Lotta ai Virus = lotta all’Uomo! La lotta ai Virus come qualcosa da debellare del tutto potrebbe rivelarsi una lotta contro l’Uomo

LA LOTTA AI VIRUS COME QUALCOSA DA DEBELLARE DEL TUTTO POTREBBE RIVELARSI UNA LOTTA CONTRO L’UOMO

Rappresentazione artistica di Virus

Lotta ai Virus = lotta all’Uomo

La lotta ai Virus come qualcosa da debellare del tutto potrebbe rivelarsi una lotta contro l’Uomo, anzi è proprio così visto quanto nostro DNA è stato iniettato nel corso della nostra evoluzione proprio dai virus ed è oggi parte integrante del nostro genoma, anche parecchio, e trasmesso alla prole in tutti noi!
Leggi a tal fine con senso critico questo interessante articolo discernendo le scoperte interessanti dalle paure inculcate con dei “potrebbe”: “Quei virus in noi da milioni di anni – Circa 40 milioni di anni fa alcuni virus invasero il genoma degli antichi primati. DNA virale che condividiamo con alcune grandi scimmie. Gli studiosi fanno risalire il nostro DNA virale a 30-35 invasioni diverse.” al link: http://www.nationalgeographic.it/scienza/2015/02/05/news/quei_virus_in_noi_da_milioni_di_anni-2469406/?fbclid=IwAR1jWY2HwYJs1A56HAdO6Mm7AWI7ittM0SatTOlGJLBOAks2E_q6a8OYBR
Questo articolo linkato sopra non è più visibile,
linko allora questi altri due articoli
 
Magari oggi qualcuno si sogna di rimuoverlo quel DNA di origine virale per “prevenzione”, sarebbe un’antropo-amputazione genomica suicida!
 
E non credo sia spazzatura tutto quel DNA di provenienza virale, la natura non spreca energie inutilmente, la ricerca vera potrà chiarire in futuro la sua utilità, la sua ratio al netto di tutto!
 
Veder sempre e soltanto terrorismo quando si parla nei media oggi di virus, veder parlare di essi come fossero qualcosa fuori dall’ ordo naturalis, venuto fuori dal nulla come per generazione spontanea odierna, è a dir poco aberrante e iper pseudo-scientifico
 
non saggio e innaturalistico
vuoi vedere che è anche a fini economico-speculativi?!
 
A pensar male …
 
Volendo anche sposare la dialettica preda-predatore parassita-parassitato, e non quella della simbiosi, nel rapporto uomo-virus, resta sempre la non evidenziata strategia messa in atto dalla natura contro rischi, cambiamenti ambientali, accidenti e anche ciò che chiamiamo malattie indotte da organismi che ci parassitano: la riproduzione umana continua!
 
Se i topi pur presentando nelle vite dei singoli possibili problemi son sempre presenti e vivi, la loro specie si può dire che è sana nel complesso, e tale sanità è legata alla loro prolificità che dà opportunità anche statistica di trovare il modo anche genetico di superare una difficoltà, una insidia alla vita che dovesse manifestarsi.
E ciò vale per tutte le forme viventi, la vera cura contro ogni insidia, la principale strategia di sopravvivenza è la riproduzione!
 
Ed ecco quindi un apparente GROSSO PARADOSSO su cui riflettere: oggi nella favola pro-prevenzione dalla diffusione dei virus, presentata come evento nefasto alla vita dell’uomo, si scoraggia sovente quella sessualità tra gli uomini dagli esiti prolifici, cioè si impedisce la vera cura escogitata dalla vita per vivere nel tempo contro ogni avversità!
 
Oggi l’approccio, l’affabulazione nella in-civiltà occidentale, dominata da ideologia snaturanti, fatta nei confronti dei germi, (virus, batteri, ecc.), appare assai corrotta dall’enfasi terroristica annebbiante e sbilanciante che nasconde i meccanismi simbiosi,
(si pensi alla flora batterica intestinale la cui presenza è importantissima per la nostra vita,
o alle nostre stesse cellule eucarioti nate inglobando batteri – la bellissima accettata teoria dell’endosimbionte),
che da un lato castra la ricerca stessa che deve essere libera ma libera anche di avviare indagini non corrotte a monte da pregiudizi di sistema verso il giudizio dei fenomeni naturali,
dall’altro alimenta mega speculazioni!
Eppure persino i virus diversi possono collaborare tra loro (vedi questa ricerca di cui al link: https://www.focus.it/scienza/salute/anche-i-virus-hanno-una-vita-sociale),
figuriamoci se si deve escludere a priori nella storia evolutiva una collaborazione tra mammiferi e germi, virus inclusi!
2 dicembre 2018
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Riporto in aggiunta il testo di un mio post facebook del 21 febbraio 2020:
E SE “FEBBRAIO” FOSSE PROPRIO IL MESE DELLA “FEBBRE” ANCHE ETIMOLOGICAMENTE?
Rimando in merito per spunti di riflessione alla preliminare lettura di questo articolo:
Mentre imperversa una forse pure strumentalizzata interessata psicosi pandemica contro i poveri virus, in questi giorni è il caso del gridato Coronavirus 2019 scoperto nella città cinese di Wuhan,
mi chiedo se già nel nome di questo mese, FEBBRAIO, non vi sia un riferimento alla febbre, anche di quelle che normalmente chiamiamo influenze invernali,
(e non solo alle febbri malariche come invece si ritiene nell’articolo sopra linkato).
E se già questa tipica solita correlazione nel nostre zone temperate dell’Emisfero boreale tra il periodo e le febbri influenzali e raffreddori abbiano influenzato la scelta delle divinità e del loro nome venerate dai Romani in questo periodo?
 
Non è da escludere che questi stati influenzali, come il più banale raffreddore, siano connessi proprio ad un adattamento tissutale del corpo alle nuove condizioni climatiche stagionali, stati che vedono una collaborazione con alcuni virus e batteri, e non prioritariamente in essi una causa eziologica di quegli stati, da taluni giudicati come fastidiosi e/o come malattia. Ciò anche nel filone di ipotesi avanzato dal dottor Ryke Geerd Hamer che mi ha molto incuriosito per il suo approccio nuovo alla medicina.
 
Sui virus alcune considerazioni
Voglio prima capire pienamente la loro funzione evolutiva, poi tutto l’igiene possibile!
 
È davvero giusto ridimensionarli alla sola funzione ecologica di parassiti/predatori?
Non c’è solo la questione della mera attività di riduzione della popolazione tramite i virus colpendo soprattutto i più deboli, e lasciando così spazio e risorse ai più forti, il tutto di valenza evoluzionista,
ma sollevo anche la questione dell’importanza di comprendere il ruolo biologico dei virus più diretto nell’evoluzione,
e mi piacerebbe in merito sapere se con essi avvengono a volte in parte, ad esempio, transizioni di geni, o comunque di porzioni di DNA da una specie all’altra, che possono anche influenzare l’evoluzione di una specie.
Questa mia ipotesi non è assolutamente peregrina e trova grandi conferme, scopro, in quegli studi che si occupano del trasferimento genico orizzontale mediato anche da virus tra specie diverse; leggi l’articolo dal titolo:
E così tante altre domande.

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