Riconoscere il malo e devastante regime della Falsa-ecologia per fermarlo, un IMPERATIVO CATEGORICO per chi ama il nostro Pianeta vivente e la libertà!

Riconoscere il malo e devastante regime della Falsa-ecologia per fermarlo, un IMPERATIVO CATEGORICO per chi ama il nostro Pianeta vivente e la libertà!

Il paletto-bastone per piantare: l’arma più antica, più potente, più simbolica, più magica con cui dobbiamo difendere il territorio! 
(Rimandiamo in fondo all’articolo alla didascalia della medesima foto per approfondimenti antropologici sull’oggetto ritratto)

RIFLETTIAMO SU COME IL REGIME DELLA FALSA-ECOLOGIA STA OPERANDO PER TENTARE DI METTERE LA MANI SU GRAN PARTE DELLA BIODIVERSITÀ CHE ANCORA SFUGGIVA AL PIENO CONTROLLO DELLE SUE LOBBY, DISTRUGGENDO, DEPAUPERANDO I TERRITORI, MODIFICANDO PER BREVETTARLA E CONTROLLANDO LA BIOVARIETÀ DEL NOSTRO PIANETA!

 

Il discorso di reazione qui affrontato e promosso è legato al fatto che in Unione Europea sembra mancar la misura in tutte le cose e così un progetto di contenimento dell’ Ailanto ad esempio in qualche sito diventa progetto di sterminio europeo dell’ Ailanto in Europa con divieto, previa autorizzazione, a chi volesse piantarselo di piantarlo; sono questi gli eccessi che non sono sopportabili, inammissibili!

Può sembrare fondamentalista l’approccio di reazione? Ma è l’unico modo per rispondere ad un’ Unione Europa impazzita! L’Ailanto poi se un ente parco vuole lo riduce, lo sfoltisce, punto e basta, ma come ordinaria amministrazione, senza estinguerlo e senza accedere con la scusa ad iperfinanziamenti di straordinaria amministrazione! No che per sfoltire la presenza di polloni di Ailanto bisogna dichiarare l’Ailanto pianta da eliminare in Europa!

Noi non ci rendiamo conto che ci mettiamo con le nostre stesse mani da sensibili ecologisti in situazioni paradossali e folli,
e parlo con cognizione di causa dopo tutto quello che ho visto montare in Puglia con la scusa di un patogeno esotico quale la Xylella fastidiosa forse neppure sempre presente.

L’ Ailanto anche chiamato Albero del Paradiso, quindi questo per dirti quanto grande è stata la demonizzazione fattane poi in Italia dove questo suo ulteriore nome, anche per questo, non si usa quasi mai, è una pianta il cui genere era già presente in Europa nel Terziario, questo forse ci fa capire anche perché poi si trova qui, reintrodotto dalla’ Asia, così tanto bene, ed è inoltre una spettacolare pianta mellifera, perché va quindi criminalizzato a priori?!

Dove si è diffuso e si vogliono favorire di più le specie autoctone lo si toglie punto e basta, ma non è che per questo lo si va a togliere dai terrapieni autostradali dove è stato piantato per consolidare i suoli come nell’ applicazione di questa folle legge che poi mira a favorire tanti interessi sporchi come per esempio quello adesso delle biomasse facili nella Green Economy industriale.
Ciò che io voglio è un cambio totale di paradigma nell’approccio nei confronti di queste questioni, e nel caso delle esotiche mi piace di più l’approccio inglese dove anche lì per carità durante l’adesione all’UE è giunta la medesima corruzione di visione contro le esotiche, ma spero ora con la brexit che facciano un passo indietro a tutela della loro complessiva biodiversità.
Pensa poi al Tulipano in Olanda pianta del tutto esotica lì solo per dirne una.
O alla Quercia rossa da noi in Italia.

Ad un integralismo quale è quello interessato falso-ecologista contro le esotiche, io rispondo inizialmente con un contro-integralismo, tesi e antitesi che devono battagliare fra loro per arrivare alla sintesi che è quell’ approccio saggio pacato onnicomprensivo di cui abbiamo parlato sopra.

Questi vietano lo scambio di semi quindi anche in tal modo …

Sulle piante domestiche han trovato tante scuse per mettervi le mani e controllarle da parte anche delle multinazionali,
con la trovata delle esotiche aliene si mette le mani su quasi tutto il comparto del giardinaggio amatoriale e dei collezionisti!

