IL “CAVALLO DI TROIA” ERA UN CAVALLO!

IL “CAVALLO DI TROIA” ERA UN CAVALLO!

Una veloce contro-tesi qui esposta rapidamente contro la tesi diffusa oggi su alcuni articoli secondo cui ci sarebbe un errore nell’idea del Cavallo di Troia quale struttura con fattezze equine

 

Stupenda opera dell’artista Jean Anthony
L’Odyssée, Illustration N°24, Le courroux de Poséidon, 2014″ acrylique et crayon sur papier, 62×46.5 cm
Dati sull’opera, link: http://www.galerie9art.fr/index.php?expoitem=44626&nav=0

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DENTRO LANCIO QUEST’ IDEA-PROPOSTA: eleviamo una colonna in stile antico nel punto medio che cade in Salento tra Atene e Roma eloquente simbolo della nostra cultura e regione!

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Discutiamone!

Non ne sono del tutto convinto di questa tesi, che il Cavallo (“Hippos”) di Troia, di cui narra Omero, non avesse le fattezze di un cavallo ma fosse prioritariamente un’ imbarcazione di tipo fenicio, al più con sola polena di cavallo; non ne sono convinto in pieno, anche se non escludo che potesse avere avuto corpo di imbarcazione e testa di cavallo, anche per ragioni sia pratiche che simboliche; cioè ritengo che i greci vollero comunque rappresentare un cavallo, questo il punto chiave della mia contro-tesi, e non fu un errore storico quello che ci siamo trascinati sin oggi dietro con il simbolo del Cavallo di Troia, quale cavallo, (al più poteva essere un cavallo marino, ippocampo mitologico di Poseidone).
Di certo ci sono degli spunti buoni da cogliere nella tesi qui discussa:
http://www.adnkronos.com/cultura/2016/06/22/cavallo-troia-era-una-nave-sfatato-mito-millenario-del-quadrupede_SuGCeT5B4g6u07CoModj9J.html?refresh_ce

La tesi dice “l’inganno ideato da Ulisse e allestito dagli Achei fu messo in atto per mezzo di una nave, piuttosto che di un cavallo, perché l’Hippos va identificato con un vascello e non con un quadrupede.”
Tesi da contestare secondo me, se fosse una nave e basta rimasta sulla spiaggia, rispetto alle tanti navi achee andate via, perché mai i troiani dovevano crederla un dono a Poseidone degli achei, come tale prezioso e da portare verso il tempio entro la loro città?
Dove sarebbe stata la sua esclusività appariscente che doveva avere lo stratagemma per funzionare?!

Non ho il testo sottomano di Omero, ma credo che che nella narrazione si introduce il riferimento a Poseidone Dio del mare e che il Cavallo di Troia fosse tale, un cavallo, per dare l’ idea di un dono degli Achei al dio del mare, di cui il cavallo era un attributo, per propiziare il loro ritorno a casa.

Poseidone, così chiamato in greco e messapico, (Nettuno in latino chiamato), un Dio col suo nome greco molto venerato dai Messapi in un Salento, terra peninsulare tanto legata al mare, vedi l’ epigrafia messapica, e anche tanto venerato dai Tarantini greci-spartani-dori che si insediarono in terra originariamente messapica, vedi il mitico eroe eponimo Taras figlio di Poseidone;
e i Messapi furono rinomati grandi allevatori di cavalli, come narrano le fonti antiche, cavalli che sacrificavano anche agli dei; ancor oggi la Puglia è terra di grandi allevamenti equini, ad esempio dei bellissimi Cavalli murgesi.
Come anche i Messapi tanto venerarono la dea greca Atena, (Minerva per i romani), nella loro terra che è terra d’ elezione per presenza e la coltivazione dell’ Ulivo.

Nella leggenda ateniese della contesa tra Poseidone e Atena per chi dovesse essere il patrono di quella terra ellenica, Atena offri l’ Olivo in dono agli uomini e Poseidone invece proprio il Cavallo:

Ora da sempre il Cavallo è un attributo del Dio Poseidone, ed uno potrebbe dire ma perché?

Nella natura mediterranea due son gli elementi che possono a mio avviso aver contribuito a generare o rafforzare questa antica associazione tra il Dio Poseidone e il Cavallo animale terrestre.

Pensiamo al nome di “cavalloni” ancor oggi diffuso in Salento per indicare le onde più violente e quando spumeggiano nella loro cresta che si ripiega e biancheggia dando l’ idea della testa protesa in avanti di cavalli lanciati al galoppo come in una carica furiosa della cavalleria: vedi immagine artistica di questo post/articolo sopra.

