una varietà naturale meravigliosa!

 

Le differenze etniche e razziali sono il sale dell’umanità,
come un arcobaleno è composto da più colori,
differenze che parlano di storia, di natura, di geografia,
differenze che non impediscono l’incontro e la fusione a testimonianza dell’appartenenza di tutti alla medesima specie Homo sapiens!

Quando qualcuno però pretende di vietare il sottolineare, accanto a ciò che è comune, anche ciò che è diverso, lì vi scorgo un subdolo tentativo di appiattimento culturale che rigetto!

Per questo mi piace dire:

“Le razze esistono!
Chi lo nega è razzista!”

Le razze esistono!Chi lo nega è razzista!

Publiée par Oreste Caroppo sur Lundi 28 janvier 2019

(Questo un mio post facebook del 29 gennaio 2019 che ha avuto grande partecipazione e dal quale ho tratto gran parte dei miei testi dai miei commenti qui ricopiati).

 

Chi nega le razze umane attaccando normalissime operazioni di classificazione delle differenze tra gli uomini per me ha grossi problemi di autocensura. Quando diciamo nero, giallo o bianco in riferimento alla pelle già si sta facendo una distinzione, questa distinzione è razziale che piaccia o meno, è così! Punto. E pazzesco è costringere per politically correct ad usare perifrasi o termini sostitutivi a razza. “Le razze esistono” è CLASSIFICATORIO, non discriminatorio, chi vi vede discrimine deve interrogarsi sul suo concetto profondo e sulle sue emozioni nei confronti del diverso, non pretendere che sia cancellato il concetto di razza dai vocabolari sol perché nel mondo c’è stato e c’è il razzismo che è concetto che ha significato diverso da quello di razza! Sarebbe come dire “perché esistono gli OMICIDI, cancelliamo dal vocabolario il termine HOMO”. Per cui chi, per combattere il razzismo, si pone nella posizione di combattere il concetto di razza dovrebbe fermarsi un attimo e riflettere se non sia davvero lui nel profondo ad avere problemi di accettazione della diversità razziale che è un fatto bello e interessante della Natura!

Una civiltà che nega le evidenze per politically correct è una sotto-civiltà in stato profondo di nevrosi!
 
Il mondo è bello perché è vario, e le razze si possono incrociare tra loro, ma esistono come le varie aree geografiche del Pianeta, e come se esistono, si vedono le differenze che consentono di riconoscere un caucasoide, da un negroide o da un mongoloide, è lapalissiano!
Human races according to Coon (collage). Sei individui delle cinque razze umane previste dalla classificazione elaborata da Carleton Stevens Coon (1904 – 1981) etnologo e antropologo statunitense. : congoide (uomo hausa), mongoloide, australoide (indigeno yali), mongoloide (sciamano dell’Amazzonia), caucasoide (islandese), capoide (boscimano). Tratta dal link: https://it.wikipedia.org/wiki/Razza_(categorizzazione_umana).
Io le diverse razze le vedo, colgo le sfumature, le diversità! E mi piace vederle!
W tutte le razze!
Abbasso il vile tentativo razzista nichilista di distruggere la bellezza e ricchezza della interfertile diversità razziale negando la palese diversità!
Ora pensate queste limpide idee ed esposizione dei fatti hanno sollevato indignazione su facebook, vedi i vari miei post qui linkati, da parte di chi ha definito discriminatorio delle altre razze dire che le
“LE RAZZE ESISTONO”,
quindi immagino anche dire
“L’ACQUA E’ TRASPARENTE”
potrebbe far gridare allo scandalo?
Citare i fatti ora è diventato discriminatorio nella civiltà occidentale?!
Mi hanno scritto addirittura “a che pro, che senso ha distinguere tra le persone la loro razza?”
La mia risposta: “Come che senso ha? Si chiama onestà intellettuale, e rifiuto delle nevrosi sociali!Vietami di usare i nomi per i diversi colori e ti scriverò un altro post sulla scia di questo!”
Mi accorsi di tale follia degradante verbicida in corso nell’ Italia di questi ultimi anni quando mi fu fatto notare da una perbenista che il termine “negro” che avevo usato con massima limpidità e senza volervi includere alcuna accezione denigratoria per indicare un nero africano sarebbe invece un termine denigratorio, ma perché? Se sono sinonimi nero e negro derivati dal latino “niger” “nigrum”?! Perché caricare un termine derivato dal latino, che indica il colore nero, usato per indicare il colore della pelle e da qui la persona nera di accezioni discriminatorie? Mi offenderei forse io se mi dicessero bianco o pallido? No!
Forse denigratorio allora chiamare il tipico vino salentino negramaro in tal modo, con questo suo nome tradizionale che viene dal latino: “nigrum merum” (vino nero), o dal latino “nigrum” più il greco “mavro” che vuol dire sempre nero?
Da lì capì insomma che non potevo permettere che la società depauperasse il mio lessico che è lessico dei padri, e iniziai a scrivere sull’argomento, costretto alla schiavitù della scrittura dal mio ritrovarmi a pensare diversamente dal grosso della massa umana circostante, o semplicemente dal ritrovarmi a pensare in una massa di non pensanti meri pappagalleschi ripetitori di strumentali paradigmi funzionali al neo-regime, mainstream assorbito acriticamente e persino da tali masse difeso come fosse frutto di un proprio o innato pensiero!
La classificazione è un dare un nome alle cose che esistono e ai concetti  distinguendoli sulla base delle loro peculiarità per comunicare tra noi la scoperta e conoscenza della realtà, altrimenti possiamo indicare qualunque cosa con il verso “uhh” “uhh” e basta certi di non capirci più! Oggi si vuole criminalizzare a priori l’atto stesso del tentare di classificare la realtà!
Addirittura si è oggi arrivati, per negare l’idea stessa dell’esistenza palese delle razze, ad affermare che oggi tale distinzione classificatoria degli uomini sia rifiutata dalla maggior parte degli studiosi con tanto di percentuali di sondaggi.
Sondaggio che mi è stato messo a commento su un mio post sull’esistenza delle razze umane per dimostrare che le razze umane non esiterebbero. Sondaggio accompagnato nel commento con questo testo: “Nel 2012 è stato condotto un sondaggio su un campione di 3286 partecipanti appartenenti alla American Anthropological Association, di cui il 82% composto da antropologi professionali e il 18% da studenti.
Il campione è composto da solo il 7.26% di scienziati di antropologia fisica e biologica, mentre il resto dei partecipanti è composto da antropologi culturali (37.28%), antropologi archeologici (12.36%), antropologi medici (8.49%), antropologi linguisti (3.90%) e altri.”
Senza entrare neppure nel discorso della verifica di quei numeri così commentavo sarcastico: “mo la scienza si fa con i sondaggi di opinione, e che è ? Come la fandonia del Global warming antropico che si cerca di fare passare a maggioranza?”
Galileo Galilei, aforisma: ”In questioni di scienza, l’autorità di mille non vale l’umile ragionare. Da un mio post facebook.
Provocatoriamente pertanto rispondevo: Chi le nega per me odia le differenze e cerca di nasconderle, ergo è uno che disprezza le razze che esistono (e non si può negare che esistano, è lapalissiano), dunque è razzista!
Questo concetto provocatoriamente lo avevo laconicamente ben espresso in questo mio post facebook del 16 gennaio 2018 che aveva richiamato e suscitato asprissimi attacchi come potete leggere nei commenti ad esso:

"Le razze umane non esistono"lo dice chi odia tanto le altre razze che per reprimer il suo odio deve convincersi che non esistano