Per questo è bene che i circuiti degli appassionati non si facciano raggirare dalle belle idee di falsa ecologia che vengono propagandate per arrivare invece ben altrove.
A me l’idea di poter trovare qui in Italia presso qualche appassionato qualche semi di qualche pianta esotica piace, ad esempio i semi delle Sequoie sempreverdi americane molto simili alle specie di Sequoie che vivevano in Italia nel Terziario, ecc.

Tutto questo diventerebbe impossibile se si affermassero quei folli paradigmi strumentali che questi falsi ecologisti vogliono invece affermare, e diventerebbe il tutto tedioso con necessità di autorizzazioni, carte bollate, tasse, controlli, multe.

LIBERTÀ NATURALISTICA, è qualcosa che oggi abbiamo ancora in parte e di cui non ci rendiamo conto ma che presto o forse già l’abbiamo perso! Conto molto su gli appassionati come voi per un tentativo di risveglio quanto più in tempo possibile!

(Testo tratto dal mio post facebook del 13 marzo 2018 cui rimando per gli interessanti miei commenti di approfondimento, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10215947680354931)

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LA FALSA-ECOLOGIA CHE INQUINA L’UNIONE EUROPEA AVREBBE ERADICATO PERSINO I GIARDINI PENSILI DI BABILONIA CON IL SUO VILE RAZZISMO VERDE!

Giardini pensili di Babilonia, una delle sette meraviglie dell’antichità – disegno.
Immagine al link: http://www.codiferro.it/wpsite2/wp-content/uploads/2014/06/disegno-dei-giardini-di-babilonia.jpg

Il paradiso pensile dei Giardini di Babilonia, una delle sette meraviglie dell’ antichità,
oggi la Falsa-ecologia che inquina l’UE lo avrebbe messo fuori legge, se in Europa, e fatto attaccare da stipendiati eradicatori biocidi con la scusa dell’ importazione in essi di piante esotiche, bollate dall’UE da eliminare in quanto demonizzate come “aliene”!

UNO SCHIFO A CUI RIBELLARSI QUESTO RAZZISMO VERDE SPECULATIVO FALSO-ECOLOGISTA,
che offende la storia umana e della ricerca naturalistica di secoli di scopritori e studiosi, Cristoforo Colombo e Charles Darwin incluso, che da ogni dove han importato specie che han impreziosito l’ Europa di oggi e permesso passi importanti nella ricerca scientifica e nell’economia più democratica!

(Testo tratto dal mio post facebook del 4 marzo 2018 cui rimando per gli interessanti miei commenti di approfondimento, al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10215858007113156&set=a.10206260488981201&type=3&permPage=1)

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L’attacco alle specie esotiche naturalizzatesi: il razzismo verde della Falsa-ecologia!

Dedicate un attimo di attenzione! Voi vedete la frode Xylella, ma è solo una delle scuse per imporre i pesticidi, i medesimi soggetti pseudo-scientifici e malo-politici hanno fatto passare leggi e decreti in UE e Italia in questi anni per lo sterminio di circa 3000 specie bollate alloctone! E con ecocidi eradicativi al cui confronto quelli della frode Xylella son solo manovre sperimentali iniziali! Leggete tutti i commenti in queste foto, perché non siate poi impreparati come è stato per la Frode Xylella cadutaci addosso come una montagna ma in realtà preparata negli anni!
Le accademie son inquinatissime dal regime della falsa-ecologia oggi e sfornano in tutti i settori zombie titolati a distruggere (secondo loro)!
Urge capire tutto ciò per rimediare e fermarli, affermando Scienza vera e cacciando le multinazionali e speculatori vari dai nostri istituti con i loro strumentali paradigmi!
“Comunità di recupero” quella che loro dicono essere la “comunità scientifica tutta è con loro”, non permettiamo loro di offendere la SCIENZA ancora!

