W I PROCIONI NATURALIZZATISI IN EUROPA – ITALIA INCLUSA! Evento da festeggiare, non da ostacolare e combattere, “Natura lo vult”!

W I PROCIONI BEN NATURALIZZATISI E IN DIFFUSIONE IN EUROPA – ITALIA INCLUSA!

Evento da festeggiare, non da ostacolare e combattere, “Natura lo vult“!

Aiutiamo
l’ ORSETTO LAVATORE PROCIONE
meraviglia della Natura giunta in Italia
ma il professionismo del biocidio animazzista vi ha programmato piani di speculativo eradicante sterminio e/o cattura e lucrosa detenzione e probabilmente anche sterilizzazione, tutto a fondi pubblici persino!

Cucciolo di Procione (Procyon lotor).

 

Ergo se ne avvistate, sì gioite, documentate a reti di veri naturalisti amanti della biodiversità e delle sue dinamiche autoctone-alloctone, divulgate certo è sempre importante, ma attenti a prenderlo o segnalarlo a vari soggetti che pur si dicon “preposti”, o a segnalar loro subito il luogo esatto o peggio portarlo ad essi! Diverreste complici ignari della sua fine-sterilizzazione e di certo della fine della sua libertà, avallando una speculazione e trasformando quella bellezza di intelligentissima e simpatica biodiversità pure in un costo per lo stato. Vi diranno certamente che starà “bene” nelle loro mani, non ascoltateli!
Oggi è così fortemente compromesso il nostro socio-sistema intorno al rapporto con questa specie e altre che il non fare nulla a volte vale più del fare qualcosa, vale sempre la prima legge del pronto soccorso che dice in latino “primum non nocere“, che significa innanzitutto non nuocere, non fare nulla se non sai che fare e il tuo agire può peggiorare le cose!!!
Questo malo andazzo nella considerazione e quindi nella gestione di queste presenze va pertanto normativamente cambiato a livello parlamentare e regionale, ma intanto conoscenza scientifica e prudenza son fondamentali per non crear danni alla specie, a questa e alle altre!

“Sulla base dei fossili trovati in Francia e in Germania, possiamo affermare che i primi membri della famiglia dei Procionidi vivevano in Europa nel tardo Oligocene, circa 25 milioni di anni fa” (estratto dall’ enciclopedia online Wikipedia, voce “Procione-Orsetto lavatore”).

E oggi questo “ritorno” dei procionidi in Europa, ad opera dell’ uomo parrebbe, dal Nord America dove questa specie vive. In Italia si sta diffondendo soprattutto sui suoi piedi. Una grande sua presenza pare vi sia in Germania dove la specie fu introdotta in natura nella prima metà del secolo ‘900 per progetti di rinaturalizzazione volti ad arricchire la fauna selvatica guardando al passato dell’ ecozona olartica di cui anche l’ Italia fa parte. I procioni son giunti pare dalla Germania oggi in Italia, ma forse anche con contributi da esemplari sfuggiti-liberati qui allevati.
Avvistamenti recenti già pare nel centro Italia, ma non mancherà certamente di scendere a sud se lo si permetterà!

Per la loro presenza in Germania vedi l’articolo del 21 ottobre 2002 al link: https://www.focus.it/ambiente/animali/i-procioni-invadono-la-germania?fbclid=IwAR3IJOBfKACmeMaYkvw_c6qUCsDr5D9bVGykPpk_2t8v6HVpVuTkihLH97c)

Per il loro arrivo in Spagna vedi l’articolo del 9 giugno 2009 al link: : https://viviendoisephanim.blogspot.com/2009/06/una-nueva-especie-invasora-el-mapache.html?fbclid=IwAR2tBGX0Qmy8DnmEnHYCyntt4R3Id1vNRU_pWiu1Vz0YPYVwWRG6F3-R2zA

Articoli sempre dipinti di mala falsa-ecologia della demonizzazione da razzismo verde.

Ma guardate come il Procione in Europa sta diffondendo dappertutto, in Spagna ad esempio anche, ma i professionisti del biocidio nostrani tendono a dar l’idea che sia scappato da qualche gabbietta in loco ora.
Nascondono fenomeni estesi natural-antropici per mantenere in piedi le loro ideologie di biocidio queste sì estese ahinoi a livello oggi internazionale nella falsa-ecologia!

Come conseguenza dell’ attività di taluni capaci, per distinguersi e farsi notare, solo di criticare scelte di gestione faunistica passate, e di mire speculative varie, tanto si è affermata oggi la brutta moda anti-esotiche vogliosa di togliere, uccidere, sradicare e avvelenare nel verso della creazione del “deserto artificiale da razzismo verde”, che non si è certo perso tempo nel montare una campagna demonizzante ingiusta contro questi Orsetti lavatori. Il cliché il solito, accusarli di ogni danno e nefandezza contro l’ ecosistema (?), e se non basta li si dice portatori di parassiti, (quale animale non ne ha, Homo sapiens incluso?!), e pericolo per trasmissione di malattie. E meno male che taluni lo han come animale domestico e che suoi antenati e parenti tassonomici pur già vissero in Europa!