Publiée par Oreste Caroppo sur Mardi 16 janvier 2018

 “Le razze umane non esistono”
lo dice chi odia tanto le altre razze che per reprimer il suo odio deve convincersi che non esistano
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Adesso diventa discriminatorio se in un modulo ti chiedono “di che razza sei?”.
E mi riferisco a questo fatto di cronaca “L’Asl (Azienda sanitaria locale) vuole sapere «la razza» degli alunni, poi si scusa: «Errore di traduzione»”, Bolzano 28 gennaio 2019, al link: https://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/alto_adige_razza_scuola-4261929.html
E son arrivati pure a scusarsi dicendo che è stato frutto della traduzione diretta dell’ inglese “race”, che discende proprio dal latino e vuol dire appunto razza, di un modulo usato per un sondaggio da sottoporre agli scolari!
Se mi chiedono di che razza sono mica mi offendo, scrivo “caucasico”, o altra denominazione o sottodenominazione stabilità per i salentini, presso i quali si perdono le origini dei miei parenti, dai filoni di studio dell’antropologia!
Io appartengo alla razza umana detta degli europoidi (o caucasoidi, sinonimo), se qualcuno lo considera offensivo magari si offende pure se gli dicono che è un animale della specie Homo sapiens a questo punto del paradosso in cui viviamo!
E da europoide italico salentino provo forte attrazione soprattutto per donne di etnie e razze diverse dalla mia, forse per un istinto exogamico evolutivo volto alla genesi di prole dal più variegato patrimonio genetico rispetto a quanto ottenibile dall’unione di partner appartenenti al medesimo gruppo ristretti a membri fortemente imparentati.
Mi ha fatto piacere dalle scoppiate discussioni in rete scoprire di non essere il solo a sentire l’esigenza di difesa della semantica. Non il solo a riconoscere la diversità umana con le sue caratteristiche geo-evolutive, tradizioni e valori, senza che questo voglia assolutamente implicare razzismi, ma anzi apprezzare la ricchezza della varietà umana!
L’ esistenza delle razze è un fatto dalle evidenze macroscopiche, poi si può cercare di trovare le razioni nella genetica, nell’epigenetica, nelle condizioni che determinano un certo fenotipo, ma non si può cercare nella genetica la smentita di un evidenza già assodata, non si può cercare nella genetica qualcosa per spiegare che pelle bianca, gialla o nera son la stessa cosa! Se non si capisce questo semplicemente non si sta interloquendo su basi razionali! E’ tutto qui! 
Il mio commento ad un sostenitore che le razze non esistono: Se chiami nero un nero e bianco un bianco li stai già distinguendo come razze diverse! Ma evidentemente per i mainstream soldiers dobbiamo usare il politically correct “diversamente colorati”. Mi auguro tu poi faccia obiezione di coscienza se ti costringono a spiegare l’arcobaleno ai bambini, o vorrai non parlar loro di fasce cromatiche “diversamente colorate” senza mai elencare i “discriminatori” nomi diversi dei colori dell’ iride!
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Su Facebook provocatoriamente taluni, alla mia dichiarazione “Razzista è negare che le razze esistano!”, qui riportata anche nel titolo di questa raccolta di testi, mi pongono domande retoriche di questo tipo: «Ma quale è la “razza” superiore e quella inferiore? Che necessità di distinguere gli uomini in base alla razza?»
Ecco una mia coerente risposta a questo tipo di domande ritenute provocatorie da parte degli autori: «Quanto si deve essere razzisti perché appena si sente la parola “razza” che descrive qualcosa che quotidianamente possiamo vedere oggi in una grande città multietnica occidentale, baleni alla mente di certi soggetti il concetto di “razza inferiore” e “razza superiore”? Benché se ne dicono avulsi, il razzismo è la prima cosa a cui pensano, che esprimono e scrivono appena sentono il termine razza. L’associazione di idee razza-razzismo per loro pare fisiologica e inscindibile! E questo va indagato nella loro psiche. E questo stiamo qui dipanando! Mi fa pensare questo ai più fanatici violenti omofobi che spesso si scoprono col tempo omosessuali, combattono all’esterno ciò che è presente e forte in loro ma che inizialmente non vogliono riconoscere a sé stessi.
Come se io, entrato in una fattoria con più specie animali o in un allevamento di cani con più razze canine, mi chiedessi quale è la razza superiore e quale è la razza inferiore, praticamente una categoria classificatoria questa del superiore e inferiore a cui non riesco a dare risposta, ogni razza ha le sue ragioni e pregi.
Semmai puoi chiedermi: “mediamente presso quali razze umane vedi ragazze che ti piacciono di più e dove meno”.
Ma questo concetto di inferiore e superiore è assai relativo e poco scientifico detto così in termini assoluti.O come fare a definire il leone specie superiore rispetto alla gazzella quando senza gazzelle il leone si estinguerebbe?!
Poi affermi che non si pone il problema di fare distinzioni, e ne deduco che per te è come se fare distinzioni volesse dire automaticamente giudicare gli uomini tra inferiori e superiori. Ma se per te non si pone nessun problema per me non ci sono problemi, puoi camminare dritto a velocità costante dove ci sono burroni o muri tanto non fa distinzioni, sarebbe discriminatorio nei confronti del rilievo terrestre. Basta però che non vieti agli altri di descrivere il mondo nel quale vivono.
In questi tempi in cui si parla tanto di razzismo e anti-razzismo
mi piace farvi riflettere sul relativismo culturale che ci obnubila il cervello nel giudizio delle cose.
 
Io affermo la necessità di combattere il tentativo portato avanti da alcune forze globaliste monopolizzanti, che stanno strumentalizzando la lotta al razzismo trasformandola nella lotta alla cultura umana col tentativo di censurare il solo parlare della ovvia naturalissima distinzione razziale tra uomini.
Forze che operano con grande macchina di propaganda e sguinzagliati mainstream soldiers analfabeti funzionari, con dispacci “pravda” quotidiani inviati a loro e da diffondere e usare nella loro caccia dialettica sui social network ai negazionisti dei paradigmi di sistema, perché essi non riescano a “compromettere” troppo, facendole riflettere criticamente, le masse che loro hanno sedato con tantissima propaganda, assuefacendole alla loro costruita visione della realtà.
 
Essi vedono, o presentano, la distinzione tra razze umane come se fosse essa stessa portatrice di un giudizio classificatorio tra razze superiori e razze inferiori, ma questa è l’ideologia di stampo nazista del ‘900, e nulla ha a che vedere con il limpido studio statistico delle differenze somatiche tra gruppi umani, studi che i nazismi hanno semmai strumentalizzato.
Un po’ come oggi la climatologia, che è una scienza, viene strumentalizzata e distorta a piacimento e affermato monopolio da chi vi ha costruito sopra di essa, – le stesse forze a ben vedere e talvolta gli stessi mainstream soldier -, a sua legittimazione di traballante verità, un impero di potere mondiale, inculcando nelle masse la paura nel fantomatico Global WARming antropico.
 
Ora combattere il relativismo culturale per avere una visione più scientifica della realtà permette anche di mostrare come una distinzione tra razza superiore e razza inferiore quando la si afferma è frutto del soggettivismo dell’autore, del suo egocentrismo e dunque di conseguenza razzi-centrismo! La distinzione ha un interesse relativo psicologico nell’analisi di chi la afferma, ma non un valore assoluto.
 