#IoSonoAmbiente

(Testo tratto dal mio post facebook del 12 marzo 2018 cui rimando per gli interessanti miei commenti di approfondimento, al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10215938924496040&set=a.10215501812728519&type=3&theater)

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TUTTO IL FUTURO DEL RAPPORTO UOMO-NATURA PASSA DAL SALENTO
ma dobbiamo prendere coscienza di questo e agire di conseguenza ora:

Si annunciano oggi sui giornali provvedimenti della Corsica che arrivano, pensate, a prevedere l’arresto per chi introduce qualcuna delle circa 200 specie di piante che sono state definite potenziali portatrici di Xylella. In tal modo la Corsica, (leggi Francia), legatissima dal punto di vista governativo al sistema xylellista, (e dalla Francia sono giunti persino dei “ricercatori” per “studiare” il fenomeno della resistenza dei salentini, tanto da averli incontrati, mescolati a noi tutti nelle manifestazioni, a fare domande), non fa altro che il gioco della maxi frode della Xylella, lo scopo: rafforzare il blocco delle 200 specie con scusa Xylella, introducendo la normalità di arrestare chi le importa senza autorizzazione e senza che qualcuno dotato di potere in tal senso le dica “Xylella free”.
Vi son tra queste le specie più tipiche dell’ agroalimentare mediterraneo, olivo, vite, mandorlo, ciliegio, pruno, albicocco, pesco, rosmarino incluso.
Oleandro, ecc. per le specie anche selvatiche autoctone, e altre esotiche. Si colpisce e controlla pertanto così anche il settore vivaistico che ha una enorme importanza dal punto di vista della conservazione delle specie e varietà sia selvatiche, sia domestiche, delle autoctone e anche delle esotiche, e la cui diffusione ovviamente anche negli spazi pubblici e privati ha una grande importanza conservazionistica ed ecologica, oltre che economica!

Con questo colpaccio controllano tanto,

per capire c’ è solo un paragone oggi chiaro: quello che han fatto con la Canapa e il divieto-controllo della sua coltivazione-detenzione decenni or sono con scusa “incolumità umana” da uso di sostanze stupefacenti da essa derivate, ed era una pianta dalla grande economia e diversificati impieghi, ma con la giusta propaganda han portato i cittadini a dire: “grazie che ci togliete il diritto di piantarla e farne economia dopo secoli e secoli di sua proficua coltivazione in Italia!”

Popolo imbecillzzato letteralmente!

Ora alzano il tiro e mirano a controllare tutta la biodiversità, come controllano l’ acqua privatizzandosela.

Con la scusa delle specie esotiche iper-demonizzate passano in UE al controllo monopolio di 3000 specie viventi circa, che stanno demonizzando con il paradigma cavallo di Troia: specie “esotiche”, razzismo-verde e apartheid-verde insomma; alcune son qui ormai da secoli, come il Fico d’ India, altre son pure autoctone europee ma zona per zona le bollano esotiche e via ai piani di controllo, sterminio eradicativo, ecc., idem di ciò che conoscete già con scusa patogeni (malattie) detti da “quarantena” in UE, o anche talvolta strumentalizzati naturalissimi patogeni autoctoni da tempo, cavalcati pur di intervenire speculativamente dove non sarebbe neanche necessario perché la Natura nel tempo saprebbe ritrovare il suo equilibrio:
“Xylella esotica e ti controllo tutta la dieta ed ecosistema mediterraneo”;
“Aviaria e ti controllo tutta la fauna domestica e selvatica di uccelli, e faccio stragi dove e quando voglio di Cigni o di interi pollai, stamping out teatrale pro psicosi”;
“Mucca pazza”, e ci han vietato la “cervella” e il “sanguinaccio”, più scuse igienico-sanitaria varie, ecc.
Una demonizzazione folle contro le specie esotiche tacciate di ogni male, ad esempio di poter cancellare la biodiversità locale, e talvolta si tratta di specie che ben stanno convivendo con le locali, anche da secoli, in una Natura che non è certo statica e fossilizzata come vorrebbero farcela credere, ma dinamica e caratterizzata da una continua diffusione delle specie, (come insegnano la geologia e gli studi paleoambientali), che è salutare alla conservazione delle specie stesse, al loro adattamento ai cambiamenti esterni, (come insegna la biologica teoria evoluzionistica), e all’ influenza delle specie sulle caratteristiche complessive della biosfera, affinché resti adatta alla vita stessa come insegna la Teoria di Gaia.