Credo che si debba spezzare questa faciloneria al biocidio facile, e procedere nel verso dell’ ecologia scientifica che aggiunge ciò che l’ uomo ha tolto.
Ad esempio la Lince nel centro e sud Italia scomparsa da pochi decenni ad opera dell’ uomo, e che va reintrodotta con piani di ripopolamento-rinaturalizzazione e ricostruzione di habitat, (come stan facendo gli iberici per le loro Linci), e il Procione orsetto lavatore, a quel punto, che diventi una sua preda, come preda è in nord America per i felini più grandi, ma no a questi vili biocidi con fine estinguente territorialmente di specie per mano antropica … se qualche specie avesse imposto all’ uomo di non diffondersi sulla terra, oggi non saremmo qui neppure a leggere!
RIFLETTIAMOCI!

Procyon lotor

 

A causa dello strisciante animazzismo pseudo-scientifico usurpatore di cattedre e ancorato a poltrone, poltrisce ogni politica vera e ampia di rinaturalizzazione in Italia, bloccata nello sforzo miope ed anti-naturalistico di fossilizzare lo status quo già così avvilito dall’ uomo nei millenni, mentre in Europa si procede al reWilding, (al rinselvatichimento traducendo dall’ inglese), con fondi privati e pubblici, e anche dell’ Unione Europea UE a tal fine; si sta procedendo così alla reintroduzione del Bisonte europeo, del Castoro euroasiatico, ecc., anche dove scomparsi da diversi millenni e secoli, come quelli stessi animali scomparvero dall’ Italia, il Bisonte e il Castoro, rispettivamente millenni e secoli orsono, per mano dell’ uomo indubbiamente, ma qui in Italia neppure a parlarne, “eresia” reintrodurli per questa forma mentis da scacciare e debellare, che sta facendo perdere tanto tempo all’ Italia, irretita in una avvilente “ecologia della povertà” e del perseguito impoverimento speculativo contro le esotiche, che spesso son ritorni anche dopo ere geologiche di assenza (vedi piante in Europa come l’ Ailanto, la Sequoia sempreverde, il Ginkgo biloba, il Loto d’ acqua indiano, ecc.), e comunque sempre narrazione di una storia naturale e umana viva da preservare! Una ricchezza di biodiversità ma anche alimentare per l’ uomo e più in generale economica (prendi ad esempio il Fico d’ India nel sud Italia) da non perdere!
Una follia che si accanisce persino nei fatti ed esiti contro le specie domestiche con ogni falsa scusa possibile ed il suo contrario alla bisogna, persino contro cani e gatti con conseguenti immensi scompensi ecosistemici, basti pensare all’equilibrio preda-predatore gatto-topo, o ai cani semi-liberi importanti poiché tengono lontani da gregge e borghi lupi, cinghiali e orsi, senza che si esacerbi pertanto il rapporto uomo-selvatici dannoso per questi ultimi; animali domestici che son fondamentali echi genetici, scrigni delle specie selvatiche loro antenate che pur sempre in vari modi si possono da esse recuperare con processi selettivi naturali e artificiali e di rinselvatichimento, e che invece oggi si discriminano e si tende a sterilizzare e quasi estinguere, con danneggiamento anche del loro preziosissimo patrimonio di razze create dall’ uomo nel tempo.
Di fronte a questo radicatosi male animazzista capace solo di inquinare e frenare la politica, di criticare ogni passato e presente intervento volto a ridare vita al territorio depauperato, di porre infinità di pastoie pseudo-scientifiche tecniche ed economiche contro le rinaturalizzazioni di rewilding, senza quei criticati interventi, nei fatti importantissimi e preziosi se li si considera con i lumi riaccesi della ragione, oggi non avremmo avuto più neppure un Cinghiale, una Lepre comune e un Fagiano nel nostro territorio, ecc. ecc.! Cinghiali che son i naturali disseminatori delle spore di tartufi che mangiano, ergo più cinghiali comporta più tartufi, altro che danni all’ ecosistema che una specie così autoctona d’ Italia ed Europa non può certo causare nonostante la propaganda contro anche queste specie autoctone, con ogni demenziale scusa, come quella degli ecotipi europei differenti da cui si son prelevati alcuni esemplari per le reintroduzioni in Italia recenti sempre comunque della stessa specie europea Sus scrofa del Cinghiale! Persino tale animazzismo non vorrebbe la reintroduzione del Daino vissuto nel Pleistocene in Salento, come anche presente nel ‘600 e ‘800 nelle macchie del Salento. Non vorrebbe la diffusione del Muflone progenitore della Pecora domestica o Pecora rinselvatichita, né le Capre selvatiche-egagri!!! Pazzesco!!! Animazzismo da eradicare ed estinguere, quello stesso sì, per il bene della Natura, della Scienza, della Saggezza e dell’ Uomo in Italia!