In particolare Poseidone (Nettuno) è raffigurato nell’arte pagana antica alla guida di un carro trainato da grandi Cavalucci marini:

Poseidon in his Chariot
The god of the sea rides across the waves in a scene inspired by Homer’s description. He holds his trident in his left hand and points in the direction he wants to go. The chariot is drawn by four horses with dolphin tails. Roman mosaic, ad second century, from a Roman villa in Sousse, Tunisia.
Dal link: https://blog.oup.com/2013/12/gods-mythology-homer-iliad-ancient-greek-art/

 

Qui la bella rappresentazione di un Cavalluccio marino mitologico su un pregevole vaso Apulo antico:


link 1: http://www.theoi.com/Gallery/P30.1.html

link 2: http://www.theoi.com/Ther/Hippokampoi.html

Ora, sulla base della antica simbologia mediterranea del cavallo legato da quanto detto anche al mare non meraviglia se, come leggiamo nella tesi discussa qui sul Cavallo di Troia omerico,
(astuto stratagemma ingannevole ideato dal nostro vicino di casa re miceneo dell’ Isola di Itaca che è nel Mare Ionio a sud di Corfù, e ricordiamo quanto la nostra terra salentina rientrava nella sfera di influenza micenea come ben rivela l’ archeologia oltre che la storia delle fonti antiche),
i fenici avessero navi con polene a testa di cavallo chiamate “Hippoi”, che in greco vuol dire cavalli, (cavallo è “Hippos” in greco, stesso nome del Cavallo di Troia in Omero),

vedi qui in foto questo particolare del bassorilievo del palazzo di Khorsabad, antica Dur Sharrukin, la “Fortezza di Sargon”, capitale dell’ impero assiro al tempo di Sargon II, 722-705 a.C. (conservato a Parigi, nel Museo del Louvre):

 

Non per questo si deve concludere che il Cavallo di Troia fosse un’ imbarcazione, ma c’ è che fu realizzato probabilmente anche proprio con pezzi lignei e cordame di imbarcazioni come plausibile, e non so se tale è nella fonte omerica, ma tale è nella sua interpretazione mirabile nel recente film “Troy” (film colossal epico del 2004 diretto da Wolfgang Petersen, liberamente basato sul poema Iliade di Omero), e questo anche perché maggiore era per loro la disponibilità di quel materiale, e così i greci ancor più esaltavano simbolicamente il legame dell’ opera con il Dio Poseidone, Dio del mare per propiziare un buon ritorno a casa, come volevano nel loro inganno far credere ai troiani, ovvero che avessero rinunciato a prendere Ilio (sinonimo di Troia), e avessero rivolto le vele verso casa.
Ecco il bel Cavallo di Troia realizzato per il set di Troy da un fotogramma del film:

 

E oggi trasformato giustamente in un monumento nella città di Canakkale in Anatolia-Turchia, città sullo stretto di Dardanelli e l’insediamento abitativo moderno più vicino ai resti archeologici dell’antica città di Troia:

Si cita nell’ articolo qui in discussione come rafforzatore dell’ equivoco ipotizzato, di traduzione del termine Hippos tra i suoi sinonimi, il poeta latino Virgilio, a tal fine ricordiamo quanto Virgilio si ispirò al nostro poeta messapico-greco-latino Quinto Ennio

 

 

Ennio, in latino Quintus Ennius, Rudiae, 16 luglio 239 a.C. – Roma, 8 ottobre 169 a.C., qui in foto a fianco come immaginato dal pittore rinascimentale Raffaello nelle Stanze Vaticane

 

che si diceva fortemente ispirato da Omero e che radicato nella cultura greca, e ponte culturale tra grecità e latinità, di certo neppure mai scorse una tale possibile confusione, che mi sentirei in conclusione di definire non tale, ma semplicemente odierna, un’ ipotesi che era giusto fare e che ha contribuito a farci riflettere maggiormente sulla nostra grande storia e cultura antica!
NOSTRA di noi salentini, ubicati nel punto medio tra Atene e Roma anche geograficamente,

Ad esempio

 

e anzi lancio qui l’ idea-proposta di cercare tale punto medio da Google Earth, e ubicarvi lì una colonna in stile antico dorico a commemorazione di questa centralità intermedia del Salento che narra tanto di noi e della nostra natura e cultura non solo di passaggio ma anche di legatura tra Ellenici e Romani, al centro del Mediterraneo, in terra Salentina, terra Grika, Terra d’ Otranto nel sud della Puglia!

APPROFONDIMENTO SUL TEMA SALENTO A META’ STRADA TRA ATENE E ROMA: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10214064008544313

 

L’ autore della tesi secondo cui il Cavallo di Troia era un’imbarcazione dice che in tal modo era più facile all’interno della stiva che si potessero nascondere gli Achei del tranello teso per prendere la città di Troia … 

ma davvero i Troiani potevano essere così ingenui di fronte a un’intera imbarcazione di portarla in città senza controllare cosa ci fosse dentro la stiva??Viceversa di fronte a un cavallo ligneo è più probabile non chiedersi cosa c’è all’interno se non materiale ligneo stesso o comunque di riempimento.

Antico grande vaso greco, un Pithos, raffigurante il cavallo di Troia nel Museo di Chora, sull’isola di Mykonos in Grecia, datato al 670 a.C. circa:

 

Particolare del vaso con il Cavallo di Troia:

 

 

(Testi tratti da un mio post facebook dell’ 8 agosto 2017 e dai miei commenti ad esso, al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10214063372208405&set=a.1888805429917&type=3&theater)

 

Oreste Caroppo

 

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