Così per mostrarvi il relativismo culturale vi faccio questo esempio: se vediamo un documentario antropologico del novecento, o pensiamo allo stile dei docu-film cult tipo “Mondo Cane“, restiamo disgustati dalla vista di sperduti villaggi che ostentano su pali all’ingresso dei loro gruppi di capanne crani in decomposizione di guerrieri valorosi in battaglie sconfitti negli scontri tribali, uccisi e decapitati! Trofei ostentati per intimorire eventuali malintenzionati aggressori.
Villaggi che diciamo, con giudizio poco critico, semplicemente di tribù troglodite primitive, come se quei comportamenti efferati non ci appartenessero e fossimo scevri da tanto orrore.
 
Ora però prestate attenzione agli stemmi nobiliari, cavallereschi, e civici dei vostri italici comuni, quanti non hanno in essi teste di moro?!
 
E cosa sono quelle teste di uomini dalla pelle nera mostrate di profilo nella bandiera della Sardegna?
Vedi questo articolo sul significato della bandiera sarda, al link: https://www.sardegna.com/it/blog/significato-bandiera-sarda/
Bandiera sarda
 
Raccontano di scontri efferati combattuti nel sud Europa contro invasori mori, saraceni, turchi, nei quali nei secoli passati di epoca medioevale e moderna i nostri avi si comportarono non molto diversamente da quelle tribù che oggi diciamo con distacco primitive troglodite, ora per reazioni di difesa, ora per azioni di offesa!»
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Unendo i puntini si scoprono alcuni paradigmi dell’ ideologia globalista monopolizzante, nascondere le differenze etnico-razziali, nascondere le differenze di genere gender, spaventare tutti con il fantomatico Global warming antropico del regime della Falsa ecologia, attaccare i negazionisti paragonandoli strumentalmente ai complottisti terrapiattisti, sostenere le tesi non sulla base delle evidenze che van nel verso opposto ai loro paradigmi ma adducendo che la maggior parte dei membri della comunità di studiosi sostiene quello, a maggioranza insomma, e meno male che quando serve sono loro ad affermare che la scienza non è democratica per imporre le loro decisioni a tutti anche con la forza vedi il caso delle iper vaccinazioni speculative coatte!
E’ impressionante capire, discutendo urbi et orbi con tutti su facebook senza censure, che le stesse forze che vogliono togliere dal vocabolario la parola razza umana sono quelle della propaganda pro vaccini coatti e pro terrore nel fantomatico Global warming antropico, se non lo avessi visto non ci crederei … ma non sono affatto meravigliato, essendo stato io che da tante osservazioni ho teorizzato che sono collegati nella stessa ideologia globalista monopolista: vaccini coatti, frode del Global warming e verbicidio della parola razza umana, aggiungo anche il gender che è verbicidio verso la categoria maschio e femmina, diciamo nuovamente un altro C.V.D.
Avviene uno strano paradosso, gli iconoclasti del concetto di razze umane (concetto classificatorio che non ha in sé alcun razzismo a priori, concetto che negarlo vorrebbe dire non aver onestà intellettuale), poi son in ecologismo dei falsi ecologisti razzisti e puristi verdi spietati, che riconosciute le razze ed ecotipi entro le medesime specie operano con forza e biocidi per evitare alcun loro rimescolamento, da sceriffi verdi. La mancanza di misura in campo umanistico si rispecchia in una mancanza di misura inversa in campo ecologista, e con conseguenti danni in uno e nell’altro campo.
Viceversa serve misura tanto in campo umanistico quanto in campo ecologista.
Vedi la mia posizione:
-) in ecologia riconosco l’esistenza delle possibili razze, varietà, subspecie, ecotipici e cultivar, ma affermo la necessità di vivere i pur possibili mescolamenti e le ibridazioni con saggezza naturalistica confidando nella selezione naturale e domestica artificiale, nelle leggi evoluzioniste, senza forzosi interventi umani repressivi eradicanti,
-) in campo umanistico non vedo perché censurare il lessico classificatorio razziale per gli uomini che non implica razzismi, tanto che io stesso son attratto da donne di altre razze ed etnie.
L’esercizio della misura in tutte le cose è fondamentale per l’uomo. La perdita della misura è perdita della saggezza e genera danni e mostruosità!  
“La misura è gran cosa” è una delle massime dei savi greci dell’antichità!
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Così rispondevo invece ad un commento che invitava a dare più importanza alla nazionalità che alla specie o razza: La differenza che c’è tra nazionalità e razza è la stessa che c’è tra una cartina geografica politica delle nazioni e quella fisica. Io ho sempre preferito studiare con attenzione le cartine fisiche, assai meno quelle politiche cui davo occhiate veloci a scuola e i cui confini cambiavano rapidamente ad ogni rivoluzione o guerra! Anche la carta grografica, ci insegna la geologia cambia, ma i suoi cambiamenti su scala temporale della vita dell’uomo sono assai più lenti, come lenta è stata l’ evoluzione che ha portato alle differenziazioni razziali tra gruppi umani pur sempre entro la stessa comune specie Homo sapiens.
Inoltre sono stati proprio i nazionalismi ottocenteschi con il loro carico di fanatismo che hanno visto una strumentale distorsione della scienza nel verso dell’affermazione dei razzismi, ovvero l’affermazione di una idealizzata purezza e superiorità della propria razza di appartenenza a fini ideologici strumentali di legittimazione etica della sottomissione e/o sterminio di altre razze pur sapendo che appartenevano alla comune specie umana, come mostra dall’unione sessuale maschio-femmina di razze diverse la nascita di prole fertile che amalgama le differenze razziali originali.
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A sostegno della assurda tesi volta a negare l’esistenza delle razze si riporta sovente la risposta che il fisico Albert Einstein di origini ebraiche avrebbe rivolto a chi li chiese di che razza fosse, ed egli rispose “umana”.
A coloro che hanno commentato con questo aneddoto così ho risposto: allora ha sbagliato nella risposta, se gli avessero chiesto “quale è la tua specie?” sarebbe stato corretto rispondere “umana”, o “Homo sapiens”, ma siccome gli han chiesto la razza non è stato precisissimo. Io rispondo a quella domanda “europoide”.
Certo all’epoca chi gliel’ha chiesto non lo faceva forse certo per gusto di conoscenza, e ci sta l’arguzia della sua sfuggente risposta.
Mi precisano quindi che non era una domanda fattagli da nazisti tedeschi, come avevo ipotizzato, ma che si tratta della risposta che egli scrisse alla voce “race” del modulo di ammissione negli Stati Uniti dove dunque non vi era neppure nessuna censura sul concetto così naturale e umano di razza!
Un’ amica mi ha chiesto il 29 gennaio 2019: “ma non pensi che stiamo vivendo gli stessi tempi vissuti da Einstein?”