Si deve tollerare il prelievo, certo, del giusto per le esigenze umane, come nel caso dei Cinghiali giudicati in sovrannumero, ma senza mai estinguere le risorse biologiche, ecosostenibilmente, esultando per la ricchezza e fertilità della natura, mai demonizzandola, e trovando persino nuove forme di utilizzo laddove gli acritici gridano al disastro, ad esempio mangiar parte della Cavallette (mai tutte anche loro!) in una invasione delle cavallette!

Ricordiamo due altri stupendi mammiferi che si stanno diffondendo meravigliosamente naturalmente nel nostro territorio dal resto Europa in questi ultimi anni:
-) lo Sciacallo dorato dai Balcani;
-) il Cane procione originario dell’ Asia centro settentrionale incluse aree siberiane che fu introdotto dall’ uomo nell’area di Mosca nella prima metà del ‘900 e da lì si è diffuso naturalmente in Europa sin anche verso l’ Italia; un suo antenato già dello stesso genere visse comunque in Europa in epoche geologiche passate; il Cane procione è a rischio di politiche animazziste di estinzione territoriale da scongiurare assolutamente.

Diritto di cittadinanza piena, di
circolazione e fertilità per il Procione
in Italia “Ius soli et sanguinis“!
I suoi antenati vivevano in Europa già
nell’Oligocene ed oggi è in diffusione
in numerosi paesi europei!
BENVENUTO!
GIU’ LE MANI DAI PROCIONI
SON DA TEMPO IN DIFFUSIONE
IN TUTTA EUROPA E CI RESTANO!
Eradichiamo invece dall’Italia
eco-spending review
gli istituti del razzismo verde!

 

 

 

Articolo tratto dal correlato post facebook al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10211690932578897&set=a.10206260488981201&type=3&permPage=1

 

Diceva un professore di biologia dell’ Università del Salento “il modo migliore per estinguere un animale è distruggere il suo habitat!”

Gli odierni professionisti del biocido non vogliono solo distruggere i boschi, ma il loro accanimento speculativo e fanatico mira anche alla diretta eradicazione degli animali con ogni scusa! Vediamo quelle contro l’Istrice ad esempio, al link: http://naturalizzazioneditalia.altervista.org/gli-istrici-ora-la-falsa-ecologia-ha-preso-di-mira-anche-loro-per-eradicarli-dallitalia-fermiamola/?fbclid=IwAR3fCyF-SXjYIlkso1KFeEv4BgD63_mwdkTuyALbo6bmkPFlNNlAJktEH5U!

 

VUOI CONTENERE IL GAMBERO ESOTICO? GIÙ ALLORA LE MANI DAL PROCIONE!

Contro il professionismo del biocidio falso-ecologista, per riflettere.

Pensate, in Italia e resto d’ Europa, per impulso iniziale forse antropico, è comunque in diffusione in questi anni una specie esotica di crostaceo: il Gambero rosso d’ acqua dolce della Louisiana.
La sua proliferazione e rapida diffusione è notevolissima, (è giunto anche in Salento), e denota sia l’occupazione di nicchie ecologiche talvolta non più occupate dai gamberi di fiume autoctoni, scomparsi in certi ambienti, pur loro congeniali, da tempo, a causa della forte antropizzazione, e dall’uomo non ancora reintrodotti (come auspicabile), sia per l’assenza di un adeguato predatore autoctono all’altezza. Gamberi di fiume autoctoni in Europa molto simili, per convergenza evolutiva in nicchie ecologiche simili, a questi Gamberi rossi d’acqua dolce del continente Nord-Americano.
Stesso fenomeno di diffusione, sempre su iniziale impulso introduttivo umano, sta avendo in Italia e altri paesi europei un mammifero onnivoro, il Procione (o detto anche Orsetto lavatore) proveniente dal Nord America.
Resti fossili scoperti in Europa portano peraltro a ritenere che nel Cenozoico superiore vivessero in questo nostro continente delle specie imparentate ai Procionidi.

Procionidi nell’Oligocene in Europa. Da Wikipedia.

 

Ora, provenendo oggi entrambi i due animali dallo stesso continente, il Nord America, con areali di distribuzione che anche si sovrappongono, e sapendo che il Procione caccia anche piccoli animali in ambienti acquatici, il nome suo sinonimo “Orsetto lavatore” racconta di una sua famigliarità con l’ acqua, pensate di trovare uno studio in Italia in merito alla possibile relazione trofica preda-predatore tra queste due specie, per la migliore gestione ecosostenibile della biodiversità autoctona in relazione alla loro diffusione nel nostro Paese?
No, e se ci sono non son certo studi giunti ancora a livello di progettualità politica, ma son tenuti a forza ben lontani da essa!!!

