“IL CANTICO DELLE CREATURE TUTTE” contro ogni “razzismo verde”!

“IL CANTICO DELLE CREATURE TUTTE”

contro ogni “razzismo verde”!

 

Foglia di Platanus occidentalis
E’ stupefacente il percorso circolare permesso dall’approfondimento.
La presenza in Italia ormai quasi solo di Platani occidentali (Nord Americani),
(foto di foglia di P. occidentalis: http://dryades.units.it/dryades/plants/foto/TS124486.jpg),
e ibridi tra l’Americano e il Mediterraneo (il Mediterraneo odierno è il P. orientalis diffuso anche in Asia fino all’ Himalaya), la ricerca da parte mia dei relitti selvatici nelle fiumare del sud Italia dei P. orientalis più autoctoni, la loro scoperta, l’idea guida iniziale di esser tornato all’origine e alla “purezza” territoriale più antica, e subito dopo la scoperta casuale tra i testi che un Platano fossile del Terziario (del Messiniano per la precisione, nel Miocene),
quando nei nostri mari sempre più salati per il prosciugamento del Mediterraneo allora vivevano pesciolini del genere Aphanius, lo stesso genere dell’ Aphanius fasciatus che oggi troviamo nelle lagune salentine sopravvissuto da quei tempi di crisi di crescita della salinità da evaporazione di un mare chiusosi a Gibilterra dal contatto passato con l’Oceano Atlantico,
viveva in Italia anche un platano oggi fossile, chiamato dai paleobotanici “Platanus leucophylla“, di cui leggiamo: “sembra corrispondere all’attuale P. occidentalis diffuso lungo le coste atlantiche dell’America centro settentrionale.” (Passo virgolettato tratto dallo studio al link: http://www.venadelgesso.it/assets/i-gessi-e-la-cava-di-monte-tondo—gli-aspetti-paleontologici-della-cava-di-monte-tondo.pdf). Ergo in quell’ albero visto come esotico, il P. occidentalis, “alieno” per certa brutta propaganda razzista odierna, quasi l’usurpatore del Platano locale in pregiudizi di falsa-ecologia, vi era, vi è invece un vivo ritorno di qualcosa che di molto simile, di stretto parente, viveva già in Italia milioni di anni fa, prima delle grandi Glaciazioni quaternarie, ed oggi tornato dal Nord America, (dove nelle vicissitudini geo-biologiche si è maggiormente conservato quell’albero, o una tipologia parente assai simile), nei nostri parchi grazie all’uomo e anche manifestando capacità di ibridarsi con il P. orientalis mostrando la loro appartenenza ad un unico comune singameone,
ci costringe giustamente a delle riflessioni,
da un lato sull’importanza della cultura, della ricerca, contro l’ignoranza saccente e gretta che distrugge ciò che non conosce davvero, dall’altro sui rischi di una cultura parziale che si lascia sedurre dai pregiudizi del pressappochismo, della miopia, come quelli del razzismo verde oggi contro le specie bollate esotiche e per questo assurdamente declassate; la lezione del Platano ci insegna invece come la vera cultura, il suo traguardo è, in questo giorno in cui si festeggia in Italia San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, l’importanza di una coscienziosa umiltà, sposata con l’umiltà saggia e sapiente socratica del riconoscere di “non sapere” tutto; la meraviglia di ciò che c’è in quanto c’è senza bisogno a priori dell’aggiunta di altri dati, che se aggiunti devono aggiungere meraviglia a meraviglia e non aizzare stermini; l’importanza allora di tutta la biodiversità, della sua presenza e conservazione, della sua fertilità e diffusione spontanea ed aiutata dall’uomo, biodiversità oggi autoctona o alloctona che sia, selvatica e domestica; l’idea di un purismo verde lascia il tempo che trova e mostra tutta la sua parzialità, infondatezza e il conflitto che essa porta con quel Cantico di tutte le creature che dobbiamo invece elevare oggi e sempre!
———-

Quanta ignoranza e pressappochismo nel razzismo verde della Falsa ecologia!

Prendiamo ad esempio il caso di un albero introdotto in Italia dopo la scoperta dell’America,
il Platanus occidentalis

ebbene scopriamo che fossile si ritrova in Italia una specie di platano che qui viveva nel Terziario, esso è stato battezzato

Platanus leucophylla“, e leggiamo, “sembra corrispondere
all’attuale P. occidentalis diffuso lungo le coste atlantiche dell’America centro settentrionale.” (tratto da http://www.venadelgesso.it/assets/i-gessi-e-la-cava-di-monte-tondo—gli-aspetti-paleontologici-della-cava-di-monte-tondo.pdf)

Praticamente una pianta oggi alloctona in Italia ma che si può ritenere un’autoctona di ritorno grazie all’uomo!

https://it.wikipedia.org/wiki/Platanus_occidentalis
https://gobotany.newenglandwild.org/species/platanus/occidentalis/

 

Testo tratto dal mio post facebook al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10217545197411859

 

Oreste Caroppo    3 ottobre 2018

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *