L’IDEOLOGIA DEL FALSO ARCOBALENO (gender, vegan, woke, femminismo tossico, falso ecologismo, falso animalismo, ecc.) – conoscerla per combatterla!

L’IDEOLOGIA DEL FALSO ARCOBALENO

(gender, vegan, woke, femminismo tossico, falso ecologismo, falso animalismo, ecc.)
come nessuno mai prima d’ora ti ha permesso di capire e quindi combattere

Conoscerla per combatterla!

L’ideologia estinguente del falso arcobaleno – Immagine prodotta dalla IA su indicazioni di Oreste Caroppo.

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Partiamo dal testo di questo mio post facebook:

“Mi spieghi finalmente che cosa vuol dire davvero che sei antispecista?!
Sei contro l’esistenza delle specie?
Non vuoi che esistano specie viventi?
Sei pure contro la meravigliosa teoria di Darwin?”

Riporto quindi i miei commenti dalla discussione scaturita dal mio post:

Come infatti devo attaccare chi per muovere contro il razzismo arriva alla follia scientista di negare l’esistenza delle razze umane

idem rischiamo che chi vuol combattere lo specismo arrivi a combattere l’idea stessa dell’esistenza delle specie.

Di fatto chi vuol combattere il sessismo sta combattendo con l’ideologia gender contro l’esistenza dei due sessi per eliminarli.

Tutti questi estremismi moralisti woke guarda caso si presentano nelle stesse persone.

Questi antispecisti infatti vogliono che non nascano più esseri per combattere alla radice l’esistenza delle specie che porta allo specismo, cioè alla fine la guerra tra specie nella catena alimentare che causa sofferenza. Ergo sono impegnati in una eutanasia da ecatombe.

Capite allora che essi sono il MALE ASSOLUTO dipinto di bene arcobaleno 🌈 come mimetismo del male?

Tutti questi soggetti estremizzano eventi e atteggiamenti della dialettica degli opposti, specie contro specie (il leone che insegue e preda la gazzella, i parassiti che parassitano altre creature, ecc.), specie che sfrutta specie, maschio contro femmina (aspetti attaccati dal femminismo, il corteggiamento maschile demonizzato come “stalking”, ecc,), razza contro razza, etnia contro etnia, uomo contro uomo (il definito bullismo, la guerra, ecc.), essere di una specie contro un altro essere della stessa specie (gatti che lottano tra loro, gatta in calore che viene montata dal maschio gatto che le morde la collottola, ecc.) facendo vedere solo gli aspetti di sofferenza potenziale, trascurando sempre gli aspetti di piacere per uno o entrambi gli opposti della coppia dialettica. Odiano quindi la catena alimentare, l’evoluzionismo, l’accoppiamento sessuale etero, dove si manifesta tale dialettica che dà comunque in un do ut des vita a tutte le specie, e ad esse anche evoluzione. Non combattono contro eccessi dell’uomo ad esempio che rischiano di estinguere alcune specie, vogliono invece estinguere tutto. Una declinazione della “cancel culture“, espressione della medesima malsana ideologia, persino contro la fertilità e la vita!
Ma vogliono estinguere con forme cruelty free, eutanasia e sterilizzazione cosmica a tappeto con chimica farmacologica o anestesia chirurgica. Vogliono impedire pertanto qualsiasi forma di allevamento e sfruttamento degli animali anche se in forme bucoliche (demonizzando ad esempio in ogni modo qualsiasi macellazione, persino l’equitazione, ogni fiera con vendita di animali vivi, ogni tradizione che utilizza animali vivi anche se non vengono in alcun modo maltrattati, attaccano qualsiasi zoo bioparco con animali fertili quindi di importanza conservazionista a favore invece di speculativi lager ad animali tutti rigorosamente sterilizzati come i canili e i gattili del falso animalismo, i definiti santuari animalisti, i centri per animali bollati come non convenzionali, ecc.), vogliono pertanto impedire ogni inselvatichimento di animali domestici infatti lottano contro il randagismo che demonizzano in ogni modo, attraverso scuse falso animaliste, non vogliono la diffusione di specie esotiche con scuse di falso ecologismo (tanto da avallare il loro biocidio anche con gasazioni purché cruelty-free), e non vogliono neppure operazioni di reintroduzione in natura o ripopolamento con la scusa della violenza della caccia e tutte le altre ragioni di lotta preventiva alla sofferenza che abbiamo espresso.

CAPITE ALLORA che una parola chiave tutta questa in realtà unica ideologia è la lotta alla sofferenza.

Quindi capite che siamo nella ideologia del buddismo.