La mia risposta:

Nei corsi e ricorsi storici di certo oggi siamo nel ritorno in auge delle destre!
Quando in un paese avanzano la DESTRE è perché negli anni precedenti le sinistre al governo hanno fatto errori-orrori! La colpa è tutta loro!
Quando poi di nuovo avanzano le SINISTRE è perché le destre al governo hanno fatto errori-orrori! La colpa è tutta loro!
(Dal mio post facebook)
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Da una famosa canzone del gruppo musicale salentino Sud Sound System, dal titolo “Le Radici ca tieni“, ricopio questi versi:
Se nu te scierri mai de le radici ca tieni
Rispetti puru quiddre de li paisi luntani
Se nu te scierri mai de du ede ca ssa ieni
Dai chiù valore a la cultura ca tieni
Simu salentini de lu munnu cittadini
Radicati a li messapi cu li greci e i bizantini
Uniti intra stu stile osce cu li giammaicani
Dimme tie de du ede ca ssa bieni
Se nu te scierri mai de le radici ca tieni
Rispetti puru quiddre de li paisi luntani
Se nu te scierri mai de du ede ca ieni
Dai chiù valore a la cultura ca tieni
Anche il luogo diverso di provenienza forgia evoluzionisticamente i gruppi umani, come la lingua distingueva i messapi da altri gruppi. Così come non trovo nulla di discriminatorio nel parlare di messapi o latini o fenici, e pure lì a cercare differenze genetiche si potrebbero addurre stesse ragioni per sostenere che tali differenze non son sostenibili o meno geneticamente, così io non vedo differenza nel dire che certe caratteristiche fisiche comuni evidenti permettono raggruppamenti razziali. Per me l’ostilità manifestata contro il concetto di razza nasce solo dalle politiche razziste che nel ‘900 hanno giudicato queste differenze in maniera discriminatoria, ma siccome per me non c’è discriminazione tra gruppi diversi io non sento il peso di quel pregiudizio fascista-nazista, e non voglio che per colpa loro mi debba censurare un concetto bello come tutto ciò che descrive la natura. Un africano è ben più di un finlandese adattato all’Africa e viceversa, vedi il discorso della sintesi delle vitamina D3, ergo ogni razza mostra il suo adattamento, questo adattamento anche e questa diversa storia si descrive con il concetto di razza che non nega nuovi adattamenti e nuovi mescolamenti!
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Con spunto questo articolo dal titolo “Gli antropologi contro le discriminazioni”, e ok, ma che poi aggiungeva questa affermazione che mi ha indignato “Le razze umane non esistono”, del 16 febbraio 2018, al link: https://www.repubblica.it/scienze/2018/02/16/news/antropologi_contro_le_discriminazioni_le_razze_umane_non_esistono_-189003779/?fbclid=IwAR0x0EY31gADnc2ZE8KlDG0npKwlGKlD1trsY3vo4JQLvqsmn38hT9BEhOQ
commentavo in questo modo:
Non mi capacito di questo calpestare concetti scientifici importanti e utili per classificare il mondo!
Annulliamo la tassonomia per il politically correct?
Non chiamiamo più un volpino volpino e un cane corso cane corso solo perché appartengono alla stessa specie pur essendo razze evidentemente diverse per non fare discriminazioni razziali tra loro?
E io di fronte ad una europea e ad una cinese/giapponese davvero non devo fare distinzioni? Davvero devo dire nessuna differenza di razza?
Perché, se io trovo alcune cinesi/giapponesi tipo ben più belle, nella loro tipicità, delle donne europee, non devo poter classificare quella tipicità sotto il concetto di razza?!
 
Aspetta, ma che sto dicendo, donne, maschi nella specie umana?! Ma allora son sessista, (e sì prendi la parola sesso, cosa naturalissima e bella, metti il suffisso -ismo e così lo negativizzi verbalmente e il gioco è fatto!), e sì sto facendo distinzioni di genere tra uomini, cavolo non ricordo cosa dice la “scienza” gender? Non esistono i generi sessuali …
 
scienza? No è pattume, come pattume offendere l’ antropologia calpestando un bellissimo concetto come quello di razza!
 
Ribadiamo che son sotto-concetti di specie, che la specie è quella dell’ Homo sapiens comune a tutte le razze umane, che tutte le razze son incrociabili tra loro e quindi dissolvibili, a contorni sfumati, ma rinunciare a concetti di una scienza antica e sempre confermata e confermabile per il politically correct di chi non sa distinguere scienza e politica no, non ci sto!
 
Siamo forse nell’antispecismo dell’animalismo più estremista e fanatico dilagato in un transumanesimo che chiamerà discriminazione parlare di specie uomo e specie pecora distintamente sol perché possibile, in laboratorio almeno, la creazione oggi di chimere tra più specie diverse?!
 
Mentre in Europa si afferma una ideologia ancor più pericolosa che al grido di specie esotica aliena in un folle purismo da neo razzismo verde vorrebbe speculativamente far fuori dall’ Europa 3000 specie circa di esseri viventi, come se il razzismo interrazziale tra uomini censurato in certi soggetti riesplodesse nei medesimi contro le altre specie con ogni scusa, ad esempio quella dei parassiti, o quella della loro zona di provenienza!
 
Indignato da chi getta via pagine di dizionario acriticamente ribadisco, teniamoci il concetto di razza che è utile e bello, e persino presente nella nostra non razzista saggia Costituzione italiana, da non avvilire ancora, e rigettiamo ogni razzismo discriminante che crea genocidi e biocidi, oggi anche contro altre specie viventi come nella falsa-ecologia!
 
Le razze son il sale dell’ umanità!
No all’olocausto verbale appiattente della nostra seria Costituzione e Scienza!
 
E con convinzione dico:
 
“Le razze umane non esistono”
lo dice chi odia tanto le altre razze che per reprimer il suo odio deve convincersi che non esistano.
 
(Da un mio post del 27 febbraio 2018 al link, vedi l’accesa discussione ad esso).
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Vergogna per quei falsi antropologici e falsi sociologi che hanno messo il politically correct davanti alla realtà lapalissiana! E c’è pure chi acriticamente da loro eco … invece di prenderli a fischiate!
Un dibattito che non dovrebbe neppure entrare in alcun consesso di antropologia, degno solo di diatribe teologiche del tipo quanti angeli possono trovar posto su un ago data la sua insensatezza scientifica. Se uno è nero e l’altro bianco e l’altro giallo questo delinea già una categorizzazione razziale buona suscettibile di migliore divisione e approfondimento. O sarebbero capaci di arrivare alla perifrasi del “diversamente colorato”, pur di non dire “di razze diverse” solo perché qualcuno ebbe in antipatia altre razze in passato.
Assai avvilente e antiscientifico che degli spacciatisi antropologici abbiano dissertato contro il concetto di razza. Io non lo tollerò e difendo la semantica scientifica e umana vera del linguaggio che è bene culturale e strumento fondamentale per comunicare il vero tra gli uomini, proprio per evitare poi storture logiche mostruose e pericolose in tutti i campi.
Se un “grandissimo” antropologo si è espresso contro il concetto di razza ciò da un lato getta una luce fosca sul soggetto come scienziato a tutto tondo, dall’altro in quel momento diventa lui stesso soggetto di studio dell’antropologia e della psicologia: “perché ha seguito il politically correct?”, “perché è arrivato a tal punto?”, “quali traumi?”, “quali interessi, magari anche politico accademici di carriera spiegano cotanta cecità?
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Per rimarcare poi anche l’importanza del territorio sulla forgiatura evoluzionista delle razze osservo come in botanica non a caso hanno aggiunto il concetto di ecotipo che meglio esprime l’ influenza del fattore geografico, che di certo poi non basta, vedi i negroidi che vivono in Africa e confrontali con i popoli precolombiani viventi pur a medesime latitudini.
Ceppo è un concetto che evidenzia soprattutto l’origine di provenienza.
Etnia un concetto che vede accomunati i suoi membri per la condivisione di elementi culturali e sociali comuni, comune religione, lingua, usi e costumi, istituzioni, ecc., eventualmente anche medesima razza. Questi elementi comuni come anche il vivere in medesimi territori fanno sì che siano più frequenti le unioni sessuali entro la medesima etnia con conseguente maggiore autoconservazione della stessa.
Cultura è la trasmissione del sapere, di usi e costumi, semmai il concetto di cultura lo puoi avvicinare a etnia, il concetto di razza che certo abbraccia anche etnia ma si concentra più su caratteristiche fisiche comuni statisticamente e diverse da razza a razza.
Visto che usiamo il termine specie anche per l’uomo, non vedo perché scandalizzarsi se anche per l’uomo si usa il termine razza che si usa per altre specie di mammiferi. Il termine etnia non è equivalente in tutto a quello di razza, vi possono essere etnie diverse con culture diverse ma appartenenti alla stessa razza, ad esempio cinesi e giapponesi.
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Di una cosa sono certo: le altre razze umane non si stanno facendo questa guerra suicida autodepauperante (e quindi confondente) avvilente alla semantica del proprio vocabolario che imperversa invece tra gli europoidi oggi!
Le costituzioni servono anche affinché quando in un paese si è smarrita quasi del tutto la saggezza è possibile andarla a ritrovare lì nelle parole dei padri costituenti, così nel caso della Costituzione Italiana addirittura nei primi articoli all’articolo 3 leggiamo che la Repubblica Italiana rifiuta per un principio etico di uguaglianza di discriminare le persone in base alla categoria del sesso, delle opinioni politiche, della religione, della razza, eccetera.
Costituzione Italiana (entrata in vigore il 1º gennaio 1948), Articolo 3