Scopriamo invece facilmente, cercando su siti americani, che il Procione, è, come ipotizzabile, un grande predatore proprio del Gambero rosso della Louisiana, (qui una foto scattata in Texas proprio di un Procione intento a divorare un succulento gamberone rosso da lui cacciato in un ambiente lacustre o fluviale).

E in Italia i professionisti del biocidio lo sanno tutto questo, che è proprio il Procione, esotico in Italia, un buon predatore naturale del Gambero rosso d’ acqua dolce, esotico anche esso in Italia?!
Non sappiamo, di certo se lo sanno fanno finta di non saperlo, perché, (anziché studiare i rapporti tra queste due specie già ben naturalizzatesi in Italia in alcune aree), separatamente, magari li stessi soggetti ed enti, portano avanti piani di propaganda demonizzatrice delle due specie con ogni scusa strumentalizzabile eco-terroristicamente immaginabile, ora si dice le specie portatrici di malattie per l’ uomo o per altre specie, ora dannose per gli argini dei canali, ora per la biodiversità autoctona, ecc., che a sentir tali pubblicità di zoo-infamazione ci si chiede come sia possibile che vi sia ancora vita in Nord America nonostante la presenza da secoli di cotanto “flagello”(?) Che sarebbe rappresentato da queste due specie!
Tutto per far partire due piani di biocidio, cattura, prigione, uccisione con ogni mezzo (anche il più pericoloso per uomini ed ecosistema), e/o sterilizzazione seriale a tappeto estinguente, finanziabili oggi da una folle malo-politica dell’ Unione Europea sottoscritta dall’Italia e filoguidata dalle lobby del biocidio anche radicate in Italia.
Scenari di guerra senza raziocinio, limite e fine dell’ uomo contro la Natura.
Ecco perché c’ è da attendersi con grande probabilità che se si facesse notare loro quanto sia sbagliato togliere i Procioni esotici dagli ambienti lacustri italiani, oggi connotati dalla diffusione del Gambero rosso d’ acqua dolce esotico, essi sminuirebbero di sicuro l’ importanza e le potenzialità del Procione quale animale per una lotta biologica ecosostenibile volta al contenimento del Gambero rosso esotico d’ acqua dolce!

Far notare che la Natura sfruttando anche l’ uomo più volte, sta naturalmente provvedendo a ritrovare un nuovo equilibrio ecosostenibile, non passante necessariamente da estinzioni, farebbe loro perdere un bel po’ di denari in dispendiosi eccidi, per fortuna c’è da dire, sovente inefficaci rispetto agli obiettivi estinguenti dichiarati!
Natura lo vult
Pertanto con i soldi pubblici meglio è intanto reintrodurre quelle specie che noi specie Homo sapiens abbiamo estinto dai territori nel tempo, rispetto all’accanimento pesticida contro quelle specie che noi abbiamo contribuito a portare o che vi son comunque giunte da sole da poco!
È questa una scelta ben più saggia e naturalistica in una Natura dinamica e ricca di biodiversità per sua natura, non da fossilizzare e desertificare come vorrebbero fare e farebbero de facto, se non fermati, gli odierni mistificatoriamente argomentanti professionisti del biocidio!

Mangiatevi magari i Gamberi rossi della Lousiana, son commestibili, ma senza estinguere la specie in loco, prelevando ecosostenibilmente il giusto, e senza mai chiedere piani vili depauperanti di biocidio “eradicazione”!

E per ogni Procione e Gambero della Louisiana che prendono vi si può parlare di “taglia”, come la taglia per chi uccideva i Lupi autoctoni in passato,
tra finanziamenti per studi spazzatura e perizie per i piani di biocidio o sterilizzazione e animali poi rimessi in libertà (ma a gonadi handicappate o mutilate) o segregati a vita in lager a tanti soldini pubblici e privati in combutta con falsi animalisti!
 
Invece di promuovere il fatto che ora in Italia in selvatico si potrà anche incontrare questa meraviglia!
CURIOSITÀ SCIENTIFICHE
Le mani del Procione ricordano molto quelle dell’ uomo e gli permettono anche di lavare il cibo in acqua da cui il nome di Orsetto lavatore anche.

Il Procione è una specie di mammifero dotato di baculum l’osso penico che si trova nel pene di molti mammiferi placentati. È assente nell’uomo, ma è presente in altri primati, come il gorilla e lo scimpanzé. L’osso è situato nell’uretra maschile e favorisce il rapporto sessualemantenendo la rigidità durante la penetrazione.

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