Depressione post-partum: quel profondo difetto di amore! Perché?

Depressione post-partum: quel profondo difetto di amore!

Perché?

ALLA RICERCA DELLE CAUSE DELL’INFANTICIDIO MATERNO NELLO SNATURATOSI MONDO OCCIDENTALE

ENNESIMO CASO IN ITALIA DI SUICIDIO-INFANTICIDIO DA PARTE DI MADRE SPOSATA NON VEDOVA NON DIVORZIATA CON MARITO PRESENTE

 

Primo capire se statisticamente trattasi di un fenomeno aumentato in Italia nella odierna modernità rispetto al passato.
Si parla oggi di “depressione post-partum” ed indica il rigetto affettivo della madre nei confronti del neonato, stato che può protrarsi anche per parecchi mesi quando si verifica.

Se per ipotesi oggi è davvero in aumento il fenomeno, vanno cercate le cause nella modernità.

In tale ipotesi due sarebbero le strade di indagine a mio avviso da battere di più,

indagando sempre nel verso della mancanza di amore nella donna;

l’amore vero nella donna è un fenomeno inconscio, ovviamente, e a mio avviso, è la mia teoria, consolidato da fenomeni di imprinting neurologici collegati ad intensi piaceri previsti dalla Natura per i suoi fini di continuità della vita,

-) l’amore per il primo uomo da forte imprinting durante il primo orgasmo, (“il primo amore non si scorda mai”), volto ad un’unione sentimentale duratura stabile importante nella specie Homo sapiens per la buona crescita della prole,

-) l’amore per i figli rafforzato da un imprinting durante il travaglio-parto.

Meccanismi evolutivi-biologici che ipotizzo e non indagati ad oggi a sufficienza, anzi è tabù solo ipotizzarli, (vedrete i commenti), si lede il concetto superomista naturalisticamente infondato che vorrebbe l’uomo assai diverso dagli altri animali, e il concetto fanatico femminista della donna emancipata capace di amare per sua scelta conscia liberata dagli istinti degradati pregiudizievolmente come cose vecchie animalesche che non apparterrebbero più all’uomo presunto civilizzato!

Ora questa civiltà occidentale, poco civile, poco naturale,

predica

-) la promiscuità sessuale della donna come “valore” quasi imposto (vedi per approfondire link1 e link2)

-) la non per percezione cerebrale delle sensazioni naturali del travaglio-parto tramite anestetizzazione parziale,
in più con eccessivo abuso del parto cesareo,
(abusato a mio avviso per fini di mala sanità speculativa, lo chiamo infatti per questo “la squartante infibulazione in salsa occidentale”, a tal fine spaventando statisticamente più del necessario e del previdente le partorienti perché non si oppongano al cesareo più remunerativo oggi per le aziende sanitarie; quando la sanità diventa solo business tutto questo purtroppo diventa possibile e le recenti inchieste in Puglia sugli eccessi di parti cesarei lo dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio),
come detto strumento di prevenzione dai rischi del parto naturale,

la partoriente inoltre oggi partorisce stesa nel letto quando in natura, come è più fisiologico, il parto avveniva accovacciata in piedi, aggrappata ad un ramo, aiutata dalla gravità a “sgravare”, e da tutti i movimenti muscolari addominali preposti alla più naturale espulsione in quella posizione, che è anche la più naturale posizione per la defecazione umana, (mentre oggi la civiltà occidentale, nella sua snaturalizzazione causa di patologie, ha denigrato i bagni alla turca che son invece quelli più rispondenti alla selvaggia naturalità umana).

Al contempo un amore non vero per il partner cui appartengono biologicamente i figli, non primus per lei, è un altro aspetto da indagare nei casi di disaffezione verso i figli, sui quali la donna potrebbe proiettare quell’ difetto di amore che non prova per il partner genitore.

Disegno sulla depressione post-partum – tratto da internet

 

Come se, dunque, dei programmi biologici sensati fossero stati inceppati in questi casi, bloccati/impediti, con effetti deleteri, da pratiche sanitarie, progredite certamente ma viziate nell’applicazione dalla non considerazione e conoscenza di cosa stanno impedendo in una visione più onnicomprensiva, così come da set di nuovi valori sociali comportamentali sessuali affermati in un rigetto troppo superficiale dei “valori” che erano stati fissati nella tradizione, senza indagare con profondità tutte le loro eventuali ragioni di fondo e aspetti di loro necessità biologica.

Certo l’approfondimento va poi esteso a tutto il vissuto della donna, ma se il fenomeno qui discusso è tipico della nostra modernità maggiore importanza va data nella ricerca eziologica a quegli aspetti in cui la contemporaneità ha voluto allontanarsi dalla tradizione e dalla Natura!

