Il Bernini per raffigurare a Roma i grandi fiumi europei scelse il PESCE SILURO!?

Il Bernini per raffigurare a Roma i grandi fiumi europei scelse il PESCE SILURO!?

da uno studio di

Oreste Caroppo

Il Bernini per raffigurare a Roma il più grande fiume europeo scelse il pesce Siluro!? Confronto tra il grosso essere acquatico raffigurato dal Bernini nella sua Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona a Roma in corrispondenza del lato della Fontana dedicato a rappresentare il Fiume Danubio e una foto di un grande esemplare di pesce Siluro della specie Silurus glanis che proprio nel Fiume Danubio ha il baricentro del suo areale di diffusione, da lì, negli ultimi decenni almeno, ha ben colonizzato anche fiumi e laghi al di qua dell’arco alpino in Italia sin al sud Italia (Fiume Volturno incluso). La foto della statua è tratta dall’articolo al link, mentre la foto del pesce Siluro è tratta da un articolo del marzo 2020 relativo ad una grossa cattura da parte di pescatori sportivi nel Fiume Po.

 

Viene indicato ai turisti come delfino, ma io credo sia inequivocabilmente un enorme pesce Siluro (Silurus glanis).
E voi cosa ne pensate?

Potete commentare qui di seguito.

Qui sopra in foto il confronto tra la statua del grande pesce nella Fontana detta dei Quattro Fiumi a Piazza Navona a Roma e un grande esemplare di pesce Siluro pescato recentemente nel Fiume Po, un fiume relativamente non distante dal Danubio. Sempre nel Fiume Po è stato pescato un pesce Siluro di 2,85m di lunghezza nei primi di giugno del 2023.
L’artista Giovan Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680) colloca quell’essere marino in corrispondenza del lato della fontana dedicata al Fiume Danubio, la sua grande bocca aperta semi-emergente dal livello dell’acqua funge da scarico per il troppo pieno dell’acqua della fontana.
Grande bocca, bargigli, coda piatta sono proprio elementi di questa sorta di enormi pesci gatto europei, i Siluri.

 

Un indizio tassonomico forte è inoltre nella correlazione di quel “mostro acquatico” proprio con la parte della Fontana dedicata al Danubio dove il Siluro è di casa ancora oggi e fin da tempi antichi ancor più che altrove!

 

Il Silurus glanis (chiamato comunemente Siluro, Siluro d’Europa o pesce Siluro) ha proprio nel bacino del Fiume Danubio il baricentro del suo areale di diffusione, da lì negli ultimi tempi ha visto una notevole espansione del suo areale (favorito dall’uomo o meno) che ha incluso anche i grandi fiumi e laghi italiani fino anche al sud Italia con il Fiume Volturno.

Per i vari grandi fiumi del mondo raffigurati nella fontana di Piazza Navona il Bernini scelse animali e piante tipici dei territori di quei fiumi, ad esempio per il Nilo la Palma da datteri (pianta che comunque mi piace ricordare ben vive nel sud Italia).

 

 

In corrispondenza della bocca d’acqua del Danubio vi vediamo invece questo enorme mostro marino.

 

L’animale scultoreo di cui qui discutiamo viene presentato come Delfino dalle guide turistiche, anche oggi su Wikipedia, ma quella è una bocca da delfino? Quella una coda da delfino? Quello un muso da Delfino?

 

Facciamo un confronto con la fontana rinascimentale chiamata anche Fonte del Delfino ideata da Giacomo Porta nel 1575 presente sempre a Roma, di fronte al Pantheon e che Bernini non poteva non conoscere, vediamo qui un pesce o cetaceo che indubbiamente ricorda di più un delfino stilizzato naif rispetto all’animale del Bernini qui in discussione:

 

Foto alla seguente pagina Web.

 

L’analisi che oggi ne faccio per l’animale in oggetto voluto dal Bernini mi porta a ipotizzare che si tratti proprio del Siluro, pesce già conosciuto con questo nome da greci e romani, e assai connotante il grande fiume del centro Europa.

 

 

E’ per similitudine morfologica che dal nome di questo pesce si è passati ad indicare recentemente con tale nome degli ordigni bellici.

 

 

Poi se mi dicono che il Bernini voleva raffigurare un delfino, ma gli è venuto tanto male da sembrare un siluro, allora devo dire che è stato ispirato in errore proprio dal dio del fiume Danubio!!! 🙂

In una altra porzione della Fontana dedicata a fiumi di altri continenti troviamo questo essere anguilliforme-mureniforme talvolta detto “serpente di mare“:

 

 

Per distinguerlo dal serpente vero e proprio detto “serpente di terra” e raffigurato sulle rocce emergenti al centro della Fontana:

 

 

Il Siluro è un pesce amato e difeso dai pescatori amatoriali, come da tutti i veri naturalisti, ma vede un becero attacco da parte dei fanatici falsi ecologisti razzisti verdi professionisti del biocidio, che stanno persino riuscendo a stornare meschinamente con tanta opera di mistificazione e propaganda demonizzante notevoli fondi pubblici verso interventi per il biocidio di questa specie in Italia, (orridi vergognosi piani di biocidio), nel mentre si fa la guerra ai pescatori detti di frodo che invece in Italia lo pescano il Siluro per venderlo nei mercati europei, mentre in Italia i medesimi professionisti del biocidio lo demonizzano come di cattiva qualità, come se le sue carni fossero a priori inquinate.
Ma è evidente che sarebbe meglio regolamentarne la pesca e diffusione alimentare verso chi ne vuol mangiare responsabilmente, con una pesca ecosostenibile nel prelievo affinché non comprometta la presenza della specie, e fermare i piani di biocidio che trattano poi le preziose carcasse di questi pesci come fossero invece rifiuto speciale da smaltire con costi esosi: speculazione nella speculazione!

NOTA BENE: se il pesce Siluro fosse quel mostro che dipingono, oggi avrebbe già mangiato tutto nel Po e poi dopo atti di cannibalismo si sarebbe estinto.
Invece così non è, quindi vuol dire che ha semplicemente occupato una nicchia ecologica, e che oggi, dopo un transiente iniziale di squilibrio, vive ormai in equilibrio preda-predatore con tutti gli altri pesci nel fiume. E così per il suo arrivo negli altri fiumi e laghi italiani.
Tutto il resto su questa questione è solo un bla bla bla falso ecologista per alimentare le speculazione dei biocidi razzisti verdi!

Con i loro interventi di biocidio invece cosa fanno?
Riportano la situazione nello squilibrio, la specie dai pochi esemplari fortunatamente rimasti riparte, ritorna a crescere numericamente e così ogni volta si riperpetuano quelle situazioni di transiente iniziale che possono anche vedere una crescita eccessiva del nuovo predatore come neo-arrivato prima che la sua popolazione si assesti verso un maggiore equilibrio con le prede.

P.s.: andate a vedere nel Danubio dove questa specie vive in equilibrio se ci sono cali o scomparse delle altre specie ittiche e non solo … ma ché, tutt’altro!

Il bellissimo simbolico pesce Siluro occupa una nicchia ecologica ben precisa nei grandi fiumi e laghi italiani che è giusto venga da lui occupata in libertà! Del resto è persino specie europea!!!!!

Fermo restando che sono avverso ad ogni razzismo verde!

 

Nel nord-ovest della Grecia vive ancora oggi una seconda specie sempre del medesimo genere Silurus, ma di dimensioni minori, si chiama il Siluro di Aristotele, ad attestazione di una passata antica maggiore diffusione del genere Silurus in Europa. Il Siluro di Aristotele, che vive in fiumi della Grecia nord-occidentale, prossima al Salento, raggiunge la taglia di 50-60 cm per 1–2 kg di peso. Non parliamo pertanto delle potenziali enormi dimensioni del Silurus glanis del Danubio! Del resto la natura evolutivamente adatta le dimensioni alle disponibilità di cibo, spazio e non solo!

 

Suggestivo il fatto che per la fiumara di Porto Badisco in Salento poco a sud di Otranto si sia affermato, negli ultimi decenni almeno, un singolare e misterioso toponimo: il Silur, un idronimo che per assonanza ci richiama immaginificamente a questi pesci europei d’acqua dolce.

Da un post su Facebook di Oreste Caroppo.

 

Molto suggestivo che oggi il magnifico Silurus glanis popoli anche proprio il fiume Tevere che passa da Roma!

Bravi questi pescatori sportivi che rilasciano i pesci dopo la cattura.

 

 

PER APPROFONDIRE VEDI ANCHE L’ARTICOLO:

Salvare il PESCE SILURO meraviglia delle acque dolci europee oggi diffusa in Italia dalla Falsa-ecologia del razzismo-verde!

 

   Oreste Caroppo

 

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