La RELIGIONE affonda le sue radici nella NEOTENIA della nostra specie? Ed altre peculiarità dell’uomo?

La RELIGIONE affonda le sue radici nella NEOTENIA della nostra specie?

Ed altre peculiarità dell’uomo?

 

Confronto degli aspetti tra uno Scimpanzé adulto a sinistra e un piccolo di Scimpanzé a destra.

 

Il caratteristico istinto religioso dell’Homo sapiens che non è dato riconoscere così palesemente in altri mammiferi si caratterizza per la manifestazione di comportamenti praticamente infantili anche negli adulti che proiettano nella immaginaria dimensione del soprannaturale il bisogno del credere nella presenza di un padre e una madre potenti e protettivi anche laddove siano assenti/morti i genitori naturali o comunque più potenti dei genitori naturali o putativi invecchianti.
Anche la ritualità che è connotante espressione religiosa potrebbe essere messa in parallelo con comportamenti ossessivi dei bambini.
È risaputo che dal punto di vista anatomico l’Homo sapiens si è evoluto nella forma di scimmia neotenica rispetto ad esempio ai vicini cugini scimpanzé che invece non hanno neotenia.
Ecco perché l’uomo adulto assomiglia molto di più ad un piccolo di scimpanzè anziché ad un adulto di scimpanzè (vedi immagine).
Viene definito “neotenìa” il fenomeno evolutivo per cui negli individui adulti di una specie permangono caratteristiche morfologiche e fisiologiche tipiche delle forme giovanili.
Ora la mia ipotesi è: possiamo escludere che alla neotenia anatomica non corrisponda anche una neotenia psicologica nella nostra specie?
E se così, diverse caratteristiche psicologiche che consideriamo peculiari della nostra specie potrebbero trovare la loro ragione in tale neotenia psicologica?

Gli animali addomesticati sovente sono divenuti neotenici per selezionare artificiale da allevamento rispetto ai corrispettivi selvatici della medesima loro specie, con la neotenia infatti conservano caratteristiche infantili che permettono la sottomissione a ritenuti madri o anche padri, i loro padroni, termine non a caso etimologicamente imparentato con “padre “.
Non hanno però una religione, un credo nel divino?!

Di fatto essi potrebbero vedere ciò che l’uomo considera come divinità proprio nel loro padrone e negli umani, grazie ai quali credono di avere protezione oltre che possibilità di cibo, e comunque grazie ai quali effettivamente continuano a procreare e quindi ad esistere sebbene anche crudelmente sfruttati.

I comportamenti di sottomissione all’uomo di tali animali andrebbero confrontati con atteggiamenti rituali e religiosi dell’uomo verso le divinità.

E la neotenia nell’uomo?
Essendo l’uomo un mammifero come tanti altri mammiferi addomesticati, dobbiamo pensare che la neotenia nell’uomo derivi da un processo di addomesticamento che esso ha subito. Addomesticato da chi?
Alla luce delle conoscenza attuali non possiamo che ipotizzare che sia stato addomesticato dallo stesso uomo, la schiavitù infatti è una nota dominante nella storia dell’Homo sapiens, e avviene anche oggi ad esempio in tante forme di lavoro dipendente sebbene mascherata sotto false parvenze.
In tal caso c’è una sola ristretta etnia di domatori-dominatori? In tal caso essi dovrebbero non presentare neotenia.
O i dominatori invece si sono alternati spesso rapidamente subendo poi anche la loro prole geneticamente nella riproduzione l’acquisizione della neotenia acquisita dai più?

Con la neotenia possiamo spiegare diversi ritenuti pregi o difetti dell’uomo, di fatto psicologicamente quasi un eterno bambino.
Non solo la religione che invoca un dio padre e una dea madre come sopra detto, ma anche la stessa curiosità dell’uomo alla base dello sviluppo della scienza e matematica, la capacità cognitiva di continuare ad apprendere anche da adulto, il gioco sfociante nella ludopatia, il gioco dello sport, ecc. caratteristiche spiccatamente presenti proprio nei bambini.

Inoltre poiché nei mammiferi è più sovente certa la presenza di riferimento per il piccolino della madre grazie alla quale può sopravvivere, questo potrebbe anche spiegare il perché di una iniziale propensione nella religione preistorica umana allo sviluppo soprattutto di una dea madre, (vedi le statuette dette delle “Veneri preistoriche”, ad esempio quelle ritrovate a Parabita in Salento in una grotta), anziché di un dio padre.

 

Veneri paleolitiche ritrovate a Parabita in Salento in una grotta.

Ferma restando poi l’emersione anche della figura del dio padre che con la dea madre forma la coppia cosmica creatrice.

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Comunque questa idea delle intolleranze alimentari su base genetica sembra un po’ crollare diciamo la verità da quanto sta avvenendo in Cina.
Per motivi culturali non mangiavano formaggi e latte.
Oggi la pubblicità li propone e loro iniziano a mangiarne senza morire né soffrire chissà quali problemi.
(Vedi:
https://www.ilpost.it/2018/09/06/perche-cinesi-non-mangiano-formaggio/)

Tutto questo non sarebbe possibile se la loro fosse una intolleranza su base genetica come invece alcune ricerche sostenevano.

Ergo tutti noi umani volendo possiamo consumare latte e derivati e questa particolarità potrebbe anche magari essere legata alla neotenia che caratterizza la nostra specie.

Il mercato creato negli ultimi anni sul concetto delle intolleranza alimentare è però troppo grosso, troppo grasso, e quindi di questo paradosso meglio non parlare troppo approfonditamente.

(Da un mio post facebook del 29 aprile 2023)

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I nostri attuali governanti mondiali sono pastori, pastori di uomini, lo dicono e lo mostrano i loro simboli, termini metaforici e simbologie, bastone pastorale solo ad esempio, e come ogni buon pastore allevano, selezionano e macellano i capi allevati.
E come ogni buon mammifero davvero domestico anche noi umani siamo neotenici;
almeno il piacere della scoperta/consapevolezza di questa verità …

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RELIGIONE E NEOTENIA

Forse il credo in Dio non è il parto di una specie più evoluta delle altre, ma l’indizio etologico e psicologico di una specie o subspecie dalle caratteristiche neoteniche.
Se così forse allora possiamo ritrovare qualcosa di molto simile in quegli animali domestici di razze fortemente neoteniche, come ad esempio i cani che vivono in stretto stato padronale.
Dovremmo immaginare che essi vedano nel padrone e più in generale negli umani ciò che il credente umano immagina di Dio.
E dovremmo paragonare loro comportamenti etologici verso gli umani, ed assenti nei lupi adulti, a manifestazioni religiose umane volte ad ingraziarsi il favore degli dei.
Fermo restando nell’uomo alla base la proiezione idealizzata nel Dio della figura dei genitori come dei capi come appunto secondo la teoria di un legame tra neotenia e religione.

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APPENDICE

Invito per approfondire il tema a leggere anche questo mio precedente post facebook del 24 luglio 2021 e i miei interessanti commenti ad esso:

 

 

   Oreste Caroppo

 

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