Si registrano anche casi di infanticidio materno nella nostra società talvolta nei confronti di bambini nati con gravi handicap, in tal caso interessante potrebbe essere un raffronto con quanto avviene in casi simili nel mondo animale, e le ragioni evoluzioniste di tali comportamenti son facilmente immaginabili, tornare nuovamente disponibile da parte della donna ad una nuova gravidanza e dedicare le energie ad un nuovo figlio sperando che questo nasca invece sano per il bene della linea della specie che passa dalla donna. Ricordiamo qui la leggenda che vorrebbe che nell’antica Sparta sul monte Taigeto venissero abbandonati i bambini spartani nati deformi o troppo deboli e così esposti destinati a soccombere alle intemperie e alle fiere, o potevano se più fortunati essere anche lì raccolti da altri umani compassionevoli e accuditi. E’ il mito greco, tramandatoci dallo storico Plutarco, i bambini nati da entrambi genitori spartiati venivano esaminati dagli anziani e, se non giudicati idonei fisicamente, abbandonati sul monte Taigeto.

 

(Tratto dal mio post facebook del 21 dicembre 2018 e dai miei commenti ad esso, al link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10218161046207694&set=a.10208391273049471&type=3&theater)

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Per approfondire sull’eccesso di parti cesari praticati negli ospedali pubblici in Puglia negli ultimi anni,

per chi non ci credesse ecco tre articoli dai giornali locali:

-) “Sanità pugliese Troppi parti cesarei stretta della Regione”, del 17 Maggio 2013, al link: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/puglia/460267/sanita-pugliese-troppi-parti-cesarei-stretta-della-regione.html?fbclid=IwAR2pkmVAx36NqEhtr-FB93xaaGTMmni3Uy2SJrlybSKCrPBHC-0LkKsTD2c

-) “Troppi parti cesarei. Ostuni record”, del 3 luglio 2012, al link: http://www.brindisireport.it/speciale/sanita/troppi-parti-cesarei-ostuni-record.html?fbclid=IwAR3HdBsQk6shM7qNo6b21ja4XUof5LxpODn7E5PBEQ5BHB9QqpvXYUphWXw

-) “Troppi parti cesarei, scattano i controlli dei Nas (Nucleo anti-sofistificazioni) in Puglia”, del 13 febbraio 2012, al link: https://bari.ilquotidianoitaliano.com/cronaca/2012/02/news/troppi-parti-cesarei-scattano-i-controlli-dei-nas-in-puglia-6172.html/?fbclid=IwAR167QX9hnXUz-KfRRvmMWCHuOa1J1OgWdoqaDIff5myLYvTfJbm0x7JjPQ

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Per approfondire sul concetto della promiscuità sessuale della donna come “valore” quasi imposto vedi questi due miei articoli:

-) “Disvelato il più grande mistero dell’Amore femminile – il passaggio EVA-LILITH terrore per ogni maschio!” al link: http://naturalizzazioneditalia.altervista.org/disvelato-il-piu-grande-mistero-dellamore-femminile/

-) “TARANTISMO e PERDITA DEL PRIMUS e della VERGINITÀ – alla ricerca del vero profondo riMorso della Tarantata” al link: http://naturalizzazioneditalia.altervista.org/tarantismo-e-perdita-del-primus-e-della-verginita-alla-ricerca-del-vero-profondo-rimorso-della-tarantata/

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Riflettiamo su che cosa sia l’orgasmo.
Come ogni piacere organico è un escamotage utilizzato dalla natura per farci fare ciò che essa vuole di più al fine di vivere e procreare. Piacere di mangiare e bere soddisfacendo il fastidio della fame e della sete, piacevolezza nell’espletare i bisogni di evacuazione, piacere nel coito.

Mi chiedevo allora come fosse possibile che non vi fosse piacere nella donna nel parto e nell’allattamento!

Se avevo capito quale è il significato evolutivo biologico dell’orgasmo, allora non potevo credere che il parto fosse sola sofferenza per la donna.

Qualche donna sincera lo ammette: nel parto naturale la donna non anestetizzata ha una sorta di sconquassante fortissimo orgasmo!

E anche nell’allattare il bambino essa prova grande piacere nella stimolazione del capezzolo.

Se non vi fosse l’orgasmo nel parto la donna nel prevalere del dolore potrebbe odiare il bambino, invece con l’orgasmo da parto un forte imprinting di amore la lega al bambino inconsciamente. Così come un imprinting da orgasmo è importante (la teoria che abbiamo formulato e qui espressa) per un rapporto di amore verso il partner.