 

Ovviamente poiché una tale frase non afferma la non esistenza dei sessi o delle diverse opinioni politiche ho delle diverse religioni è possibile che i Padri costituenti neppure a fermassero la non esistenza delle razze umane altrimenti avrebbero anche potuto ribadirlo dato quanto già all’epoca del primo dopoguerra fosse scottante l’argomento ben più di oggi.
In questi ultimi anni addirittura si era affermato in Italia un movimento che in maniera assai disdicevole pretendeva che fosse cambiata la nostra Costituzione cancellando proprio il termine “razza” nell’articolo 3, praticamente un’operazione di suicidio culturale e di depauperazione della possibilità di fare scienza e comprendere la storia.
Ovviamente se fossero riusciti in tale intento avrebbero poi legittimato la richiesta da lì a poco dei sostenitori della teoria gender di cancellare anche il termine sesso, dato che questa teoria di grido mainstream persino politically correct considera discriminante distinguere le persone tra maschi e femmine, anche lì confondendo e forse comincio a pensare strategicamente la necessità di combattere socialmente il razzismo e l’omofobia con una intenzione da idiocrazia di appiattire e censurare la naturalissima istintiva e ovviamente necessario capacità di lettura del reale delle persone attraverso processi dicotomici e classificatori di ciò che pur nell’unità rappresenta diversità, con tutte le anche possibili sfumature di grigio tra bianco e nero.
Vedi anche questo mio post facebook del 5 febbraio 2018 e la accesa discussione ad esso:

Le razze son il sale dell' umanità!No all' olocausto verbale appiattente della nostra seria Costituzione e Scienza!

Publiée par Oreste Caroppo sur Lundi 5 février 2018

Le razze son il sale dell’ umanità!
No all’ olocausto verbale appiattente della nostra seria Costituzione e Scienza!
E in questa precipitazione da evitare nella idiocracy arriveremo a chi pretenderebbe di non distinguere più le cariche elettriche tra positive e negative affermando che sia in fisica sarebbe ciò discriminatorio nei confronti delle cariche di materia e antimateria pretendendo di definirle “diversamente cariche”, e poi anche discriminatorio distinguere in ottica tra bianco e nero!
Discriminatorio dare nomi diversi ai diversi colori dell’arcobaleno, per le cui fasce delle quali è consentito dire diversamente colorate ma che sarebbe reato discriminare affidando loro nomi diversi come rosso, arancione, giallo, verde, blu violetto e volendo anche indaco!
Arcobaleno

I colori dell’arcobaleno sono utili quando si parla del concetto di razza perché come si nota ai loro bordi anche le fasce cromatiche di colori nettamente diversi dell’arcobaleno sfumano uno nell’altro, ma non per questo qualcuno si sognerebbe oggi di affermare la necessità di evitare la distinzione dialettica verbale e fisica tra i colori, distinzione che poi si associa e trova anche suo ulteriore fondamento in una diversità fisicamente parlando di lunghezza d’onda dei fotoni componenti la luce, allo stesso modo è impossibile dire che siano identici i patrimoni genetici delle varie razze poiché in essi vi sono quelle istruzioni diverse che permettono al progetto uomo di acquisire sviluppandosi le sue caratteristiche tipiche del suo ceppo di origine e infatti un bambino africano cresciuto in Finlandia continua a manifestare le caratteristiche del suo ceppo e non quelle dell’ambiente razziale in cui cresce, e viceversa.
Questa follia la ritroviamo anche oggi nel falso animalismo con l’antispecismo, pensate tutte degenerazioni della stesso natura che rappresentano la patologia della nostra civiltà occidentale, ebbene questi fanatici pretendono che non si riconoscono le diversità tra gli animali sulla base della loro specie, cioè discriminatorio secondo loro dire che un leone è un leone e una gazzella è una gazzella.

E non è un caso che in questa solfa snaturante e antiscientifica in una sorta di folle “buddismo in salsa occidentale” gli antispecisti stiano avallando e operando per la sterilizzazione a tappeto delle specie al fine talvolta anche dichiarato di estinguerle come soluzione alle discriminazioni che si subiscono, nonché alle angherie da parte dell’altra specie dominante nei loro confronti, il loro divenuto evolutivamente superpredatore un ovvero l’uomo che le maltratta e sfrutta, anziché chiedere che tale sfruttamento avvenga e ecosostenibilmente senza estinguerle quindi come in una sorta di simbiosi tra le specie come di fatto oggi comunque sia avviene essi operano per cancellarle dalla Terra.

 

E così nella divenuta inciviltà occidentale l’antispecismo diventa de facto paradossalmente anti-specie, nel senso di un loro vero e proprio olocausto falso-caritatevole, (e parallelamente un certo anti-razzismo umano diventa anti-razze umane, ne afferma la censura del concetto di razza e forse opera anche in maniera forzata per un amalgamento migratorio volto ad un mescolamento atto a non riconoscere più la bellezza della differenza e di un più lento e naturale scambio genetico tra i vari gruppi umani grazie alle unioni sessuali interrazziali che sempre sono avvenute e tanto più oggi in un globo maggiormente interconnesso senza bisogno di forzature in tal senso).

Questo è un esempio delle degenerazioni dove può condurre l’ ideologica fanatica appiattente che io con forza combatto in tutti i campi e preventivamente quando possibile come in questo caso delle razze umane.
E così il folle antispecismo non combattuto da nessuno, che rinnega le distinzioni fatte tra specie dagli antichi come da Linneo sulla base dell’osservazione macroscopica, e che poi hanno trovato nel microscopico ovviamente ulteriori fondamenti e precisazioni, preso sottogamba dai saggi come da la più vasta opinione pubblica è arrivato a istituzionalizzare leggi assolutamente da IV Reich falso ecologista ad esempio per la sterilizzazione a tappeto di tutti i cani e di tutti i gatti possibili.

E così gli “antispecisti” sono diventati de facto “anti specie”, specicidi, operatori di biocidio olocaustico da “soluzione finale” contro gli animali e la vita che si perpetua di generazione in generazione tramite la riproduzione. Con ogni scusa compiono rastrellamenti, sequestrano gli animali, e li sterilizzano a tappeto, perché non rimanga nessuno integro, cosa vi ricorda tutto questo? Eppure sta avvenendo sotto i vostri occhi, qui in Italia e ora, con tanto di servizi in tv a sostegno di queste requisizioni che poi conducono alla sterilizzazione degli animali che si dice di aver salvato, eppure nessuno di voi vi sta prendendo coscienza e stigmatizzando tutto ciò, ma forse questo è già accaduto qualche decennio or sono e al posto degli animali vi erano gli uomini, e a nulla dunque stanno valendo davvero gli insegnamenti delle giornate della memoria, ma addirittura stanno portando ad accanirsi contro la scienza e i vocabolari anziché all’affermazione dell’importanza pur di ciò che è diversità che crea ricchezza nell’unità di visione non appiattente!