Il buddismo estremizza come fanno loro la percezione di sofferenza dalla realtà nell’individuo.

Il buddismo mira pertanto a far sì che gli esseri senzienti non si reincarnino più, loro credono nella metempsicosi delle anime, e credono di poterne sfuggire con un lavoro di detta crescita spirituale.
Sperano pertanto di sfuggire alla reincarnazione nella realtà per un completo annientamento nel cosiddetto Nirvana, un non esistente nulla assoluto.

Grosso modo questo Nirvana coincide con ciò che è al di là del simbolico Ponte dell’Arcobaleno che come metafora della morte ed estinzione compare nell’ideologia occidentale contemporanea del falso animalismo.

 

La leggenda animalista del Ponte dell’Arcobaleno che attraverserebbero le anime degli animali dopo la morte per allontanarsi dalla dimensione terrena materiale connotata dal rischio di sofferenza e sfruttamento.

 

Questa ideologia che stiamo smascherando come sorta di “efferato sanguinario Buddismo in salsa occidentale” vuole invece completamente impedire la reincarnazione facendo sì che non ci siano più corpi vivi nella realtà.

Non a caso le occidentali e occidentali anche maschi che aderiscono a questa ideologia odierna del male assoluto mascherata sempre dal povero simbolo strumentalizzato e mistificato dell’arcobaleno sono infarciti di un uso scimmiottante di concetti e termini delle filosofie orientali buddiste confluiti nel New Age, come ad esempio il concetto di karma di cui fanno appunto un uso strumentale utilizzandolo per attaccare chi per vivere sfrutta altri esseri, ad esempio l’uomo che mangia carne di altri animali, non rendendosi conto che nella biosfera anche chi sfrutta è comunque sfruttato, ad esempio l’anidride carbonica CO2 emessa dal leone in più durante la sua corsa predatoria, o dall’uomo che respira mentre macella un animale che ha catturato, è sfruttata dalle piante per crescere con la fotosintesi clorofilliana.

La snatura di male assoluto degli aderenti a questa ideologia del falso arcobaleno, che è falso animalismo, falsa ecologia, falso moralismo, falsa carità, si evidenzia anche nella identificazione fortemente presente nelle false animaliste sterilizzatrici con la figura della strega più nera che appunto nella tradizione fiabesca uccide neonati e toglie la fertilità. E capite allora perché questa ideologia del falso arcobaleno sotto manifesti femministi che sono manifesti di attacco in realtà al femminile e al maschile insieme persegue assolutamente la “cultura” della morte dell’aborto senza il minimo pensiero.

Strega nera falso animalista occidentale – immagine elaborata da IA (Intelligenza Artificiale) sulla base delle indicazioni di Oreste Caroppo.

 

Meme sugli orrori del Falso animalismo.

 

La sterilizzazione estingue ed ammala intrinsecamente l’animale – immagine elaborata dalla IA sulla base delle indicazioni di Oreste Caroppo.

 

Compresa nel profondo l’ideologia del falso arcobaleno come lotta preventiva ad ogni possibile sofferenza, quindi come “buddismo in salsa occidentale”, “buddismo da soluzione finale” praticamente, potete comprendere come mai i suoi aderenti agiscono con la scusa dell’ “aiuto”, la maschera della declinazione di “amore” e di “civiltà”, contro esseri che loro considerano senzienti, cioè capaci di provare dolore, per estinguerli, e via via che gli studi scientifici mostrano per altre creature, ad esempio oggi a livello botanico, una capacità di percezione, (ovviamente ovvia) anche nelle creature vegetali, si incrementa il numero di specie che questi operatori del male assoluto, questi professionisti del biocidio, questi volontari dell’apocalisse artificiale, questi animazzisti (e de facto razzisti puristi verdi, persino bioxenofobi), intenderanno estinguere se prima la loro stessa ideologia applicata non avrà portato alla loro medesima estinzione artificiale.
Nell’applicazione delle loro varie scuse e il loro contrario pur di perseguire il loro vero obiettivo di fondo (sorta di ecpirosi cosmica sterilizzante) potranno apparire persino come puristi verdi quando lottano contro gli ibridi, ad esempio gli ibridi di lupo e cane, come se volessero perseguire una certa purezza del lupo, ma in realtà è una scusa perché la purezza del lupo è comunque garantita dalla selezione naturale come la natura del cane e preservata dalla selezione artificiale dell’allevamento accanto all’uomo, e cane e lupo appartengono alla stessa specie.
Scuse scientiste, nel mentre invece vogliono poter così estinguere quante più creature possibile. Quando avallano lo sterminio ad esempio in Italia di esotici naturalizzati come procioni o nutrie con la sterilizzazione o degli scoiattoli grigi con trappole e gasazione appaiono come sodali dei bioxenofobi falso-green a difesa di specie autoctone, in realtà è l’ennesima scusa per poter estinguere creature.
Appoggiano anche lo sterminio di creature con la scusa del sovrappopolamento, ad esempio contro autoctoni colombi, purché tramite sterilizzazione detta da loro cruelty-free come con il pastone con il “vaccino” anticoncezionale dentro.
Non si oppongono alla derattizzazione affermando l’importanza dei ratti nella catena alimentare, ma chiedono anche in questo caso la sterilizzazione dei ratti per estinguerli in tal modo senza sofferenza.