Chi casca nella trappola psicotica della demonizzazione delle specie esotiche o delle specie portatrici di Xylella non è diverso dal contadino ignorante a cui hanno fatto credere le utilissime erbe degli esseri infestanti, delle “malerbe” nemiche, e lo hanno portato così a diventare un avvelenatore del suo stesso campicello con i veleni delle multinazionali che lui stesso va a comprare e che irrora, ritenendo nella sua ignoranza di aver così tenuto “pulito” il suo campo, da “ordinato” agricoltore, campo in realtà in tal modo trasformato in un velenoso deserto artificiale, e idem contro gli insetti, gli utilissimi lombrichi, le lumache, gli uccelli, ecc. ecc., in una guerra aperta a 360° gradi contro la Natura e ogni suo equilibrio … e non avete idea di quanti pesticidi ora vorrebbero vendere con la scusa delle esotiche da eliminare dall’Europa in nome di un nuovo purismo razziale verde che non ha alcun vero fondamento scientifico ecologista.
Tra le piante esotiche diffuse si in Europa negli ultimi secoli e che vorrebbero eliminare, vi son per esempio l’ Albero del Paradiso (l’ Ailanto) e il Loto sacro d’ acqua dolce (Nelumbo nucifera), che in realtà appartengono a generi già presenti in Europa nel Terziario, talvolta si tratta persino quindi di piante che grazie all’uomo in realtà sono ritornate dove la storia geologica e gli studi paleoambientali insegnano che erano già presenti i loro antenati.
Con questa scusa potrebbero vietare persino la coltivazione del mais e delle patate no OGM sol perché specie esotiche, l’allevamento del Tacchino perché specie esotica! Specie fonti di ricchezza fisiocratica, importate come beni preziosissimi in Europa nei tempi passati, ed oggi invece … Tutto dipende da quanto si riesce a far credere alla gente la necessità del paradigma strumentale di base, in questo caso il purismo verde con lotta alle esotiche con loro estinzione territoriale.

Non c’ è specie che con qualche scusa o più d’ una non stiano controllando.
E noi scemoniti totali arriviamo a chiedere questo, a chiedere da mega-ignoranti “spaventati” di vietarci “per il nostro bene” ciò che per millenni abbiam fatto nel nostro ecosostenibile “eterno mondo antico”, dimensione che oggi ci stanno attaccando, ed erodendo persino dei gusti e alimenti come quello della cervella.
Il dominio scende sin nei gusti alimentari.

E invece dei consigli di buona tecnica con sburocratizzazione, invece di buona formazione agro-ecologica, di buoni controlli-guida (con semmai eventuali diffide per comportamenti non consoni), si affermano, nel verso esatto contrario, i divieti, le multe, le sanzioni, che si estendono con ogni scusa pseudo-scientifica e pseudo-sanitaria, e con cui si va ad insidiare persino l’ uso delle deiezioni animali come fertilizzante nei campi, trasformate legislativamente addirittura in “rifiuti speciali”, della cenere e del fuoco in agricoltura, per la chiusura ecosostenibile del ciclo contadino, come sempre è stato virtuosamente. E si introducono anelli industriali speculativi persino nel merito del compostaggio delle frazioni degli scarti organici!

L’ altro grande paradigma della FALSA ECOLOGIA di cui non ci rendiamo conto ma che è il grande cavallo di Troia, il vero “virus” per rompere completamente il rapporto tra noi e il mondo naturale, permettendo grandi monopoli, è quello folle del “maltrattamento e sfruttamento animale”, con cui chiudere ogni attività di allevamento che non piace a loro, anche se di allevamento biologico e allo stato brado o comunque in grandi spazi naturali, persino il possesso della gallina nel cortile viene attaccato anche con scuse sanitarie, persino si attacca la riproduzione di cani e gatti in casa scambiando poi cuccioli tra le famiglie, con il cavallo di Troia dell’ iper demonizzato “randagismo”, come fosse chissà quale male e onta per i territori, cosa? Che ci sia un cagnolino che scorrazza libero ad inseguir l’ odore di cagnette in calore per il nostro territorio!
L’ idea negativizzante del randagismo estesa ora, pensate, ai gatti con conseguente sparizione di essi dai centri urbani, sterilizzati e chiusi nei lager speculativi detti “gattili”, che scimmiottano i canili che nascevano per i cani mordaci ma poi estesi a tutti i cani in una maxi speculazione falso-animalista; conseguentemente senza più gatti aumentano i topi e ratti e i veleni rodenticidi usati, che poi uccidono gli stessi cani e gli stessi gatti che mangiano i bocconi avvelenati, ma noi scemi gridiamo che c’ è il vigliacco sadico che li avvelena apposta nel quartiere, quando invece siamo stati magari noi stessi a permettere la distruzione del nostro ecosistema, del suo equilibrio, (di cui quello gatti-topi e solo uno), e lo scippo delle nostre “libertà naturalistiche” all’ allevamento e alla coltivazione di qualsiasi specie;
o rivendichiamo ora questi diritti fondamentali atavici da scolpire sulla pietra e affermare ad ogni organizzazione italiana, europea, regionale che voglia esercitare amministrazione in territorio pugliese, da farli diventare principi costituzionali, o possiamo chiudere bottega e rintanarci come in un utero falso-ecologista nel primo grande supermercato con l’ aria condizionata!