Pertanto tutto il materiale presentato per tentare di cancellare tutte queste naturali differenze nel bagaglio lessicale ereditato con la sua semantica dalle persone senza magari ricorrere al buon senso dell’aggiunta delle sfumature, materiale in termini di libri, persino spacciati studi e altri prodotti di propaganda si configura il più delle volte come mero ciarpame ideologico pseudoscientifico, pericoloso non per la sua forza razionale che non ha ma per il fatto che tanta gente vive in maniera acritica e questo in democrazia è sempre pericoloso!

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Ad un commentante insistente così rispondevo: puoi scrivere, c’è spazio, mi fa piacere, fino a domani mattina, ma fino a domani mattina sappi che non riuscirai a rendere il nero bianco e il bianco nero!
E sappi anche che se tu dovessi riuscire in questa alchemica operazione di cancellazione delle differenze nessuno leggerà ciò che hai scritto, perché è proprio grazie al contrasto del carattere sullo sfondo che comunichiamo le idee e descriviamo tra noi la realtà!
P.S.: puoi magari produrre un colore intermedio se hai la fortuna di incontrare una bella ragazza di colore diverso dal tuo che ti ami.
Negare i colori, che brutta cosa! Mondi per vite opache!
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Nero africano davanti la Cattedrale medioevale di Otranto, venditore ambulante, ”vu cumprà”, scatto dell’8 ‎giugno ‎2008, foto di Oreste Caroppo. Al mio post facebook al link.
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SIONISMO e ANTISIONISMO
 
Non si tratta qui di patteggiare e di essere sionisti o antisionisti, anche il sionismo va compreso antropologicamente come ogni cosa, e come ogni cosa trova le sue ragioni pulsionali nei gruppi umani che lo hanno eretto e lo conducono.
 
Ma al contempo è pulsione umana difendere la libertà di negare ogni verità proposta e tanto più imposta anche proprio per poterla in autonomo verificare! (E con questo mi riferisco alla mia presa di posizione contro le liberticide leggi contro il negazionismo storico, vedi in merito il mio post facebook del 3 maggio 2016, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10209567710139663 e immediatamente qui di seguito riportato).
 
Cerchiamo di approfondire le origini storiche delle cose.
Si paga forse una sbagliata scelta politica romana?
Perché i romani distrussero il Tempio di Re Salomone invece di convivere con gli ebrei in sincretismo religioso come erano soliti fare, non sempre certo vedi la distruzione di Cartagine?
Perché attuarono contro di loro la diaspora?
Perché se i cartaginesi persero identità etnica nel tempo, non così accadde con gli ebrei?
 
Correggete anche questi miei interrogativi dove imprecisi, ma cerchiamo di rispondere a queste domande, e a quesiti correlati.
(Rimando alla discussione in merito sul mio post facebook del 10 dicembre 2018, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10218077923609681)
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(Riporto di seguito il tesato dal mio post facebook del 3 maggio 2016, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10209567710139663, post cui rimando per leggere la ricca discussione)
Tremendo! In Parlamento vogliono varare leggi per dichiarare reato il negazionismo!
 
In matematica non si potrebbero più fare ragionamenti per assurdo negando la tesi che si dimostrerà vera alla fine del ragionamento!
 
Questi ammazzano la storiografia e la libertà di opinione.
A volte negare ciò che tutti danno per vero è fondamentale per trovare la verità vera!
 
Chi ama la verità vera non ha paura di chi la nega innanzitutto a sé stesso!
 
E se penso che questo si sta varando in Parlamento, nel tempio della parola, del logos, del ragionamento alla ricerca della verità, rabbrividisco !
 
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Ulteriori considerazioni
 
E chi nega Dio? Arrestiamo anche gli atei magari!
Uno può negare ciò che vuole purché non diffama certo.
Vietarlo non è etico o rispettoso, ma è un atto da regime totalitarista.
 
Chi nega lo sbarco americano statunitense sulla Luna, tra poco toccherà a loro!
 
È una cosa atrocemente medioevale, pericolosissima!
Così domani ci vieteranno di negare la bontà degli eserciti piemontesi contro i briganti ribelli del sud!
E così il Global warming con cui si legittimano le devastazioni speculative della Green Economy Industriale!
 
O peggio il verbo degli xylellisti!
 
Giordano Bruno ucciso una seconda volta oggi!
La libertà di pensiero è sacra, e non è libertà di azione!
 
Sarò sempre contro i sistemi di blindamento del mainstream quale esso sia!
 
E anzi proprio dove qualcuno vuole blindare, censurare, la curiosità dei saggi aumenta perché è lì che si cela il falso!
 
Chi ama la verità non censura certo, sa che non servirebbe a nulla!
 
Tentarono gli egizi la “Damnatio memoriae”, dopo la sua morte, del faraone Akenaton che tentò di imporre il monoteismo, la massima censura! L’effetto: è quello oggi uno dei faraoni più noti e affascinanti, e chissà anche da lì forse derivò il monoteismo ebraico e poi quello cristiano e gli altri monoteismi che spopolano nel mondo oggi.
Oggi la vera “Damnatio memoriae” la si vorrebbe imporre contro i negazionisti, non c’è modo più efficace per far pubblicità alle loro tesi! Io stesso, dopo tanto accanimento parlamentare, comincerò a chiedermi il perché e se la verità sta tutta da una sola parte a causa dello psicologico umano effetto censura!
 
Faranno ora i falò in piazza dei libri dei negazionisti, e questo sarebbe progresso e rispetto dell’uomo?!
 
Che schifo!
 
Chiunque non ha visto personalmente qualcosa deve avere il diritto di poter negare che quella cosa sia vera, e anche se l’ha vista deve poterla negare a sé stesso per cercare di capire se non è un sogno o un’ allucinazione, per approdare se vuole da solo con le sue ricerche alla verità. Vietare questo vuol dire imporre la fede in qualcosa (vera o falsa che possa essere).
Poi ci sono i reati di apologia, razzismo, diffamazione ecc. per difendere persone e memoria, dove starebbe il problema?!
 
Perché teme chi nega la sua parola solo il bugiardo non certo il giusto!
 
Di totalitario io vedo una legge che nega di poter negare qualcosa!
 
Poi se un bravo ricercatore storiografico scopre casi di esagerazioni pro propaganda in tempi militari ora che farà? Rischierà galera e carriera per la verità?
 
In Parlamento non si dovrebbero seguire umori e propaganda questa si populista ma ragionare con lucidità…valutando pro e contro di ogni legge.
 
Se esistesse in Italia ancora un barlume di intellighenzia, di seri accademici storiografici, questi denuncerebbero i pericoli intellettuali di un talmente incostituzionale “reato di negazionismo” da introdurre nel nostro codice, spiegherebbero che il filosofo Hegel ben capì e spiegò come storia e storiografia giungono ad una sintesi dallo scontro dialettico tra tesi e antitesi (la negazione della tesi – che oggi si vuol vietare!!!).
 
Orde di umorali ignoranti oggi invece portano a questo in Parlamento!
 