 

“REINTRODURRE i RATTI e fertili dove ridotti o estinti con i veleni”
Dove e quando vedremo questo
sarà il segno della sconfitta della sottocultura scientista della Falsa ecologia!
I ratti e topi in ambienti antropizzati poi devono essere contenuti dai gatti domestici fertili e liberi di spostarsi dove vogliono, non estinti (né sterminati, né sterilizzati). Discorso di non estinzione artificiale che deve inglobare ogni specie e varietà vivente domestica selvatica autoctona o esotica che sia.

E potete, compresa la loro radice del male, smascherare voi stessi ora tutte le loro scuse e le loro opere nerissime!

 

Ora potete trovare il filo comune con il simbolo dell’arcobaleno strumentalizzato nella frode del Covid con lo slogan “Andrà tutto bene” per spingere alla mortifera ammorbane vaccinazione di massa … stesso simbolo dei cortei gender guarda caso.

Arcobaleno fatto disegnare dal Sistema di potere ai bambini nella frode del Covid in Italia, Regno Unito, ecc. con lo slogan hashtag “Andrà tutto bene”.

 

Inizialmente l’arcobaleno è stato assurto a simbolo di movimenti pacifisti, ma la degenerazione avvenuta rischia di portare ad un falso pacifismo che in nome  della fine della violenza delle guerre agogna la fine estinguente dell’umanità …

 

L’arcobaleno, pertanto, uno dei più bei simboli della cultura umana ispirato dalla Natura così impunemente strumentalizzato e mistificato da cotanti operatori del male. Un simbolo da ribonificare con ogni impegno e strappare a tanto degrado!

Testi superiori tratti dal post facebook qui linkato

 

APPENDICE

PERSINO LA SCUSA FALSO CONSERVAZIONISTA DI AIUTARE LE SPECIE AUTOCTONE PER UCCIDERE IL VIVENTE

Riporto da un mio post facebook il suo testo:

 

OK MA TU DIMMI QUALI SAREBBERO I FRUTTI E I SEMI DI PIANTE IPERAUTOCTONE DI CUI CI NUTRIAMO IN SALENTO E CHE IN SALENTO OGGI VENGONO COLTIVATE …
DAI STO ASPETTANDO

BASTA NEGATIVISMO!

Sto proponendo di piantare qualcuno in più di Pini di Bunya (Araucaria bidwillii) rispetto a quelli già presenti in provincia di Lecce e anche di dimensioni questi monumentali e della cui esistenza ho appreso grazie ai libri sugli alberi monumentali del Salento che si trovano nelle nostre librerie.

 

 

Perché sono interessato a questo?
Semplicemente perché questi alberi mi piacciono ecco questa è la mia risposta principale. Se mi piacciono il mio inconscio collegato alla natura ci avrà le sue ragioni che magari è interessante approfondire.
Poi perché mi piace aver scoperto che questa pianta in alcune zone del Salento cresce molto bene e quindi la considero una pianta che ce l’ha fatta in termini evoluzionisti favoriti dall’uomo che fa sempre parte della natura e quindi promettente per vivere nel nostro territorio a mio avviso troppo desertificato dall’uomo.
Poi perché produce dei semi grossi commestibili che sanno di castagna e pinolo insieme. Quindi anche di un certo interesse economico e per la food forest. Già un albero produce da anni e anni questi semi a Casarano in un giardino storico e i bambini del posto li mangiavano, esattamente come fanno per questa pianta autoctona dell’Australia gli aborigeni australiani. La specie è dioica, quindi basta anche una sola pianta per produrre semi fertili.
Quindi perché mi piace l’idea che produca dei coni (delle pigne) da Guinness dei primati,
quindi una meraviglia della natura, e a me piace ciò che è natura e ciò che è biodiversità senza steccati di demonizzazione razzista o purista verde.