Su questi principi virtuosi affermati crollerebbero le politiche europee che mirano a imporre dall’alto ai territori cosa e quanto produrre in termini agroalimentari, e che hanno portato al susseguitosi schifo ora della distruzione incentivata della viticoltura in Salento, ora dell’ allevamento, ora alla totale scomparsa della coltivazione del tabacco e adesso persino all’attacco finale al settore olivicolo.

Stanno creando eserciti di zombie per il controllo e per privarci di tutta la biodiversità. Cosa sono oggi gli agenti sulla Xylella, che mi ricordano quelle guardie nominate tra gli stessi ebrei a controllare e comandare con violenza, insigniti di divisa, sugli stessi ebrei nei lager nazisti della II Guerra Mondiale, Global WAR?!

Tutto il futuro passa dal Salento per nostra sfortuna o per nostra fortuna! Il futuro di una Civiltà davvero naturalistica, davvero civiltà!
Ma avrete il coraggio di rigettare tutti i paradigmi del falso-ecologismo che con propaganda negli anni hanno inculcato in tutti noi e soprattutto in noi dalla maggiore sensibilità ecologista?

Per la protezione della biodiversità fondamentale è in un mondo nel quale esistono gli uomini, come esistono, l’allevamento e la coltivazione da parte degli uomini.
Se gli uomini non avessero allevato i Bisonti europei negli zoo del mondo, quando furono estinti in natura a causa di una caccia sconsiderata, oggi in Europa non avremmo più, come per fortuna abbiamo, i Bisonti europei che stanno adesso tornando ovunque a popolare i nostri paesaggi, (e millenni or sono i loro antenati vivevano anche in Puglia!); anche per questo quando con la scusa strumentalizzata del maltrattamento e sfruttamento animale si attacca la presenza di Orsi bianchi nel caldo Zoo Safari di Fasano, io non sposo la battaglia falso animalista ma dico “se volete vi appoggio nel chiedere spazi più ampi e più naturali per quegli animali nati in cattività, e soprattutto che siano sempre fatti accoppiare al fine di permettere reintroduzioni in futuro se la specie dovesse subire problemi nei territori di origine”, a questo devono servire prioritariamente gli zoo, e lo sfruttamento economico da visite deve servire anche per poterli mantenere.

Per la libertà ed economia delle persone fondamentale è la coltivazione e l’allevamento senza vincoli di tutte le specie, questo ovviamente non può mai favorire l’estinzione dove c’è allevamento vero, (che è quello che passa dalla riproduzione da favorire sempre), e non sterilizzazione, (che è la negazione aberrante della riproduzione e quindi della vita, è estinzione), e rientra pertanto tale pratica comunque nel discorso conservazionistico della biodiversità,
viceversa per mettere le mani su questa economia oggi vengono diffusi semi elaborati per piante sterili, in maniera tale che i contadini debbano sempre comprare i semi dalle stesse multinazionali, e nello stesso modo si diffondono sul mercato oggi Cani e Gatti da adottare o comprare comunque sterilizzati, (o da sterilizzare in maniera coatta), in maniera tale da dover sempre acquistare cani e gatti da pochi oligopolisti, quando invece sempre si sono allevati nella rete delle famiglie e si sono accoppiati e scambiati Cani e Gatti senza problemi.

Dove sono finiti i grandi animali che popolavano l’Europa nel Paleolitico, e la Puglia?
Alcuni vivono ancora in selvatico, come i tornati Lupi e Cinghiali, che che se ne dica, altri vivono in altre regioni dove hanno trovato rifugio, alcuni si sono estinti a causa della caccia dell’uomo, ma tanti altri sopravvivono ancora qui nel nostro stesso paesaggio: sono animali allevati nelle nostre masserie, ma il pregiudizio che abbiamo creato contro le specie domestiche non ci porta a vedere la bellezza di quella presenza di Cavalli, di Asini, di Tori, Conigli, Galli, Fagiani, ovini, caprini, ecc., che sono i diretti discendenti degli animali che vivevano in area mediterranea già nel periodo precedente alla domesticazione, questo per farvi comprendere il grande valore conservazionistico dell’allevamento che oggi alcuni imbecilli vorrebbero cancellare pensando, succubi di ideologie strumentali di falso ecologismo, di aiutare in questo modo il pianeta, mentre da quegli animali allevati possiamo persino con processi di inselvatichimento ripristinare specie scomparse nel paesaggio selvatico europeo, nelle importantissime operazioni di naturalizzazione e rinaturalizzazione necessarie sempre!
Arriviamo così alla follia di vedere in Puglia attivarsi ogni istituzione e ogni gruppo civico per catturare due Daini (Dama dama) avvistati nelle campagne di Giovinazzo, mesi fa, gridando all’ animale alieno, invece di valorizzare quella presenza rinaturalizzante, quale ne fosse stato l’autore volontario o meno della reintroduzione, cercando di capire se è necessario introdurre-liberare altri esemplari di opportuno sesso per favorire la nascita di una popolazione in selvatico, invece il contrario, catturati e in nome del loro “bene”(?) chiusi in un qualche centro-rifugio, a pagamento forse anche. Tutto questo agire folle anche perché qualcuno ha bollato i Daini come specie esotica in Italia, quando in Puglia sono attestati nei secoli passati e anche persino dai reperti paleolitici, una delle specie più autoctone comunque in Puglia;
allo stesso modo abbiamo visto nei mesi passati interventi amministrativi di falso animalismo per catturare Oche e Anatre domestiche, (specie di origini europee, e altre anche esotiche come le Anatre mute), che avevano preso dimora nel porto dei pescatori di Porto Cesareo divenendo le beniamine di tutti; con la scusa che questi animali rischiavano di subire danni in libertà, le hanno prese e le hanno chiuse in recinti privati. Le follie delle scuse sanitarie, di quelle contro il maltrattamento animale, di quelle contro le specie esotiche e di quelle contro le specie domestiche, tutte e convergenti nel verso dell’ apartheid verde, e nel depauperamento del paesaggio storico-naturale; ciò che era gratuita ricchezza di tutti diventa così depauperamento-impoverimento, costo e speculazione.

Tutto questo è strettamente collegato!
Riguarda la nostra Weltanschauung, la nostra visione del mondo, di noi stessi, del contesto in cui viviamo e come vogliamo vivere in esso, ed è questa visione che è stata stravolta oggi in noi tutti con tanta subdola propaganda negli anni al fine della creazione dell’impero delle multinazionali, che devono gestire per noi, creando anche inutili servizi fondati sulla nostra paura inculcata in noi, e noi pagare per questo, ciò che in realtà ci appartiene gratuitamente da millenni, secoli, decenni, da generazioni e generazioni!

Ci sono pertanto due principi che è necessario affermare per poter tagliare il nodo gordiano, come urge e con un colpo secco, di tutta questa follia pseudoscientifica speculativa, e non c’è nessun territorio sveglio e vessato come quello Salentino oggi per poter capire la necessità di essi:

-) NESSUNO CON NESSUNA SCUSA DEVE PERMETTERSI DI MINARE LA BIODIVERSITÀ DI SPECIE E VARIETÀ AUTOCTONE ED ESOTICHE NATURALIZZATESI, SELVATICHE E DOMESTICHE PRESENTE IN UN TERRITORIO

-) INVIOLABILI DEVONO ESSERE LE LIBERTÀ NATURALISTICHE DEGLI UOMINI ALL’ ALLEVAMENTO E ALLA COLTIVAZIONE DI QUALSIASI SPECIE E VARIETÀ VIVENTE

Da aggiungere ai virtuosi principi cardine da affermare questo terzo principio:

-) LA MASSIMA TUTELA DEL PAESAGGIO STORICO-NATURALE, che non vuol dire immobilismo e fossilizzazione, ma che ogni intervento deve inserirsi rispettosamente nel paesaggio divenendo occasione di sua valorizzazione storica e naturalistica!