Certo solo del fatto che per lo spirito libero, in ogni epoca, l’ignoranza degli altri non lo turba, ma la accetta come un fatto di Natura.
 
Qui si discute di principi, e i principi son tutto ciò che conta davvero.
 
I crimini son crimini,
 
la libertà di pensiero e di ricerca storiografica altro argomento.
 
C’è già una caterva di reati utilizzabili a difesa contro chi oltraggia la memoria delle vittime della seconda guerra mondiale o che vorrebbe mettere su crimini analoghi ancora una volta,
 
ma qui si sta invadendo la libertà di pensiero e di critica storica che deve rimanere invece massimamente aperta.
 
Se qualcuno nega qualcosa, sia che sia una persona seria, un accademico o un libero ricercatore, sia che sia un fanatico, lo fa portando delle prove che tutti possono pesare e valutare se vere o false,
 
andare invece a vietare a quella persona di poter portare le sue prove e le sue idee interpretative di quelle, di poter esporre e condividere i risultati delle sue ricerche questo è assolutamente barbaro e assolutamente da regime ed io lo stigmatizzo senza se e senza ma!
 
Non è poi certo la censura del negazionismo il modo per rafforzare la memoria nella verità dei fatti storici, ma anzi è il modo migliore per far pensare alle nuove generazioni che vi sia qualche verità scomoda che si teme e si vuole nascondere!
 
Credo poi che chi davvero ne dovrebbe gioire di questa censura son i negazionisti! Ora si che i loro studi incuriosiscono le masse se un Parlamento si è mosso a maggioranza per mettere all’indice i loro testi, roba insomma da papi di tempi di inquisizione, e c’è pure chi gioisce di queste nuove cacce alle streghe!
 
La copia di un libro bruciato su un rogo non ha prezzo!
 
L’applicazione di questa legge porterebbe a riempire le carceri italiane di liberi pensatori, storiografi e fanatici!
 
E questa me la si definisce una legge seria e utile al paese?!
 
Ogni vittima di un tale trattamento statale diventerebbe un nobile martire!
 
Non sarebbe meglio investire denaro anziché nell’arresto di queste persone, nell’educazione pubblica, nella cultura, nella scuola seria che non impone verità ma fornisce solo le prove delle verità a cui ciascuno deve giungere poi da solo!?
Investire di più in delle riforme volte ad aumentare la solidarietà tra le persone, la mutua collaborazione?
 
Invece si riempiono le carceri con persone innocenti e semi-innocenti, che hanno comunque fatto valere e affermato il loro diritto innato alla libertà di pensiero e di opinione, per tener fuori invece i veri criminali che derubano e devastano il nostro Paese e la nostra Europa!
 
CHE VERGOGNA che tutto ciò avvenga con il plauso di masse acritiche semiaddormentate!
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Non servono leggi per affermare la verità che l’acqua è trasparente! Ma servono leggi perché si affermi che ciascuno possa verificare quella verità! Leggi per affermare “verità” non fanno altro che contribuire a gettare ancor più dubbi tra le coscienze sulle affermate “verità” in maniera coercitiva!
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LEGGI CONTRO IL NEGAZIONISMO: LEGGI DA IV REICH!

Mi batterò sempre perché sia permesso a tutti di avere dubbi su tutto, anche sul Sole che domani sorgerà finché non lo si rivedrà risorgere!

Chi è cresciuto a matematica sa che alcune delle più belle conquiste dell’ intelletto si son raggiunte ragionando per assurdo negando la tesi, per arrivare a dimostrare importanti teoremi, chi nega di negare è lui proprio lui il IV Reich biocida!

Chi è cresciuto invece a dogmi di mainstream semplicemente non è cresciuto!

Chi ha fiducia nella solidità delle sue certezze, quali esse siano, non vieta agli altri di negarle, ma li incoraggia socraticamente a metterle in discussione perché così anche gli altri possano giungere a non aver più dubbi su esse procedendo con ricerca e ragionamento!

(Dal mio post facebook del 19 novembre 2017, al link, cui rimando ai commenti per leggere le posizioni più tolleranti in materia assunte da facebook all’epoca sulla questione censura o meno contro i bollati “negazionisti”)

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Legge di Regime: VOGLIONO ASSASSINARE SOCRATE DI NUOVO!
Stavolta non permettiamolo!
E di nuovo far abiurare pubblicamente Galileo Galilei!

Non deve passare!

Vedi l’articolo del 16 febbraio 2017, dal titolo: Carcere contro fake news? Il filosofo italiano Diego Fusaro: “Legge liberticida. Siamo tutti la blogger di Cuba”, al link: https://www.intelligonews.it/zona-franca/articoli/16-febbraio-2017/56562/carcere-contro-fake-news-fusaro-legge-liberticida-siamo-tutti-la-blogger-di-cuba/

Già fui contrario alla legge contro il negazionismo sui crimini della seconda Guerra Mondiale, legge anti-libera storiografia, e quindi contro storiografia e pertanto contro la Scienza, ma pochi han colto il valore di quella fondamentale necessità di opposizione, perché la scusa paravento per far passare leggi inique e pericolose, oppressive, viene vista acriticamente dalle masse come se fosse tutto, lì il rispetto per la dignità delle vittime delle atroci barbarie, qui il rispetto delle persone contro le notizie “bufala” che le potrebbero riguardare, le “fake news” le chiamano nella lingua del neo-impero, l’inglese, [di fronte ad una Inghilterra che ha pure scelto democraticamente di abbandonare il resto politico d’Europa (leggi Brexit dall’ UE-Unione Europea)]!
Questa proposta di legge è l’apoteosi del liberticidio totalitaristico della libertà di pensiero ed espressione invece!

BISOGNA INDIGNARSI E FERMARLA ASSOLUTAMENTE!

Ogni parola qui espressa da questo filosofo in questo articolo è notevolissima in merito!

Bugie come quelle su cui si reggono le massime frodi pseudo scientifiche di regime, come quella della maxi frode Xylella, o del Global Warming antropico, o tante altre frodi falso-mediche farmacologiche, hanno il terrore della libertà di pensiero e informazione della gente che passa oggi da internet e che le sta democraticamente sgretolando!
Le bugie pseudo-scientifiche affermate come vere dalla loro propaganda, imposte da quelle frodi, formano un sostrato ideologico basilare strumentale, fondamentale al potere e controllo di quel regime!

Nessuno deve cercare di interrompere la costruttiva dialettica nella storia!

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In perfetto accordo con il contenuto di questo bel post:

Publiée par Oreste Caroppo sur Jeudi 31 janvier 2019

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Su Facebook si fa grande giusta ironia contro chi vorrebbe cancellare il concetto di razza per gli uomini, ecco un simpatico esempio:

Le razze non esistono, lo dice la Scienza, ma la farmacologia non lo sa: e su basi genetiche si resta metabolizzatori…

Publiée par Matt Martini sur Dimanche 13 mai 2018

“Scienza” termine dall’autore del post usato evidentemente in modo ironico per indicare la pseudo-scienza di  mainstream. Queste apparenti contraddizioni la dicono lunga sulla pseudoscienza del politically correct odierna!