Pertanto a chi mi ha detto che devo piantare e mangiare solo piante autoctone chiedo retoricamente:

E quali sarebbero le specie autoctone coltivate in Salento che tu mangi? Fammi l’elenco di tutte esse e poi una per una mi faccio una risata e ti racconto in che epoca è arrivata qui da noi tramite l’uomo.

Una certa ideologia contemporanea vorrebbe invece che si piantassero solo piante autoctone.

Che poi a ben vedere le piante autoctone sono piante invasive nel territorio nel quale sono giunte molti secoli or sono o anche già prima dell’arrivo dell’uomo.

Ma prendiamo per buona la definizione di specie autoctona, premettendo che è sempre un concetto molto relativo, allora chiedo a questi che non vorrebbero piantare altri Pini di Bunya rispetto a quelli già presenti:

E quali sarebbero le specie autoctone coltivate in Salento che tu mangi? Fammi l’elenco e poi una ad una mi faccio una risata e ti racconto in che epoca è arrivata qui.

Quindi prima vinci la tua guerra personale contro le esotiche come albicocche, i melograni, il pesco, l’avocado, le banane, i loti, il kiwi, il kako, limoni, mandarini vari, aranci, la feijoa, ecc. ecc. poi dopo che avrai fatto estirpare tutti loro passa alla tua guerra contro queste araucarie!

Direi che devi partire dalle piante che ci sono più in abbondanza.

P.s.: in questa tua guerra Io sono sul fronte opposto!

A me non fanno paura queste Araucarie! Pigne mature in testa a parte, ma per quello basta piantarle nei punti giusti.

Sarebbe bello un boschetto produttivo di queste Araucarie in Salento.
Del resto piantiamo il mango, l’avocado, e abbiamo le città piene di palme americane, le coste piene di australiani eucalipti.

La coltivazione del noce pecan si è dimostrata di gran successo in Salento. E idem potrebbe essere per il Pino di Bunya in certe zone

E queste Araucarie (Pino di Bunya) hanno raggiunto dimensioni enormi a Casarano e Taurisano.

Per le autoctone il mio impegno è chiedere anche di reintrodurre quelle che l’uomo ha estinto negli ultimi secoli; operando per la RINATURALIZZAZIONE decementificando e vietando pesticidi anche, con moratoria della caccia. Ma senza intralciare quella che è la naturalizzazione spontanea!

Ma nessuno vuole reintrodurre nulla pare, e va di moda lo sterminio delle esotiche naturalizzate. Mentre per me esse rappresentano un valore aggiunto!
Inoltre esse rappresentano una garanzia conservazionista semmai dovessero estinguersi nei loro territori d’origine.

Per fortuna lupi e cinghiali almeno son tornati da soli in Salento negli ultimi anni o i cinghiali grazie ai cacciatori che son gli unici che un po’ ripopolano paradossalmente e dovrebbero a questo punto reintrodurre di più.

Queste Araucarie Bunya poi in Salento hanno una suggestione naturalistica in più dati i fossili di piante del Cretaceo loro antiche parenti scoperti dalla paleobotanica proprio in territorio salentino.

Che dire ogni epoca ha i suoi fanatismi da riconoscere e fermare.
Se in epoca positivista si faceva a gara per scoprire nuove specie da introdurre e magari anche sfruttare, riempiendo così giardini gentilizi, con vanto di rarità, e orti botanici scientifici, oggi è il contrario.

Però se quell’atteggiamento di quell’epoca fu chiamato “positivismo”, quello di oggi non possiamo che definirlo: “NEGATIVISMO”!

 

Inoltre riporto da un altro mio post facebook:

CHI APPOGGIA IN MANIERA ACRITICA IL RAZZISMO VERDE
non deve dimenticare che nel dibattito stupido di attribuzione di un valore differente tra specie autoctone e specie alloctone ci era finita in passato anche la nostra stessa quercia vallonea con il suo esemplare monumentale di Tricase, la Quercia dei Cento Cavalieri, definita da taluni alloctona, da altri autoctona.
Idem pertanto per la grande Vallonea di Corigliano d’Otranto.
Quindi prima di sollevare la scure contro il povero demonizzato bellissimo Ailanto, pensate un attimo che uccidendo quell’albero magari con il razzismo verde state appoggiando chi potrebbe persino affermare fanaticamente la necessità di eliminare dalla provincia di Lecce le Querce vallonee e dalla provincia di Brindisi le altrettanto caratteristiche Querce da sughero ritenendo queste ultime pure alloctone.

 

PER APPROFONDIRE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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