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PERCHÉ L’OCCIDENTE HA IMPEDITO ALLA TERRA DI AIUTARE LE PARTORIENTI CON LA SUA ATTRAZIONE DI GRAVITÀ?!

 

Latona tra un olivo, una palma da dattero e allori partorì Apollo (Febo) e Artemide (Diana) sulla greca mediterranea isola di Delo, figli del Dio Zeus (Giove).
Si reggeva ai rami durante il travaglio.
Ancora in alcuni popoli della terra che giudichiamo selvaggi le donne di Homo sapiens partoriscono allo stesso modo, e la gravità aiuta certamente a sveltire il processo.

Pisside nel Museo di Atene decorata con scena del parto di Leto (Latona) che si regge ad una Palma da dattero al link.

 

 

La posizione più naturale per la defecazione nell’Homo sapiens

Nell’Occidente che si vorrebbe evoluto qualcuno ha avuto l’ idea che la gravità non dovesse più aiutare nel parto, o forse neppure si è accorto della sua importanza, e la donna nel travaglio fu posta stesa in un letto come fosse una malata o una moribonda e tutti seguirono acritici la sua idea …

P.S.: e qualcuno sempre in Occidente dirà: “ma che preoccupazioni ti poni mai dato che oggi in ogni caso il parto avviene con la donna semi-sedata, c’è l’anestesia epidurale e il parto cesareo (speculativo iperabusato aggiungo io)!”
E sì, e ci sono le complicanze dell’analgesia peridurale, i punti da massacro del cesareo e il venir meno del pieno imprinting della madre verso il figlio cui anche il parto naturale a mio avviso concorre nelle logiche della Natura … intralciata!

 

(Tratto dal mio post facebook dell’11 aprile 2018, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.9/posts/10216194848333976?hc_location=ufi)


 

APPENDICE

L’EPIDEMIA DEL MALUMORE!

Il mio commento ad uno dei sempre stimolanti post di riflessione di Vincenzo Zamboni del 20 luglio 2018: per leggere il suo post in questione ecco il link https://www.facebook.com/vincenzo.zamboni/posts/2147915428555935

Commento: Al di là del modo di influenza, psichico prenatale o epigenetico-lamarckiano, due ipotesi entrambe bisognose di verifiche, mi preme la constatazione che lo stesso evento può essere elaborato e vissuto come trauma o in senso assolutamente opposto a secondo del contesto circostante e dei pesi e valutazioni che all’ evento vissuto dal soggetto vivente-sperimentante vengono dati dal suo contesto, una sorta di pericolosi atteggiamenti del proprio ristretto contesto sociale che favoriscono la memorizzazione di eventi come trauma da nevrosi, quando potrebbero essere liquidati in maniera meno invalidante.
Faccio un esempio, nel mio paese si aggiravano quando ero piccolo alcuni effeminati handicappati che non mancavano quando riuscivano di lanciar carezze a noi ragazzini. Se avveniva e si riteneva troppa l’invadenza, li si scherniva, ma si aveva pietà comunque di loro, e si elaboravano, nel contesto ancor fortunatamente ruspante di fine ‘900 dei ragazzini del sud, come esperienza eroica l’evento, la resistenza, la reazione o la fuga. Si rideva di ciò insieme. Oggi l’esagerazione sociale avrebbe portato esasperati acritici fino ad invocare la consultazione dello psicologo per il bambino, l’intervento delle forze dell’ordine, e magari nel parossismo fino ad esasperati capaci di uccidere quei poveri Cristo, invece di redarguirli e compatirli! Conseguenza: un bambino distrutto nella psiche e caricato di odio per tutta la vita, che si sente diverso e sfortunato rispetto ai compagni che non han vissuto la sua “carezza” sul viso! Non dico con questo che bisogna lasciar fare sempre e comunque, o essere omertosi, non c’era certo omertà allora se ne parlava e si sapeva e si potevano prendere preventive distanze, né parliamo di mostri serial killer, ma dei cosiddetti omega “scemi del villaggio”, ma voglio evidenziare con queste considerazioni come le “vittime” oggi son vittime due volte, dell’evento e del contesto che fa elaborare loro come trauma da nevrosi ciò che invece poteva essere liquidato con una risata. Pertanto evviva, nel racconto di Vincenzo Zamboni, quella gran generatrice di vita che se la rideva, figliava in continuazione e non abortiva mai partorendo figlie dal buon carattere e buona predisposizione alla vita!

(Tratto dal mio post facebook dell’22 luglio 2018, al link: https://www.facebook.com/oreste.caroppo.98/posts/1044503815703669)

 

 

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