Ma non solo la farmacologia sa che “su basi genetiche si resta metabolizzatori lenti o veloci di farmaci in base al gruppo razziale di provenienza”, come si scrive nel post sopra linkato, prendiamo anche questo articolo dal titolo “Ambulatorio di Dermatologia e Venereologia Etnica” in Italia, al link: http://areacomunicazione.policlinico.unina.it/33058-ambulatorio-di-dermatologia-e-venereologia-etnica-dal-4-aprile-attivo-al-policlinico-federico-ii/?fbclid=IwAR00-WP5MBsfbZeKnChpySY6bnDGYuqWFG9DILGe338lbgzynacRd_qps0w

E’ penoso vedere come nella medicina e nelle scienze più in generale, che devono giustamente avere ed hanno conoscenze specializzate per le differenze tra le varie razze umane, poi i medici per divulgare la possibilità di questi servizi specializzati differenziati devono fare attenzione oggi all’uso dei termini per non essere tacciati di razzismo dai mainstream soldiers che lo vedono sempre sotto l’uso della ovvia parola razza!
Pazzesco!

In ogni caso nascondendo sotto il termine “etnia” ritenuto più politically correct quello di “razza” che più si addice a differenze prettamente somatiche, dei medici qui scrivono: “essere nato da genitori con particolari caratteristiche biologiche determina la possibilità di esprimere sulla cute segni atipici di comuni dermatosi o acquisire dermopatie rare. Ciò implica la necessità dei medici di aggiornare il proprio approccio alla patologia dermatologica, il cui manifestarsi cambia in funzione delle diverse sfumature del colore della pelle non caucasica”.

Come ha detto con ironica eloquenza il logico matematico Giorgio Odifreddi: “Ok, vogliamo decidere di non usare più la parola razza per le razze umane e la vogliamo sostituire con la parola etnica, sebbene il termine razza è usato senza alcun antirazzismo anzi nella nostra Costituzione italiana? Va bene, ma poi non dobbiamo usarla neppure per gli animali, e allora dovremmo parlare di etnica del chihuahua, etnia della chianina, ecc., ma vedo che ciò vi fa giustamente sorridere … ” e quindi riflettere! Parafrasando da suo intervento in questo convegno:

Grandissimo intervento del logico matematico Giorgio Odifreddi: la logica contro lo squallore del politically correct di mainstream che vorrebbe cancellare il concetto di razza per gli uomini con la scusa dell’antirazzismo!

 

 

Se avessi sentito prima questo convegno mi sarei risparmiato i miei articoli sull’argomento, limitandomi a condividere questo intervento del matematico scienziato che prende a pesci in faccia gli pseudo-scienziati di mainstream! E racconta delle censure che ha avuto addirittura per la sua onestà di pensiero e “fede” alla logica nel suo ragionare sulla questione.

Odifreddi sbaraglia i 4 pseudo-antropologi di “le razze non esistono”
Il concetto di razza umana adesso potrebbe ostacolare i progetti del Piano Kalergi e quindi si assoldano 4 pseudo-antropologi per diffondere l’idea che le razze non esistono. Motivazione addotta? Non troverebbero su basi genetiche i fondamenti della diversità fenomenica evidente tra uomini di razze diverse! E che vuol dire? Che avete cercato male a livello genetico e dovete cercare di più, magari anche nell’epigenetica, ecc.
Poi non volete usare la parola “razza”? Ok ricorrete ai sinonimi, sottospecie, ecotipo, ecc. Etnia invece come concetto sì e no in termini di sinonimo di razza poiché include anche aspetti di tipo culturale e storico più che meramente fisici. Figurati se in una specie di mammifero trovano una popolazione con la plica mongolica (perché i cinesi hanno gli occhi a mandorla) e l’altra senza se non cacciano subito in ballo il concetto di subspecie con tanto di pubblicazione parlando di speciazione in corso possibile, e persino discussione se parlare di due specie diverse (cosa cui sono contrario come sono contrario nel caso delle razze umane di parlare di specie diverse se c’è interfertilità con prole fertile tra loro, perché c’è la buona regola della interfertilità che connota animali della stessa specie).
Sono proprio i meticciati fertili che mostrano che apparteniamo alla stessa specie, ma non che dimostrano che non esistono razze tra noi.
Definizione di ”razza” da un dizionario.
Affermare che non esistono razze sarebbe un attacco alla geografia, all’esistenza dei continenti, alla mancanza di grandi mezzi di spostamento in passato e quindi alla storia, e alla meravigliosa teoria darwinista teoria scientifica precisiamo prima che qualcuno se ne esca con teorie creazioniste cristiane.
Se asseriscono che le razze non esistono su base genetica semplicemente questi pseudo-genetisti o non sono dei bravi genetisti o truffano un po’ cambiando a piacimento le soglie della diversità genetica per parlare ora di razze diverse ora no!
La scienza e, tanto più nello specifico nel caso discusso, la genetica servono per spiegare fenomeni fisici.
L’esistenza delle razze è un fenomeno fisico, viene colto dai sensi.
La genetica la usi allora per dimostrare il perché si percepiscono delle differenze che si possono chiamare razziali tra abitanti umani di continenti diversi o talvolta dello stesso continente se molto vasto come nel caso dell’Eurasia.
Quindi anche se trovi una sola base azotata diversa, porti in trionfo la scoperta dicendo “ecco la causa a livello genetico”.
Tu invece che fai?
Introduci a convenzione una soglia di quantità di diversità genetica, e affermi che il non raggiungimento della tale agisce come a cancellare proprio quelle differenze razziali percepite fenomenicamente.
Ti rendi conto che con questo trucchetto che con la scienza non c’entra nulla un antispecista può con lo stesso diritto sognarsi di dimostrarti geneticamente che non esiste differenza tra un uomo e un cane o un maiale?
Questo è lo zerbinaggio al mainstream non scienza!
Non conoscenza, ma attacco alla conoscenza!
Contro l’addotrinamento di mainstream un po’ di sana cultura:
le tre principali razze umane
Poi figuriamoci il mainstream spera di cancellare oggi i concetti del genere maschio e femmine asserendo che neppure questi hanno basi biologiche, ma sarebbero solo costrutti sociali … e il cromosoma Y dove lo lasciano? Boh. Figuriamoci ora se possono accettare le tonalità cromatiche e le sfumature che sono previste nel concetto di razze umane!

Giù le mani dalle razze umane patrimonio dell’umanità!

 

Scimpanzé con Alopecia. Stupenda immagine a eloquente sostegno della stupenda teoria evoluzionista di base darwiniana! “Non discendiamo dalle scimmie, siamo scimmie; non proveniamo dai primati, siamo primati; gli scimpanzé sono i nostri più prossimi cugini viventi, non i nostri progenitori” (dal link).

 

E poiché della stessa solfa mainstream anti-darwinista e più in generale anti-naturalista pseudo-scientifica fa parte anche la sottocultura del vegan falso-green che nega la natura umana onnivora così importante per la diffusione dell’ uomo sul Pianeta qui un immagine da un mio post facebook sempre sullo scimpanzè:

 

Gli Scimpanzè mangiano talvolta anche altri primati.

 

2 commenti su ““Razzista è negare che le razze esistano!” – Riflessioni sul verbicidio anti-scientifico nel regime del mainstream occidentale

  • Aprile 4, 2021 alle 10:46 am
    Permalink

    Il tuo articolo espone quasi tutti gli argomenti, anche a supporto della logica, riassumendoli in modo eccellente…
    Soprattutto perchè associ l’argomento ad altre forme di confusione e ipocrisie oggi in espansione, tipiche della società odierna dove basta una cavolata fuoriuscita che subito rimbalza fragorosamente nello spazio virtuale di giornali e social, come nelle menti vuote prive di virtù e conoscenza o come nei pappagalli che non ragionano ma ripetono all’infinito.
    Amen

    Rispondi
    • Aprile 5, 2021 alle 5:38 am
      Permalink

      Grazie Tante!

      Rispondi

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