Dai grandi momenti di crisi, come l’ attuale di assalto delle privatizzanti multinazionali, che viviamo, crisi belliche anche se pacifiste nei modi, si esce con momenti costituenti e questi tre principi a mio avviso andrebbero ora scolpiti sulla pietra salentina realmente e affermati manifestando dal Salento per tutti i popoli liberi o che vogliono restare tali e che vogliono davvero tutelare il Pianeta e la sua biodiversità naturale, biovarietà frutto della selezione naturale e di quella artificiale attuata nei secoli passati dall’uomo.
Principi da far ratificare ai parlamenti!

(Testo tratto dal mio post facebook del 7 agosto 2017 cui rimando per gli interessanti miei commenti di approfondimento, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10214055049000330)

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APPROFONDIMENTO ANTROPOLOGICO

Il paletto-bastone per piantare.
Scatto del 29 maggio 2017, a Maglie (Lecce). Foto di Oreste Caroppo.

L’ arma più antica, più potente, più simbolica, più magica con cui dobbiamo difendere il territorio!

IL PALETTO-BASTONE PER PIANTARE-SEMINARE!

Quali sono i suoi nomi nei dialetti?

Lo strumento con punta acuminata conica, in legno, con impugnatura a pistola a volte anche come in questo caso, o la versione a lancia, (palo lungo, bastone anche con punta di metallo), quello che ho usato talvolta nelle campagne di semina con gli amici delle ghiande nei campi, a fini di rimboschimento.

E’ forse anche uno dei più antichi strumenti rudimentali usati dall’uomo, antesignano della zappa, del piccone, della vanga, e del vomere-aratro (che ci permette quest’ ultimo una certa estensione e analogia con la prua delle imbarcazioni, cuneo che fende, apre, solca le acque come l’ aratro solca la terra).
Il paletto per la semina dall’analogia fallica, e per forma e per uso, notevole.

L’ ho ritrovato in giardino quasi per caso dopo averne scritto in questo approfondimenti agro-antropologico sull’ aratura, intitolato
“Aratura sessuale”: link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10212991038640736&set=a.1888805429917.111969.1534895340&type=3&theater

Qui una mia foto mentre lo impugno: Maglie (Lecce, sud Puglia-Salento), foto del 29 maggio 2017.

Ogni scettro umano ha di sottofondo una valenza fallica, il paletto da semina forse ad oggi non è stato mai utilizzato anche come scettro-simbolo, come invece ad esempio il falcetto, il bastone del pastore per pastori, re e sacerdoti, il bastone da passeggio per gli anziani, la spada, il pugnale, la baionetta per i soldati di guerre relativamente recenti, il forcone, la lancia, il martello (e incudine) per il fabbro, il martello spacca-pietre per il geologo, la matita per l’ architetto, la squadra (e/o il compasso) per il muratore, la palettina per l’ archeologo, il pennello per il pittore, la penna per lo scrittore, il microfono per il cantante moderno, il flauto per il flautista, lo scalpello per lo scultore, la canna o l’ arpione tridente per il pescatore, ecc., oggetti-strumenti di lavoro e dunque di potere;
eppure è un oggetto utilissimo e dalla grande valenza simbolica positiva di fertilità e pertanto anche potere!

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A Maglie (Lecce), l’ oggetto arnese agricolo qui in foto, immancabile in ogni orto, è chiamato in vernacolo locale: “palu chiantaturu“= paletto piantatore, per piantare! O più semplicemente “palu” o “chiantaturu“.
Usato non solo per interrar grossi semi, ma anche per interrare bulbi, piantar piantine, ecc.

 

(Testo tratto dal mio post facebook del 29 maggio 2017 cui rimando per gli interessanti miei commenti di approfondimento, al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10213301915692468&set=a.1888805429917&type=3&theater)

 

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Vedi anche:

I “CAVALLI DI TROIA” DELLA FALSA-AGRONOMIA 4.0 – Riconoscerli per FERMARLA!

 

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